Ormai Luis Enrique sta prendendo una certa confidenza con l’italiano, e per di più in conferenza stampa diverte sempre di più. Ironizza su chi gli chiede in continuazione di Francesco Totti, scherza con tutti mantenendo comunque una certa fermezza sulle sue idee e sui suoi metodi. Per quanto riguarda l’Inter e la panchina, già traballante, di Gian Piero Gasperini, “Lucho” dichiara: “Loro sono un’ottima squadra e per noi sarà un esame importante. Come noi, non hanno iniziato bene il campionato e in Champions non sono stati fortunati in fase di realizzazione. La carriera di Gasperini dimostra che si tratta di un grande allenatore ed è normale che se i risultati non arrivano si rischia tanto. Se si tratta di una logica tipicamente italiana? No, in Spagna è lo stesso”. La fiducia, in calo, di Moratti nei confronti di Gasperini può risultare decisiva per il futuro dell’ex tecnico del Genoa; a Luis Enrique la fiducia è stata rinnovata da tutti, e lui stesso riconosce che “se si inizia un progetto, bisogna mostrare fiducia totale verso chi è stato scelto per portarlo avanti. La settimana scorsa ho ringraziato la dirigenza per la fiducia rinnovatami, io non sono uno aggrappato alla panchina ma spero di concludere almeno i due anni di contratto”. Cosa manca alla Roma per poter raggiungere risultati importanti: “Semplicemente segnare un gol in più degli avversari. Dobbiamo concretizzare meglio in attacco, spero di vincere sin dalla prossima partita ma non so quanto tempo ci voglia per imporci. Però sono sicuro che miglioreremo col tempo, sono molto ottimista”. L’asturiano, poi, risponde così a chi gli chiede dell’immediato impiego di Pjanic da titolare: “A volte ho bisogno di vedere i giocatori impegnati in diverse sedute d’allenamento, altre volte mi basta vederli in tv. Io scelgo sempre l’undici titolare che ritengo migliore in quel determinato momento, ma non valuto in base all’avversario, bensì in base alla forma dei miei giocatori”. Come affermato in tempi non sospetti dallo stesso allenatore giallorosso, conterà tantissimo la “fame di vincere”; Luis Enrique l’ha vista in giocatori come Borini e Borriello? “Borini ha giocato solo dieci minuti, ma il primo pallone che ha toccato lo ha depositato in rete, peccato che nasceva da un fuorigioco. Borriello, così come Osvaldo, per me hanno fatto molto bene. Partono tutti alla pari, poi in allenamento vedo chi sta meglio: la concorrenza è vitale per una squadra. Ma non vi dico chi giocherà. Avanti con la domanda su Totti…”. Sul possibile cambio di modulo: “Credo fermamente nelle mie idee e questo è il mio modulo, ma non sono poi così rigido. Se ce ne fosse bisogno, per vincere, lo cambierei”. Una domanda anche su De La Peña, che doveva essere il suo riferimento a Roma e non è stato sostituito dopo il suo ritorno a Barcellona: “Non manca nulla nello staff tecnico, anche perché ho collaboratori più che validi. Ivan ha fatto una scelta di natura personale che giustamente non è stata resa pubblica”. A chi gli “rimprovera” il tanto possesso palla ma pochi tiri in porta, Luis Enrique risponde: “Non amo le statistiche, ma qui ho i dati dei tiri in porta e noi siamo secondi insieme al Milan con nove tiri in porta nella prima giornata. Non mi sembra che calciamo poco in porta, io non cambio le mie idee dopo qualche risultato storto”. A chi gli chiede se Taddei può giocare da esterno basso: “Lo può fare, così come Cassetti, Rosi, Francesco (ride, ndr). Tanto dopo la partita mi diranno tutti: «Perché hai fatto giocare quello? Perché non hai fatto giocare quell’altro?»…e così via”. Inevitabile, poi, parlare di Francesco Totti. Luis Enrique appare infastidito dalle voci secondo cui avrebbe promesso al Capitano di guidarlo verso la realizzazione di tantissimi gol: “Non l’ho mai detto in conferenza stampa e non ricordo di averlo detto a lui in allenamento, anche se parlo così tanto ai giocatori che posso dimenticare qualcosa. La sua posizione? Credo sia ideale per lui, può trovare il gol o servire assist per i compagni. Apprezzo moltissimo il fatto che abbia organizzato una cena per compattare il gruppo e far ambientare i nuovi, è fantastico”. L’attacco non rende come dovrebbe, ed appare intasato di centravanti costretti a giocare da esterni; Luis Enrique è fiducioso: “Il problema, semmai, c’è quando non arrivano occasioni da gol e questo non è il nostro caso. Dobbiamo cercare di migliorare i meccanismi offensivi ma io voglio giocare sempre con almeno tre attaccanti”. Pizarro sembra in grande forma: può coesistere con Pjanic e De Rossi in un centrocampo molto tecnico?: “Pizarro è reduce da un infortunio, ma ha caratteristiche importanti, perfette per il nostro gioco, e può giocare in qualsiasi ruolo”. Su Lamela e la possibile coesistenza in campo di De Rossi e Gago: “Erik è reduce da un infortunio e si allena con noi solo dalla scorsa settimana. Gago e De Rossi possono giocare insieme”. L’Inter in trasferta arriva forse troppo presto, e la pressione sui nerazzurri potrebbe essere un falso vantaggio per la Roma. Luis Enrique commenta così: “Questo è il calendario, non c’è da lamentarsi. Pensi di iniziare in casa e vincere, e poi invece perdi. Per me con l’Inter partiamo alla pari ma consapevoli di poter far bene”. E quando gli chiedono della posizione di Gago e De Rossi, Luis Enrique chiude con un divertente: “Ah, Gasperini, Gasperini!…”
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