
Si moltiplicano le opinioni in merito alla decisione del giudice sportivo ed anche il patron del Genoa, Enrico Preziosi parla su radiogoal della querelle tra Cagliari-Roma spiegando il proprio punto di vista : “Sportivamente, non è bello portare a casa tre punti senza giocare, ma i regolamenti dicono altro. C’è una squadra che ha preparato una partita con scrupolo e non ha potuto giocare per motivi indipendenti dalla propria volontà. Ci sono delle responsabilità ben individuabili ed i regolamenti sono chiari. La sconfitta a tavolino per il Cagliari sarebbe quindi giusta”
Intanto, come riportato dall’ansa anche le cariche istituzionali della regione entrano in merito: il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci ha parlato di un’eventuale ritiro da parte della Regione della sponsorizzazione al Cagliari dopo la questione rinvio:
“Mi pare che sia la giustizia sportiva che quella ordinaria vengano chiamate in causa, ma non faccio il giudice e lascio che questo ruolo lo svolgano altri. Nel momento in cui venga accertata la responsabilità si potranno prendere delle decisioni. “
E’ tornato a parlare anche Mauro Contini, il sindaco di Quartu:
“Credo che l’iniziativa del presidente del Cagliari Calcio sia stata fatta da un Cellino tifoso ed esasperato. Mi sembra che già nei comunicati di oggi ci sia una spiegazione di quello che voleva essere quella nota sul sito della società. Io faccio il sindaco e non il giudice sportivo, civile o penale e per quanto riguarda la struttura di Is Arenas, in questo momento è in corso una riunione preparatoria all’incontro della commissione in programma domani: secondo me ci sono i margini per lavorare questa settimana e far sì che ci possa essere un utilizzo parziale dello stadio, come chiaramente ha sottolineato il prefetto che è l’autorità che può e ha la competenza per decidere in questa materia. Da parte del comune c’è sempre stata massima disponibilità e abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi con la commissione di verifica, con la firma della convenzione, che è frutto della decisione del consiglio comunale e non siglata dal sindaco”.