Montella: “Roma, se punti sui giovani…”

Montella: “Roma, se punti sui giovani…”

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CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO) – Non si preoccupa né della Lazio né dell’Udinese. Neppure del futuro e delle sue quotazioni che sarebbero in ribasso, pur restando l’unico candidato italiano per la panchina giallorossa. Vincenzo Montella si mostra sereno, forse fin trop­po. Come se non fossero que­sti i giorni decisivi della sua giovane carriera di allenato­re. Oggi la Roma a Catania si gioca le residue speranze di scavalcare l’Udinese al quar­to posto, ma è soprattutto il futuro che tiene in ansia i tifo­si giallorossi. Montella accet­ta con signorilità la linea del nostro giornale, espressa da un fondo di Luigi Ferrajolo, se­condo il quale non è lui il tecnico giusto per la nuova Roma, soprattutto per la poca espe­rienza: « Sinceramente questo sarebbe un di­scorso più ampio, che va oltre il calcio. In Italia si punta sempre poco sui giovani, in qualsiasi settore. Io rispetto il parere degli altri. Questo del Corriere dello Sport mi sem­brava costruttivo. Va accettato il pensiero di Ferrajolo, mi è sembrata una critica perso­nale ma costruttiva. Tante altre critiche mi sembrano più mirate, ma questo fa parte del gioco, un allenatore della Roma deve essere bravo a gestire queste situazioni quasi come quelle di campo ».

GIUDIZI -Sulle incertezze di una società che sta cambian­do proprietà preferisce non esprimersi: «Non voglio par­larne, mi piacerebbe che si parlasse più del Catania, pre­ferisco non andare a fondo, per lo meno non pubblica­mente». Non se la sente di farsi uno spot per la candidatura. Aspetta se­renamente la decisione dei nuovi dirigenti: «Non mi va di dire se mi sentirei pronto. Il mio bilancio lo faremo, se ci andrà, valutan­do tutto. In questo momento no, non spreco energie per poter classificare il mio operato, per vedere dove posso migliorare. Ci giochia­mo l’ingresso in Champions, parliamo dellapartita, quella di Catania è decisiva». Co­munque sa di aver fatto il massimo, pensan­do a come aveva trovato la Roma: «Per arri­vare alla penultima giornata con questa clas­sifica penso che tutti i tifosi ci avrebbero mes­so la firma. Le aspettative erano diverse, questo non toglie che potevamo fare tutti qualcosa in più, ma è anche vero che si po­teva fare di meno, dopo quel­lo che era successo».

AMICO -Per alcuni è troppo amico dei giocatori e questo sarebbe un limite. Ma Mon­tella non è abituato a fare al­leanze: «Se ne dicono tante, ma bisogna vedere se sono amico di qualcuno. Quando giocavo si diceva che ero nemico di molti… Da quando ho preso la Roma nessuno ha mai provato a condizionare le mie scelte. Nean­che c’è stato il tentativo di qualcuno di farmi capire le proprie intenzioni. Tutte le scelte sono sempre state fatte da me. Totti al mio esordio a Bologna e a Donetsk, partita deci­siva,stava in panchina, all’inizio era partitotitolare Borriello. Non credo che chi fa calcio può valutare un allenatore su queste situa­zioni, ma chiunque è libero di farlo».

QUALITA’ -Comunque il suo lavoro è servito a dimostrare che può stare tra i grandi: «Devono valutarlo gli altri, il mio pensiero è sempre stato quello di fare il meglio per la squadra, senza pregiudizi. Non è detto che i miei pensie­ri siano stati tutti espressi, ho fatto tutto ciò che potesse es­sere più rapido per la situa­zione da affrontare nell’im­mediato». Ha dovuto adattare il suo calcio a una squadra stanca e logora, ma ha in testa un’altra Roma, se dovesse re­stare: «Le mie idee sono distanti da quelle che ho espresso negli allenamenti e nelle partite, ho dovuto adattarle alla situazione che ho trovato al momento». Montella avrà un colloquio con i nuovi dirigenti a fine cam­pionato. Se non sarà confermato c’è la Samp che lo aspetta, a prescindere dalla salvezza.

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