La svolta tattica è dietro l’angolo, vuoi per volere della Società, vuoi per mancanza di effettivi da schierare. Di fatto, il primo commento da fare riguardo questo Quarto di Finale va al modulo impostato da Zeman per questo Fiorentina-Roma. Mai si era visto il Boemo schierare una sua squadra con la difesa a 3, o meglio, in Campionato abbiamo avuto modo una sola volta di vedere questo schieramento tattico, ma erano i minuti finali di gioco di Roma-Torino.
La Roma gioca una partita di sacrificio e attenzione, una sorpresa l’atteggiamento equilibrato di difesa e centrocampo, una mossa obbligata quella di Zeman, viste le numerose defezioni. La squadra però ottiene quanto di più importante il match offrisse, il passaggio del turno, a parere di molti solo un miraggio prima del calcio d’inizio. Nel primo tempo attacca e difende molto bene, De Rossi va vicino al gol dopo pochi minuti’, girando alto di testa su calcio d’angolo, ma la palla finisce di poco a lato. Lo schema difensivo, in fase di contenimento, passa a 5, mentre in attacco inizialmente si nota un 3-4-2-1, dal secondo tempo in poi un chiaro 3-6-1, con Destro a battagliare con la retroguardia viola.
Prima frazione tutto sommato gradevole, occasioni-gol da una parte e dall’altra, in casa romanista De Rossi prende in mano le redini del centrocampo e fa sentire la sua presenza in fase di contenimento. Nota importante della giornata il pacchetto arretrato, davvero molto concentrato: Burdisso sempre preciso nell’anticipo e molto bravo a non farsi sorprendere, Marquinhos serra i ranghi in difesa. Il centrocampo giallorosso pare non soffrire il pressing degli avversari come sempre accade in Campionato, De Rossi si assesta davanti alla difesa, Bradley lo aiuta in fase di marcatura ma spreca diversi passaggi in fase di impostazione, mentre Pjanic prova ad illuminare il gioco romanista. Florenzi è un motorino instancabile, corre per 120 minuti senza mai tirare il fiato, a differenza di Balzaretti, l’unico che non riesce a entrare in partita, condizionato dalla precaria condizione fisica.
Le due squadre si sono date battaglia per 90 minuti, secondo tempo che si racchiude solo nell’ultimo minuto, con Borja Valero che centra l’incrocio e Destro che rischia di chiudere il match nell’ultimo secondo utile, ma ci sarà tempo per lui. Già, perché è Mattia Destro, nel primo tempo supplementare, a segnare il gol partita, su preciso assist di uno stremato Pjanic, scacciando la sfortuna e coronando una prestazione di sacrificio e lotta. La formazione di casa prova a reagire, centra il palo con Cuadrado, sulla ribattuta un felino Goicoechea evita il pareggio. Il secondo tempo supplementare, invece, è all’insegna del far west: calci,spinte, zuffe e 3 espulsi: Taddei per doppia ammonizione, seconda della quale molto discutibile, Dodò e Cuadrado per un faccia a faccia a muso duro con appuntamento nel sottopassaggio, riscaldando gli animi, con relativo parapiglia in mezzo agli steward, e praticamente mezza squadra romanista a dare appuntamento a Cuadrado, avvelenato, negli spogliatoi.
Oltre all’increscioso episodio, altra nota dolente della giornata, e questa non è certo una licenza che si prende chi vi scrive ma un chiaro dato di fatto, è l’arbitraggio del Sig.Rizzoli, apparso poco lucido e dal giallo facile: ben 9 i cartellini sventolati ai giocatori giallorossi, di cui 2 rossi, “solo” 5 alla Fiorentina, di cui però 3 solo al 120′ – a conti fatti, quindi, il computo totale è di 9 a 2. Strano il fatto che abbia sorvolato sul “calcetto” di Gonzalo Rodriguez a Destro e un fallaccio da dietro di Llama sempre su Destro nel finale di gara. Ma questa è un’altra storia. O sempre la stessa, fate voi.
Cosa ci lascia questa partita?
– Una quadratura difensiva, una vittoria tutt’altro che zemaniana, a partire dal modulo per finire con l’unica punta. La difesa a 3 ha dimostrato di essere un muro invalicabile, il centrocampo molto solido e l’attacco meno pungente, ma in complesso una squadra molto più equilibrata, cosa che non diciamo da tempo per la Roma.
– Grande la prestazione di Destro, che combatte da solo contro tutto il reparto arretrato fiorentino; anche quest’oggi sfortunato in alcune occasioni, ma segna la rete decisiva e questa può rappresentare la vera svolta del suo campionato.
– Zeman batte Montella 2 volte in 38 giorni. Già, perché il calcio è anche analisi, numeri e statistiche. La Roma vince contro la Fiorentina, anche al Franchi, dove tra l’altro non si sarebbe dovuto giocare, visto che il Regolamento parla chiaro e ci sono esempi negli anni passati che danno ragione alla Roma. Ma questa davvero è un’altra storia.
– Una Roma che, spinta o meno dall’emergenza, finalmente fa Cuadrado, anzi, quadrato, e vince con i muscoli e con la testa, dando l’idea che il problema non sia tanto psicologico, ma tattico.
– Un’indecisione tattica, dunque. Che la difesa a 3 sia la risposta?