Massimo De Santis è stato condannato assieme ad altri arbitri, a risarcire la FIGC per danno d’immagine. Per fare chiarezza sulla situazione, e saperne di più, è stato raggiunto da Radio Audax 107.65, nella trasmissione Circo Massimo:
Come stanno le cose? Sui giornali si leggono di tutti i colori: com’è vivere questa situazione?
“La genesi di questo procedimento nasce all’indomani degli avvisi di garanzia. Il procuratore pensa che gli arbitri, tesserati FIGC, ente pubblico, e di conseguenza hanno creato un danno erariale e d’immagine, facendo una richiesta di 120 milioni di euro. Si è sviluppato il processo in base alle informative fatte ad hoc per allestire il processo, abbiamo visto che sono state nascoste intercettazioni, ma la Corte dei Conti non ne ha tenuto conto. Gabriele Marco, non sanzionato dalla Giustizia Sportiva, assolto a Napoli e condannato dalla Corte dei Conti: se uno viene assolto dalla Giustizia sportiva e ordinaria, che danno ha creato alla FIGC? Perché la Corte dei conti non interviene sullo Stato, sulle Regioni, sulle Province? Il Tnas ha stabilito che la FIGC non è ente pubblico, allora perché io arbitro devo aver creato un danno d’immagine? La cosa più anomala: perché un magistrato della cdc fa parte della giustizia sportiva? Dopo calciopoli si è detto che i magistrati non dovessero fare più nulla a contatto con la giustizia sportiva e amministrativa. Con quale serenità si può affrontare un procedimento sapendo che le cose stanno così? In un momento così drammatico del Paese, è allucinante che non ci sia un Pm ammministrativo o ordinario che possa giudicare legittimamente, senza conflitto d’interesse.”
In base a cosa si quantifica il risarcimento?
“Allo stato attuale non si sa ancora la motivazione, quindi abbiamo solo un dispositivo. Sono convinto che diranno ancora che ho creato la combriccola romana ed altro. Perché nessuno si chiede come siano arrivate le informative? Il mio avvocato Gallinari ha tirato fuori il discorso di pedinamenti e intercettazioni telefoniche. Perché non ci dicono cosa hanno trovato i Carabinieri sui Pc? Perché non si parla delle intercettazioni di Inter, Chievo e Roma? Perché non si sa la verità di Calciopoli? Io tutto questo lo vivo e lo combatto.”
Se dovesse capitare questo a personaggi non battaglieri, questi subirebbero…
“Per colpa della giustizia c’è gente che si ammazza. Abbiamo visto casi di gente che è stata 20 anni in galera. Chi sbaglia deve pagare, ma anche nella giustizia: se un giudice sbaglia deve pagare, come chiunque.”
Una volta trovata la verità non si può prorogare: Mauri o ha pagato ingiustamente prima, messo alla gogna dagli italiani, oppure perché non è stato ancora condannato se è vero che è colpevole?
“Il problema è che la giustizia è spettacolarizzata, su calciopoli e Mauri si è fatto spettacolo.Lo stesso Mauri deve sapere perchè è stato in carcere. Se Mauri ha sbagliato, non dovrebbe giocare. Ma dato che gioca, gioca con ansia, senza sapere quale sarà la sua fine. Ci vuole tempistica, ci vuole chiarezza. Abbiamo visto con Conte, la chiarezza e la certezza non c’è. Magari scopriremo la verità su calciopoli, ma i danni che produce la giustizia non li risarcisce nessuno. Chi paga è il soggetto che finisce nel mirino dell’indagine. Oggi mi sento di voler credere nella giustizia: ma se sbaglia un giudice o un carabiniere, un poliziotto o un carabiniere, deve pagare come ogni persona o cittadino. Oggi la gente si domanda per quale motivo chi ha condotto le indagini ha deciso di scegliere chi colpevolizzare e chi no.Perché determinate telefonate sono state prese in esame dando una verità ed altre vengono lasciate li. Perché non si parla della altre?”