Lamela idolo dei bimbi. La curva contro Maroni “No al divieto di...

Lamela idolo dei bimbi. La curva contro Maroni “No al divieto di trasferta”

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LA REPUBBLICA (M. PINCI) – «Ma è il primo ottobre o il primo agosto?», si  chiede qualche tifoso prima ancora di raggiungere il proprio posto  all’Olimpico. Il clima non frena però i trentaseimila spettatori in  attesa della prima vittoria della Roma in casa propria.Prima  del match, passerella per DiBenedetto che, dopo i saluti con il  questore Tagliente, attraversa la in tribuna stampa stringendo le mani  di giornalisti-tifosi sorridenti come bambini. Più flash del presidente li raccoglie il solo Lamela, idolo  indiscusso non sul campo ma in tribuna autorità, assediato da bambini —  quelli veri, stavolta — per foto e autografi. In curva, invece, si  lotta contro la tessera del tifoso dopo il “no” dell’Osservatorio ai  mini abbonamenti. “Spacciandola per legalità ci private della libertà: No ai divieti di trasferta”, è il messaggio che accompagna gli abituali cori contro Maroni.

Per fortuna si gioca, “E forza Roma facci un gol” diventa un mantra. Eccolo accontentato: “Bojaaan…”, urlano gli altoparlanti dello stadio. “Cherchic!”, fa eco l’Olimpico in una pronuncia ancora da rivedere. Più semplice per  tutti salutare il bis di Osvaldo, che per ringraziare dell’affetto mima  una raffica di mitra ai tifosi, ricordando un altro  argentino: nostalgia canaglia. I minuti passano, ma l’attesa per il  terzo gol non sottrae applausi all’ex romanista Brighi. Temendo un altro Siena, DiBenedetto si mordicchia nervosamente le unghie. Stato d’animo condiviso  con Gago, che ingurgita caffè a ripetizione. Poi, “Arnold” Simplicio dà  il via alla festa: tutti sotto la curva. Tatuaggi al seguito.

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