Ci è stata presentata come la partita della verità per entrambe le squadre, ed è stata decisa da chi in campo ci ha messo anima, testa e corpo, con la Roma forse con la testa già al derby, che ha sottovalutato questo Palermo.
Primo tempo irritante quello giocato dalla squadra guidata da Andreazzoli: la Roma dà la sensazione di poter colpire ogni qualvolta si propone in fase offensiva ma non riesce a graffiare. Di contro un Palermo col sangue agli occhi, tutt’altro che rassegnato a sentire entrambi i piedi in Serie B e con un Miccoli ritrovato davanti, che duetta alla perfezione con Josip Ilicic. La manovra romanista è a singhiozzi, Stekelenburg affatto sicuro in presa e da rivedere in fase di comunicazione con la difesa (Burdisso l’ha richiamato in almeno 3 occasioni, ndr), la coppia in fase di interdizione-impostazione formata da De Rossi e Tachtsidis non funziona, Lamela sull’out di destra spinge quando può ma spesso si chiude in giochi di prestigio tutt’altro che necessari, il Capitano tenuto all’oscuro dei giochi e Perrotta che è il migliore in campo. Questa la Roma nei primi 45 minuti, mentre il Palermo sembra giocare in 15, con ogni giocatore a mordere le caviglie avversarie e ripartire. Marquinho il giocatore che ha avuto le palle gol più nitide, precisamente 3: un colpo di testa ciccato a tu per tu con Sorrentino, una palla filtrante al centro dell’area terminata docile tra i guantoni del portiere palermitano e uno scriteriato tiro al volo di mezzo esterno sinistro dopo una sgroppata di Lamela per tutta la mezz’ala destra e un delizioso pallone messo in mezzo di esterno. 3 punti al momento meritati per la formazione di casa, una prestazione incolore che sa di almeno due passi indietro per la Roma.
La seconda frazione di gioco inizia con Pjanic e Osvaldo in campo, la Roma ci prova a costruire qualcosa di positivo, ma vuoi per imprecisione dei giocatori giallorossi, vuoi per la bravura di Sorrentino (ottimo intervento su Osvaldo all’86°), il risultato non si sblocca. Per vincere le partite conta molto la motivazione e l’approccio alla gara: quest’oggi il Palermo ha convinto in tutti e due gli aspetti, la Roma non c’era con la testa. Piris e Osvaldo, ammoniti, salteranno il derby per squalifica. Derby che è fondamentale adesso vincere: il riscatto è d’obbligo, per non deprimere giocatori e ambiente, per continuare a crederci e per riprendere chi quest’oggi ha ribaltato lo svantaggio iniziale in 3 minuti, ma che non ha nulla in più di questa squadra.
Inutile cercare colpevoli, inutile addossare colpe all’allenatore. La partita è andata, ora testa bassa e pedalare.