L’intervista integrale di James Pallotta, rilasciata poco prima della conferenza stampa di Thomas DiBenedetto
Perchè ha deciso di entrare in questo accordo così particolare?
“Quando cominciò ad occuparsene Tom mi chiamò, mi telefonò. Tre anni fa cercammo di capire perchè eravamo entrati in questa situazione. C’era la crisi finanziaria, ma la linea di pensiero di entrambi era la stessa. Tom ha un coinvolgimento con i Red Sox da circa 30 anni e il mio background riguarda il coinvolgimento nei Celtics. Diciamo che da parte di tutti e due l’obiettivo è creare una squadra vincente. Questo è l’obiettivo. Io parlo per me stesso, sono un italo americano ma mi considero un italiano. Mio papà mi diceva sempre ‘prima di tutto sei italiano’. Ho due figli di 23 e 21 anni e la pensano esattamente allo stesso modo. Il più grande pensa di essere italiano, non americano. Prima italiano e poi americano”
C’è qualche giocatore che i suoi figli preferiscono?
“I miei figli amano il calcio in tutto il mondo. L’hanno saputo solamente una settimana fa di questo interesse per la Roma, e sono sicuro che troveranno molti giocatori che gli piacerenno”
Di Montella che ne pensa?
“Si conosco Montella e come lavora, ma ovviamente non lo conosco personalmente. Guardo la Roma in tv e spesso vado a guardarla in un meraviglioso ristorante qui a Boston”
Le sue origini sono romane…
“La mamma di mio padre era romana. Savioli faceva di cognome. La famiglia di mio papà era calabrese e mia madre è di Bari”
Chi consideriamo i tre più grossi giocatori della Roma?
“Non lo so, voi che ne pensate? Non lo so, la prima cosa che non vorrei fare è fare favoritismi tra i giocatori. Se noi facessimo la stessa cosa con i Boston Celtics, se io dicessi ‘i miei preferiti sono questo, questo e quest’altro’… no, non lo diremmo mai. Tutti i giocatori che abbiamo li trattiamo sullo stesso piano. Magari qualche volta non ci piacciono ma li trattiamo nello stesso modo”.
Chi gestirà la Roma?
“Tom si occuperà della gestione, del managment, gli altri tre fanno parte del comitato esecutivo per prendere le decisioni. Tom è il socio gestionale, se così possiamo dire. Tutti noi siamo cresciuti nella stessa zona, l’obiettivo è quello di riportare lo scudetto a Roma. Quando Tom è entrato nei Red Sox era questo l’obiettivo numero uno. La ragione per cui abbiamo coprato i Celtics era la stessa, cioè vincere un titolo in cinque anni e ci siamo riusciti proprio nel quinto anno. Sapevamo che ci sarebbe voluto più tempo negli Stati Uniti per il motivo dei tetti salariali che esistono nel campionato Nba. L’obiettivo per noi è riportare la Roma alla gloria di un tempo. Sappiamo che l’ultimo scudetto la Roma l’ha vinto nel 2001. Vincere lo scudetto è di gran lunga l’obiettivo numero uno”.
Prevede qualche tournè della Roma in America?
“Sa cosa sta succedendo adesso? Solo negli ultimi 3-4 giorni, con la cosa che si sta sviluppando sempre di più, il numero delle telefonate che ho ricevuto dall’America degli appasionati di calcio è un numero astronomico. Non solo per quello che succede in Italia. Mia sorella ieri in un’ora ha avuto 600 nuove amicizie di Facebook tutti da Roma. In un’ora! Hanno creato il fan club di mia sorella. E’ una cosa molto buffa. Io su Facebook? No, non ci sono, ma ieri mattina dall’Italia ha creato un account Facebook per me, con il mio nome, con il mio cantante preferito, che non è Bruce Sprigsteen, anzi tutt’altro, e il mio libro preferito ‘The Secret’, che non ho mai letto… Un po’ come il sindaco di Chicago? Sì, un’identità falsa. Per molti versi la Roma negli Stati Uniti, a New York, Boston, Chicago, creerà un vero boom sapendo che sono gestiti da proprietari americani. Abbiamo moltissime persone che vorrebbero avere tournè negli Stati Uniti. Forse sto facendo un passo avanti troppo grande, ma sicuramente sarebbe una cosa straordinaria avere un’amichevole Roma-Livepool al FanWay Park. Ci sono già persone che telefonano e chiedono questo tipo di situazioni. Per me la Roma è il marchio più grande al mondo, 3000 anni di ‘conflitti’, che altro volete? (ride)”.
Quando sarete a Roma?
“Il 22 Maggio, magari per vedere l’ultima partita della Roma di campionato all’Olimpico”