Capitan Futuro è troppo nervoso, capitan futuro non regge le pressioni, capitan futuro non è più lo stesso, capitan futuro andrebbe ceduto. La cantilena, oramai in testa a tutte le hit del momento grazie alla gentile collaborazione di giornali, radio e siti web, rischia seriamente di incrinare in maniera definitiva il rapporto tra la Roma e Daniele De Rossi. Il malcontento circa le prestazioni non proprio esaltanti del centrocampista giallorosso starebbe montando di giorno in giorno non solo tra i tifosi ma anche e soprattutto a livello societario. L’ennesima crisi di nervi sfociata nella gomitata di Bari, avrebbe infatti indotto lo staff societario capitolino a prendere in seria considerazione eventuali offerte importanti dall’estero. Cifre alla mano, effettivamente Capitan Futuro non ha certo brillato in questa stagione. Cartellini rossi e gomitate a parte, De Rossi è sembrato il parente lontano di quello che l’anno prima aveva praticamente dominato la scena giallorossa, mettendo a segno appena 3 reti nelle 35 partite giocate nelle stagione che va concludendosi. Una miseria se paragonata a quella precedente in cui il centrocampista, prodotto della “cantera” giallorossa, oltre a tenere livelli stratosferici di rendimento, mise a segno la bellezza di 11 reti tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Un’annata coi fiocchi culminata nella sfortunata spedizione Sud Africana con la nazionale che ha fortemente inciso sullo stato psico-fisico attuale di De Rossi. Per la prima volta infatti, De Rossi ha dovuto fare i conti con un’estate passata a correre e giocare in una competizione internazionale che, come risaputo, fiacca energie mentali e fisiche. Una situazione ben differente da quella assaggiata dal giovanissimo De Rossi durante il trionfale mondiale disputato in Germania nel 2006 durante il quale potè riposare praticamente per tutto il torneo a causa di una squalifica rimediata alla seconda partita della prima fase, salvo poi tornare giusto in tempo per calciare uno dei cinque rigori mundial nella finale con la Francia. La sindrome post grande competizione internazionale ha però fatto altre illustri vittime a partire dagli interisti Maicon, Lucio e Milito che non più di un anno fa sembravano praticamente inarrestabili. Una banale ma poco considerata spiegazione da recapitare ai tanti attuali detrattori di De Rossi, per meglio comprendere il momento no del prossimo capitano giallorosso che, andrebbe ricordato e sottolineato, non ha mai praticamente sbagliato una sola annata da quando è stato promosso in prima squadra da Fabio Capello. Ma l’arringa difensiva di quello che resta uno dei fuoriclasse più autentici al mondo, va arricchita considerando “l’unicum” tecnico rappresentato da De Rossi, tra i pochi al mondo a poter spezzare e far ripartire il gioco con grinta e classe allo stesso tempo. Qualità indiscutibili che hanno fatto di De Rossi l’oggetto del desiderio di grandi club del calibro di Real Madrid, Manchester United ed Arsenal. Concedere a Mourinho il lusso di schierare a centrocampo Xabi Alonso e De Rossi o a Fergusson di mettere in campo la coppia centrale De Rossi-Carrick, al di là dei tanto considerati aspetti economici, non porterebbe alcun vantaggio ne al calcio italiano ne alla Roma. Caro Di Benedetto il primo grande acquisto della sua Roma deve essere Capitan Futuro. Per rispetto e riconoscenza verso un ragazzo che ha sempre messo la faccia e la gamba per la causa romanista. Tranquilli, l’anno prossimo non deluderà.