Mazzone: “Andreazzoli-Muzzi? Il capo dev’essere uno”

Mazzone: “Andreazzoli-Muzzi? Il capo dev’essere uno”

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mazzone carloL’ex tecnico della Roma, Carlo Mazzone, intervistato in esclusiva dal Sussidiario.net, parla della nuova era Andreazzoli, appena cominciata in casa giallorossa. Accanto a quello che è stato il vice di Luciano Spalletti, ci sarà Roberto Muzzi, allenato proprio da Mazzone sia a Roma che a Cagliari: “Si potrebbero dire altre cose, chiedersi perchè Zeman sia stato esonerato ma bisogna mettere un punto, andare a capo e augurarsi che Andreazzoli e Muzzi abbiano più fortuna per il bene della Roma”.

Sulla nomina di Roberto Muzzi: “Io ho conosciuto Muzzi come giocatore e anzitutto come uomo. Roberto è un ragazzo perbene, pieno d’entusiasmo, sempre determinato, Queste, però, sono le sue caratteristiche di giocatore, come mister è da verificare. Certo, sono contento che la Roma lo abbia scelto. Speriamo bene”.

Sulla collaborazione tra Andreazzoli e Muzzi: “Credo che sarà una collaborazione reciproca tra i due. Dopo tutto è una situazione nuova: negli ultimi anni non si sono verificate molte situazioni del genere. La cosa importante è che ci sia un capo definito, ovvero una figura di riferimento per i giocatori, l’ambiente, la stampa e la tifoseria. L’allenaotr resta uno solo , e adesso è Andreazzoli, poi è normale che abbia dei collaboratori, a cominciare da Muzzi”.

Sulle qualità da allenatoe di Muzzi: “Io l’ho allenato che era giovanissimo ed era un ragazzo di grande carattere e temeperamento, oltre che un ottimo attaccante. Era spesso riservato e taciturno però era troppo presto per immaginare una sua carriera da allenatore. Muzzi, comunque, ha fatto delle esperienze nei settori giovanili, e ha già delle buone nozioni. Però la domanda sul Muzzi-allenatore, va fatta tra sette-otto mesi anche perchè adesso sarà un collaboratore. Di certo gli auguro di diventare un grande mister, sarei ben felice se lui riuscisse a diventare protagonista e a dare un contributo alla Roma”.

Obiettivi della Roma: “Mi auguro che possa lottare ancora per il terzo posto ma non ne sono sicuro. Anche perchè personalmente, a parte l’avvento di Andreazzoli e Muzzi, non avrei esonerato Zeman. Il boemo andava portato sino alla fine del campionato. Nonostante tutto, penso che lui fosse l’uomo giusto per rilanciare la Roma anche se era chiaro che aveva delle difficoltà. Lui ha proposto una logica di gioco di una certa importanza che però non ha dato i risultati sperati. Speriamo che questi due ragazzi, chiamiamoli così, possano avere maggiore fortuna. Però ripeto, io sarei arrivato fino alla fine dell’anno e poi avrei tirato le somme”.

Sulla carriera di Zeman: “Zeman ci ha fatto vedere anche come si può vincire col suo sistema. Diciamo che non gli è girata bene, però, se col suo calcio non si poteva vincere perchè è stato preso? Zeman non ha svilipputo il suo credo, ha riportato a Roma quello che già si conosceva. Poi è vero che non ha raccolto i frutti del suo lavoro, però avrei preferito che finisse la stagione. A me sembra che Zeman abbia dato: ha fatto crescere molti giocatori, ha valorizzato Osvaldo e riportato Totti su livelli che non vedevo da tempo. L’avrei portato fino in fodno, anche epr rispetto: credo che avrebbe potuto rilanciarsi. Però, ora, bisogna credere in Andreazzoli e Muzzi, cui faccio un grosso augurio”.

 

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