REPUBBLICA.IT – VISTI DALL’ALA – M. MAURO – Quella della Juve è un’occasione persa.
Era chiaro che il Napoli giocava anche ‘pro Juve’ vista la difficoltà del Milan con le grandi ma la squadra di Conte non ne ha approfittato e ha steccato con il Siena in casa. I bianconeri hanno fatto la partita, hanno avuto tante occasioni, il rigore non dato nel finale era piuttosto netto, ma non essere riusciti a segnare su azione contro il Siena rende comunque la prestazione negativa.
La squadra ha giocato, ma Conte forse dovrebbe riflettere un po’, anche perché è evidente che uomini come Vidal, Vucinic e Pepe sono un po’ appannati e la loro forma non è quella del girone d’andata. L’allenatore bianconero dovrebbe fidarsi di più di Borriello, Del Piero e Giaccherini.
Contro l’Udinese e in coppa Italia Conte ha stravolto la squadra e ha vinto lo stesso: col senno di poi sarebbe stato forse più giusto dare più spazio agli altri. Però, di contro, al di là del gol che non è arrivato, la prestazione nel complesso è sempre buona: la Juve può essere ottimista. E’ un passo falso, ma può riprendersi subito.
Il Napoli ha fatto un’ottima partita al cospetto di un Milan ritrovato sul piano della prestazione ma troppo troppo in difficoltà per gli infortuni e per la ‘follia’ di Ibrahimovic: da un giocatore così non ti aspetti mai un comportamento di questo tipo. Forse il Milan dovrebbe cominciare a porsi delle domande su di lui, se è il caso di continuare a puntare su di lui nei prossimi anni. L’anno scorso è andata bene, nonostante la squalifica dello svedese i rossoneri hanno vinto lo stesso scudetto, ma sfidare la sorte tutti gli anni non sembra molto ragionevole. Però va riconosciuto che il Milan è in difficoltà per gli infortuni: Pato, Gattuso, Cassano, di nuovo Nesta, Ambrosini rientrato da poco, Emanuelson costretto a giocare in tutti i ruoli. Non è una scusa, è la verità, da troppo tempo Allegri gioca con un organico ridottissimo. E comunque i rossoneri, nonostante questi problemi, la prestazione l’hanno fatta e hanno reagito bene alla sconfitta con la Lazio.
Il risultato di San Siro comunque è giusto, il Napoli ha avuto le occasioni per segnare, anche se non ha saputo approfittare della superiorità numerica. Grande prova della Roma, ma è difficile dire dove arrivano i meriti dei giallorossi e dove cominciano i demeriti dell’Inter. Con una partita così si fa fatica a essere equilibrati nel giudizio.
Luis Enrique secondo me è il migliore allenatore in Italia. Si è preso il rischio ed è riuscito a portare in Italia in così poco tempo una mentalità diversa dal punto di vista calcistico. Ora deve coniugare questo modo di giocare ai risultati: ma è straordinario vedere anche il rapporto instaurato con i tifosi, la società che è un tutt’uno con la squadra. E anche il rinnovo del contratto di De Rossi è una pietra straordinariamente importante per il futuro della Roma. Sarà importante la cattiveria e la voglia di raggiungere i risultati. La ‘filosofia del Barcellonà è quella che fa la differenza: se riesce è il calcio più bello da vedere. La Lazio paga i troppi infortuni. Alla squadra di Reja non si può levare anche un giocatore come Hernanes. La società non ha trovato nel mercato di gennaio un attaccante e un centrocampista, quindi a Reja non si possono togliere gli uomini migliori. Ed è un peccato, perché a ranghi completi la Lazio è una delle squadre che gioca meglio.
L’Udinese è uscita battuta da Firenze, ma è un ko che ci può stare, perché è impensabile che possa giocare tutte le partite ad altissimo livello. Del resto finora ne ha sbagliate pochissime. Comunque andrà a finire, quello della squadra di Guidolin rimarrà un campionato straordinario. A proposito di Fiorentina: affidandosi a Delio Rossi ha finalmente ritrovato il rapporto tra squadra e città. E’ importante per intraprendere un cammino diverso, che però quest’anno sarà sempre di sofferenza, perché non è facile rimediare al disastro di inizio stagione. Il Palermo è Miccoli-dipendente; straordinari i tre gol a San Siro e la prestazione contro l’Atalanta, dimostra di essere un grande leader.
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