Quello di Domenica sarà il Derby n° 172 tra Lazio e Roma. Sarà, inoltre, la stracittadina del debutto di Petkovic, nuovo anche alla Serie A quest’anno, e che si troverà dall’altra parte Zeman. Il Boemo ormai è carta letta: sappiamo tutto di lui, persino troppo, e si trova a disputare la sua dodicesima stracittadina, avendone vissute 5 sulla panchina della Lazio, vincendone 2, e 6 su quella della Roma, vincendone solamente 1. Vladimir Petković, invece, è uno dei volti nuovi di questo campionato, e si trova ad affrontare di conseguenza il suo primo derby italiano.
Il tecnico ama il gioco offensivo a prescindere dall’avversario che si trova di fronte, proprio come Zdenek Zeman. I suoi moduli preferiti sono il 3-4-3 e il 4-3-3, ma è noto per la sua duttilità tattica, che spesso lo porta a schierare le sue formazioni con nuovi moduli e disposizioni, creando sempre nuove soluzioni offensive. Ed è proprio il modulo con cui gioca la sua Lazio il tipico esempio, quel 4-1-4-1 che tanto bene ha fatto nell’inizio di stagione delle aquile, salvo poi trovare un periodo buio in queste ultime apparizioni in Campionato. Candreva è l’uomo nuovo, integrato al top negli schemi e completamente trasformato ed elevato a vice-guida solo dopo Hernanes, altro perno della squadra biancoceleste che pare essersi ritrovato dopo la buia chiusura della stagione scorsa. Tornando a parlare del tecnico, il bosniaco è noto in maniera particolare per il suo modo attento e preciso di lavorare: cura ogni minimo dettaglio, a livelli elevatissimi, pretendendo da ogni sua squadra sudore, sacrificio e tenacia. Sembra di leggere la descrizione di Zeman, ma stiamo parlando dell’allenatore della seconda squadra di Roma. Eppure entrambi dicono che “si tratta di una partita come le altre, che vale sempre 3 punti“. Il Boemo forse lo dice per scaramanzia, avendone persi 4 di fila contro la Lazio e vinto uno solo sulla panca giallorossa all’epoca dello “Zeman era 1“, Petkovic forse per mettere le mani avanti e non mettere troppa pressione sui suoi, che comunque, visto l’evento, sentiranno. Le premesse ci sono. Auguriamoci lo spettacolo, che i due sono sicuramente in grado di mettere in campo.
