CORRIERE DELLO SPORT – Dal suo osservatorio inglese, Roberto Mancini prova a giocare in anticipo Fiorentina-Roma. Due squadre allenate da due suoi ex compagni, Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella. Giocarono insieme nella Sampdoria, nella stagione 96-97, prima che il Mancio e Sinisa passassero alla Lazio e l’Aeroplanino si ritrovasse qualche anno dopo sull’altra sponda del Tevere. Mihajlovic e Montella sono tra i più giovani allenatori della serie A. Hanno cominciato ad allenare appena smesso con il calcio giocato, proprio come ha fatto Mancini. Che oggi guida il Manchester City, terzo nella Premier League, in corsa per entrare in Champions League. Mancini è un personaggio che manca al calcio italiano, dopo aver vinto con l’Inter si è messo in gioco andando in Inghilterra. A 47 anni ha già una grande esperienza da allenatore, tra Fiorentina, Lazio, Inter e Manchester. Mihajlovic e Montella fecero parte di quella Sampdoria allenata da Sven Goran Eriksson e della quale Mancini era il capitano e per i due più giovani compagni è stato un esempio da seguire. Sono passati tanti anni, domenica Fiorentina-Roma è una sfida tra due tecnici che sono cresciuti insieme e che forse già in quella Sampdoria studiavano da allenatori.
Roberto Mancini, domenica c’è Fiorentina- Roma. Se l’aspettava che Mihajlovic e Montella si ritrovassero di fronte su due panchine di serie A?
« Beh, Sinisa è da un po’ che allena a certi livelli, ha fatto già diverse esperienze positive prima di arrivare a Firenze. Mi meraviglio invece di Vincenzo, non pensavo che avesse in mente di fare l’allenatore. Dopo aver fatto esperienza nel settore giovanile, ha cominciato la nuova carriera guidando subito una grande squadra, le qualità non gli mancano, penso che possa fare molta strada » .
Nella Sampdoria avete fatto grandi cose insieme. Montella sfiorò il titolo di capocannoniere e la Sampdoria fu la squadra con il miglior attacco. E in particolare lei al giovanissimo Montella ha fatto fare molti gol…
« Non soltanto a lui, per la verità… Sono stati due ottimi giocatori, conoscono il calcio come pochi. Sono onorato di averli avuti come compagni. Hanno fatto una carriera importante, anche a livello di Nazionali. Anche quando erano in campo dimostravano di avere personalità. Sinisa è diverso da Vincenzo, che quando giocavamo insieme era giovanissimo ed era un tipo più calmo rispetto a Mihajlovic. Ma sapeva quello che voleva e già dimostrava di avere carattere nonostante la giovane età » .
Domenica si affrontano in una partita tra due squadre che attraversano un periodo positivo. La Fiorentina, a parte il recupero con l’Inter, viene da una serie positiva di sette partite. La Roma, con Montella in panchina, ha collezionato dieci punti in quattro gare.
« Sarà una bella sfida, la Fiorentina può giocare tranquilla, può anche riuscire ad arrivare in Europa League. Può succedere qualsiasi cosa. La Roma con Montella ha vinto partite importanti, l’ultima il derby domenica scorsa. Non è facile fare un pronostico. Si affrontano due squadre in salute che possono offrire spettacolo » .
Vista da un grande numero dieci, può essere una sfida decisa dai due numeri dieci in campo, Mutu e Totti?
« Sono due grandi giocatori che fanno la differenza e che mi sembra attraversino un felice periodo di forma. Possono dare una svolta alla partita con una loro giocata in qualsiasi momento. Ma ci sono anche altri giocatori importanti nella due squadre, a cominciare da Menez » .
Lei è stato allenatore della Fiorentina e della Lazio, dove ha anche giocato. Forse si augura una vittoria viola…
« Dovrei dire Fiorentina per Sinisa, ma anche Montella è stato mio compagno, pur se all’epoca era un ragazzo. Non posso sbilanciarmi, siamo stati tutti e tre alla Sampdoria insieme. Può venire fuori qualsiasi risultato. E’ difficile pronunciarsi » .
Meno di un mese fa Montella ha preso il posto di Ranieri sulla panchina della Roma. Uno dei suoi meriti è stato quello di restituire entusiasmo a Totti e di riportarlo nel ruolo di centravanti.
« Totti è un grande giocatore che negli ultimi tempi ha avuto tanti infortuni, ma davanti alla porta fa sempre la differenza. Non mi pare che neppure prima giocasse in una posizione più arretrata. Quando si cambia allenatore una squadra dà sempre qualcosa in più e vengono sopravvalutati i meriti di chi arriva. Montella è stato bravo a portare le sue idee, ha cambiato qualcosa, ha riproposto il 4- 2- 3- 1, il modulo che la squadra conosceva meglio per averlo adottato per tanti anni. Ma non bisogna dimenticare che la Roma ha grandi giocatori e in un campionato come questo con certi valori dovrebbe stare più in alto. Poi possono capitare stagioni nelle quali non tutto fila per il verso giusto. La Roma può centrare l’obiettivo di tornare in Champions League, è un po’ indietro ma può ancora farcela. Ma anche la Fiorentina può centrare la sua Europa. Chi vince domenica fa un bel passo in avanti » .