L’Arsenal su Menez. Sul piatto c’è Diaby

L’Arsenal su Menez. Sul piatto c’è Diaby

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IL ROMANISTA (D. DE VECCHI) – In Inghilterra la considerano più che una semplice ipotesi. L’Arsenal sarebbe pronto ad offrire alla Roma Diaby più soldi per Menez. Possibile? Possibile, dicono a Trigoria. Dove Sabatini sta per insediarsi, ufficialmente farà il consulente, ufficiosamente farà il mercato. L’ex ds del Palermo è un talent scout, scommette forte sul talento in erba, sui Pastore, su questa robaqui. Mentre Diaby è un talento affermato, l’erede ai Gunners di Vieira, un massiccio montuoso (1,88 per 74 kg) a fare da diga davanti alla difesa, un ragazzone francese di origini ivoriane che spesso e volentieri la butta pure dentro (in carriera, 21 gol in 171 presenze). A Londra sono convinti, così scrivono, che Wenger si sia innamorato di Menez. Lo ritiene uno Zidane inespresso. Ma per convincere la newRoma a stelle e strisce serve un’offerta importante. La strada che potrebbe imboccare il tecnico francese è quella, dicono sempre oltre Manica, dello scambio con Diaby, appunto. Basta? Forse no. Innanzitutto, per il diverso valore di mercato. Il cartellino del gigante ivoriano dovrebbe aggirarsi sui 9 milioni, mentre Jeremy ha una clausola risolutiva per l’estero di 25 milioni. Per carità, se qualcuno si fosse presentato con 25 milioni, Menez non indosserebbe già da tempo la maglia giallorossa. È una cifra logicamente fuori mercato per un giocatore che quest’anno ha oltretutto deluso le attese. Doveva essere la stagione della grande consacrazione, dell’affermazione internazionale, della grandeur. E invece manco per niente. Jerry, come lo chiamava affettuosamente Ranieri, che per il francese è stato un secondo padre, ha iniziato benone e poi s’è perso. Si è incaponito dietro i soliti dribbling, a volte ha portato a spasso le difese perché la classe mica si discute, ma poi o non ha concluso in porta oppure ha concluso male. Quando la Roma ha cambiato nocchiere ed è arrivato Montella, adieu. Su Menez è calata la notte. Da titolare inamovibile o quasi, s’è accomodato in panchina. Dopo avere lanciato a novembre dei timidi segnali di disaffezione («adesso sono a Roma e voglio vincere lo scudetto con questa maglia, ma in futuro mi piacerebbe avere un’altra chance al Manchester United»), ora il divorzio è praticamente scontato. I sassi lanciati alla Smart del francese da qualche idiota teppista c’entrano poco o nulla. Di sicuro, però, hanno rafforzato le convinzioni di Menez. Se la Roma dovesse quindi ricevere veramente una proposta dell’Arsenal, Diaby più un conguaglio, e qualora Jeremy accettasse la destinazione, l’affare si potrebbe concretizzare. Anche in considerazione del fatto che il contratto con la Roma scade a giugno 2012. E al momento non c’è la minima possibilità che Menez firmi un eventuale rinnovo. «La mia partenza è possibile. Per fare bene – aveva commentato qualche giorno fa – devo sentire che la gente ha fiducia in me». Ce l’aveva, Jeremy. Ce l’aveva. Intanto, l’agente del palermitano Abel Hernandez apre alla Roma. Intervistato da generazioneditalenti.com, il suo procuratore Vincenzo D’Ippolito dice: «Abel in giallorosso? È una voce fondata. Soprattutto se, come sembra, Sabatini dovesse andare alla Roma. Ma c’è anche la Juve, per esempio. Ci sono interessamenti da parte dei migliori club d’Italia e d’Europa e già la scorsa stagione l’hanno cercato in tanti». Si profila un’asta? «Vedremo. Quel che è certo è che Hernandez ha il contratto in scadenza nel 2013 e a Palermo si trova benissimo. Grazie all’esperienza in Sicilia è cresciuto molto e potrebbe stare lì ancora un paio d’anni prima di fare il salto di qualità definitivo. Nel calcio, però, non si può mai dire…».

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