Il passato, presente e (si spera) futuro della difesa della Roma, contro un giocatore scoperto giovanissimo e che avrebbe potuto essere un punto fermo ma ora è un avversario da affrontare, e per nulla agevole. Juventus – Roma è anche la sfida a distanza tra Philippe Mexes e Giorgio Chiellini, due giganti della difesa accomunati dall’agonismo dirompente. Il francese è stato un investimento importante della Roma, che dopo averlo ingaggiato dall’Auxerre ha dovuto pagare dazio con il blocco del mercato deciso dal Tas di Losanna. Per di più, i primi tempi in giallorosso sembravano che l’arrivo del francese comportasse, oltre all’inganno, anche la beffa. Buon per noi che Luciano Spalletti abbia saputo rilanciare il giocatore, tirando fuori il vero Mexes. Oggi abbiamo la fortuna di avere tre difensori centrali di altissimo livello: Mexes con la sua forza dirompente, Burdisso con la sua grinta e la sua capacità di comandare alle perfezione la retroguardia e Juan con la sua classe tutta brasiliana. Eppure, nel 2002 Fabio Capello aveva scovato Giorgio Chiellini, appena diciottenne, quando giocava ancora nelle giovanili del Livorno, per poi acquistarlo in comproprietà l’anno successivo. Dalle parti di Trigoria avevano visto giusto, ma nel frattempo la Juve si era inserita acquistando la metà del cartellino del giocatore dal Livorno e aggiudicandoselo, poi, alle buste nel 2004, guarda caso appena dopo il tradimento di don Fabio, passato anche lui ai bianconeri. Così, mentre Mexes faticava alla prima stagione in Italia, per Chiellini il primo anno in serie A lo consacrava come uno dei giovani più interessanti del campionato. Oggi Mexes è un giocatore fondamentale, per la Roma e per la nazionale francese, ma Chiellini, per la Juventus e per la nazionale italiana, forse lo è ancora di più. Su Philippe c’è poco da dire, lo conosciamo tutti. Per quanto riguarda Chiellini, invece, va sottolineato che a 26 anni è il presente e il futuro della difesa azzurra, e ormai è nel pieno della maturità, quindi indispensabile anche per fare da “chioccia” al giovane Bonucci, suo compagno di reparto.
Enrico Chillè