Oggi sarà presentato alla stampa Ivan Piris. Il terzino destro paraguaiano è uno dei tre ultimi nuovi arrivi insieme a Destro e Balzaretti. Il giocatore nel ritiro di Irdning in conferenza sarà in compagnia del ds Walter Sabatini.
SABATINI
“Ivan Piris, che abbiamo acquisito dal San Paolo per fare il terzino destro. Nonostante che è arrivato un pò in punta di piedi, ha una grande storia di giocatore, ha giocato la Libertadores, ha fatto anche una finale nel 2011 contro l’Uruguay, una finale importantissima. Siamo contenti di averlo preso, speriamo di poter esercitare l’opzione di riacquisto”.
Ieri lei ha parlato di De Rossi. La Roma ha fissato un prezzo per poter parlare eventualmente della sua cessione?
“No, io non ho detto che non è incedibile, lui è un conduttore, non abbiamo in mente di cederlo. Se si concretizzasse un’offerta mostruosa la valuteremmo ma non siamo alla ricerca di clienti per De Rossi, di straordinaria importanza per noi, quindi incedibile”.
Lei ha detto proposta mostruosa, ad esempio i Della Valle hanno detto per Jovetic minimo 30 milioni, c’è una cifra?
“Per De Rossi è più alta di tutte queste”.
PIRIS
Com’è cominciato l’operazione che ti ha portato a Roma?
“Si ho ricevuto una buona propsota dalla Roma, esisteva un’altra proposta con una squadra europea, ma quella della Roma era migliore, sono arrivato qui con la voglia di fare bene”.
Prima si parlava di De Rossi, chi ti ha colpito di più finora della Roma?
“Tutti sappiamo che Francesco Totti è una bandiera della Roma, è un grande giocatore, è uno dei migliori calciatori italiani e uno dei migliori che ho visto nella mia breve carriera. Poi ho sentito parlare di Burdisso e Lamela è un onore giocare con loro”.
Il tuo ruolo?
“Sono un buon marcatore, rapido, che cerca di coordinare l’esperienza acquisita con la velocità. Cerco sempre di lavorare al massimo e migliorarmi. L’anno scorso in Brasile mi ha insegnato a giocare in attacco”.
La Roma sta cercando di diffondere il marchio a livello mondiale. in Paraguay che tipo di richiamo c’è del brand Roma, si vedevano le partite?
“Si, la Roma è una squadra molto conosciuta in tutto il mondo, anche in Paraguay, è una grande squadra italiana, sono sicuro che attraverso questa campagna acquisti importanti potrà essere una buona squadra”.
Fuori dal calcio sei uno che si interessa di media e computer. Nel 2009 sei stato giudicato uno dei giocatori più promettenti. Sei uno che vede queste cose con il computer?
“A tutti oggi piace internet e i social network. Ma ho un figlio di 12 mesi e mi piace trascorrere del tempo con lui e mia moglie”.
Cesare Maldini mi raccontò che i giocatori paraguaiani erano molto più adatti al calcio italiano rispetto ad esempio ai brasiliani, perchè sono molto tenaci e pensano poco allo spettacolo e molto alla concretezza. Tu ti riconosci in questo tipo di ritratto?
“Si, il calcio paraguaiano in effetti si caratterizza per la dedizione e la grinta grazie alla quale magari possiamo sopperire a una mancanza di tecnica. Se a questo aggiungiamo l’esperienza, come nel mio caso, di un anno in Brasile, credo che potrò diventare un giocatore più completo e spero di fare il massimo”.
Ti aspettavi un allenamento così duro con Zeman? L’hai mai fatto in vita tua?
“All’inizio si, credo che il primo e il secondo giorno ho fatto un pò di fatica. Ma adesso sto sempre meglio, sto affrontando bene la parte fisica, questo è il mio terzo anno da professionista ed è il secondo anno che faccio un lavoro del genere”.
A che punto è in percentuale il suo stato fisico? Tra due settimane pensi già di mettere in imbarazzo Zeman nel ballottaggio tra te e Taddei?
“Si, credo di si, in realtà ci contendiamo la maglia ogni giorno, sono sicuro che l’allenatore nota ogni cosa e trae le sue conclusioni. Sto migliorando e da qui a due settimane sono sicuro di poter volare in campo e sono pronto per giocare la prima partita se il mister lo riterrà giusto”.
Sei d’accordo sul fatto che la Roma abbia bisogno di rinforzi in difesa? Quali sono i tuoi obiettivi? Cosa ti aspetti da questa avventura romana?
“Il discorso se acquistare altri giocatori sono scelte che spettano alla società. Io sono arrivato qui per vincere e per fare la storia come giocatore paraguaiano, sono felice di essere qui e secondo me possiamo vincere il campionato perchè abbiamo grandi giocatori”.
Zeman chiede di spingere molto, soprattutto ai terzini. Ma nell’ultima amichevole sembravi un pò bloccato, Zeman ti ha detto di spingere di più, ne avete parlato, come ti trovi nel dover spingere di più invece che difendere?
“No, non ho ancora avuto modo di parlare con il mister, ma sono sicuro che mi osserverà nella prossima partita. Per la spinta sulle fasce dipende anche dal giocatore dall’altra parte, c’era Balzaretti, dipende da questo”.
Prima parlavi di Balzaretti, ieri ci ha detto che è in camera con te. Quanto ti sta aiutando con i tuoi compagni? C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“Si, sto in camera con Fede, scherziamo, parliamo, poi lui parla anche un pò di spagnolo perchè a Palermo aveva un altro compagno di squadra paraguaiano e mi aiuta a tradurre alcune cose. Mi sono sempre ispirato a Francisco Arce. Un altro giocatore le cui orme mi piacerebbe ripercorrere è Javier Zanetti, che gioca in Italia da molti anni”.
Tu sei stato inserito tra i migliori giocatori paraguaiani. Al San Paolo hai giocato un pò meno dell’ultima stagione rispetto alla prima, che problemi hai avuto?
“Si, effettivamente al San Paolo ho vissuto due tappe, la prima molto buona, la seconda un pò meno. Dopo la sosta ho giocato una decina di partite, poi ho avuto un infortunio e ho fatto fatica a recuperare. Ma ora inizio una nuova avventura con nuovi compagni e sono sicuro che tutto andrà bene”.
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