L’Avversario – La favola del Sassuolo, il diamante Berardi e un guerriero...

L’Avversario – La favola del Sassuolo, il diamante Berardi e un guerriero che ritorna a casa.

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BerardiRaramente il nostro calcio è in grado di regalare grandi emozioni, schiavo forse di quel maledetto “star system” che sembra aver schiacciato in maniera, quasi irreversibile, l’antico romanticismo di questo sport.

A riportarci indietro nel tempo per fortuna ogni tanto ci pensano quelle formazioni che partendo dal basso, magari dalla serie C o addirittura dai dilettanti, riescono in poche stagioni, grazie ad un lavoro manageriale lungimirante, ad emergere comparendo nel calcio dei Grandi.

Il Foggia di Zeman ne fu un esempio tipico a cavallo con l’inizio degli anni 90, il Chievo del presidente Campedelli è ormai una splendida realtà della Serie A da oltre dieci anni, il Pescara ci ha provato la scorsa stagione ma dopo un solo anno è ricaduto nel baratro della cadetteria.

La favola delle “realtà emergenti” la scorsa stagione l’ha scritta il Sassuolo: ridente cittadina in provincia di Modena, abitata da poco meno di 40 mila cittadini, ma catapultata nel calcio che conta grazie agli investimenti di uno degli imprenditori più importanti della nostra penisola.

Giorgio Squinzi amministratore unico della Mapei, che dal 2002 ha preso le redini del Sassuolo calcio portandolo in poche stagioni dalle serie minori alla B.

L’attuale presidente di Confindustria, grande tifoso del Milan,  ha investito ingenti capitali nel calcio regalando ai tifosi emiliani il grande sogno di vedere dal vero le migliori formazioni del nostro campionato e riuscendo a richiamare l’attenzione anche dei principali imprenditori della zona a cui ha ceduto i palchetti d’onore del “Mapei Stadium” per cifre molto importanti.

Dopo tre promozioni in Serie A sfiorate per un soffio, Squinzi ha scelto Eusebio Di Francesco per centrare l’obiettivo più grande. Il Difra aveva atteso per un anno l’occasione giusta per ripartire, dopo la sfortunata avventura di Lecce chiusasi con quel rocambolesco 4-3 in rimonta subito in casa dal Milan e il conseguente esonero.

Grande adepto di Zeman e fautore del 4-3-3, l’ex centrocampista della Roma del terzo Scudetto, ha impostato subito la squadra su una filosofia offensiva, grande corsa, sovrapposizioni e goal a raffica, con uno sguardo però più attento, rispetto al Boemo, alla fase difensiva.

Il miracolo si compie e il Sassuolo vince il campionato con 85 punti, 78 goal fatti e seconda miglior difesa dietro solo al Verona di Mandorlini, anch’esso promosso

Una squadra giovane, con un diamante grezzo da lanciare in Serie A: Domenico Berardi, classe 94′ seguito durante tutto il campionato dagli osservatori delle maggiori squadre europee e finito in orbita Juve la scorsa estate, dopo aver siglato 11 goal e 8 assist alla sua prima, vera, stagione da professionista.

Oltre a Berardi il Sassuolo ha mantenuto la struttura portante dei ragazzi che hanno contribuito alla promozione, con lo storico capitano Magnanelli, Missiroli, Antei, Longhi e Chibsah ai quali il direttore sportivo Nereo Bonato ha aggiunto, seppur al foto finish dello scorso mercato, uomini di esperienza in grado di sostenere l’impatto del salto in una categoria difficile come la Serie A.

Di FrancescoSono arrivati Floro Flores, Schelotto, Ziegler, Pegolo, Marrone, Acerbi, Kurtic e Zaza autore di 18 reti lo scorso anno ad Ascoli. Da qui si spiegano le iniziali difficoltà per Di Francesco di assemblare un gruppo nuovo, formatosi intorno alla fine di Agosto. Un inizio traumatico condito da 4 sconfitte, con 15 goal subiti e solo 1 segnato e la pesantissima debacle casalinga contro l’Inter di Mazzarri per 7-0 sembrava aver sospinto il mister Abruzzese ad un passo dall’esonero e invece a Napoli nel primo turno infrasettimanale è arrivato il primo punto, insperato, della stagione.

Cambio di modulo, dal 4-3-3 ad un più attento 3-5-2 e un 1-1 con goal decisivo di Zaza che ha ridato fiducia ad un gruppo, che in realtà non aveva mai abbandonato il suo tecnico.

Da lì in poi un’altra storia, con 2 pareggi, 1 sconfitta e le prime due storiche vittorie, in casa con il Bologna(  2-1  )e a Genova con la Samp (4-3), grazie alla tripletta di Berardi, che sta vivendo un momento di forma eccezionale.

Entusiasmo, freschezza, esperienza, cattiveria agonistica e grande voglia di completare il miracolo sportivo con una salvezza ad oggi difficilissima da cogliere, questo il cocktail preparato da mister Di Francesco, che sarà sicuramente applaudito dagli oltre 45 mila tifosi giallorossi che domani siederanno sugli spalti dell’Olimpico.

Di Fra è e resterà uno di noi, domani tornerà a casa come due anni fa con il Lecce quando fu sconfitto dalla Roma di Luis Enrique per 2-0 : quel giorno fu esposto in Sud il famoso striscione del “mai schiavi del risultato“. Oggi la prospettiva sembra cambiata, con la Roma di Garcia capolista che deve ritrovare a tutti i costi la vittoria dopo la battuta d’arresto a Torino, per rubare nuovamente punti a Juve e Napoli impegnate nel big match serale.

Insomma caro Eusebio, ti vogliamo bene, soprattutto per l’abnegazione e la generosità con cui ha indossato la maglia giallorossa, per le tue corse sfrenate sotto la curva, per il goal al derby, ma domani i tre punti devono rimanere all’Olimpico.

 

 

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