Ranieri: “Alla Roma ero l’unico parafulmine”

Ranieri: “Alla Roma ero l’unico parafulmine”

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Sorriso amarissimo quello di Claudio Ranieri, che ai microfoni del Tg1 parlando della sua esperienza alla Roma appena finita, usa una metafora dantesca per fare un paragone tra il calcio italiano e quello inglese: “Nel calcio c’è il Paradiso e c’è l’Inferno, uno può scegliere dove stare tra i due. Qui, rispetto all’Inghilterra, è l’Inferno. Io voglio allenare ancora, l’Inghilterra mi affascina, ma mi piace anche il campionato italiano. Alla Roma, quest’anno, ero diventato l’unico parafulmine. Ora ci sono loro, la squadra, a dover dimostrare tutto. Quest’anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra: quando parlavamo nello spogliatoio, tutti d’accordo che ci dovesse essere turn over. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti… Anche ora che non ci sono più io, però, qualcuno in panchina dovrà andare”.

“Il mio errore? Non essermene andato a giugno, forse?…”. Il tecnico ha poi voluto respingere i sospetti di chi ritiene che una parte della squadra gli abbia giocato ‘contro’: “Non ci credo. Ci sono giocatori che con un allenatore danno il 110 per cento, e con un altro non entrano in sintonia. Certo: sono dell’idea che un buon allenatore debba sapere sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore – ha proseguito – Però, quando ero giocatore io, mi sforzavo di capire cosa voleva il mio tecnico… Non ero un campione e il mio motto era ‘non mollare mai’. E’ un po’ lo spirito del calcio inglese, i giocatori sono leoni e li devi frenare. Ecco, per quest’anno di Roma sono dispiaciuto perché non tutti i giocatori hanno avuto questo spirito”.

Si parla poi di Pizarro e del suo ritorno in campo proprio dopo le dimissioni di Ranieri: “Avevamo deciso che giocasse col Genoa – ha spiegato – la sera avevo parlato con lui, era tutto ok. Poi la mattina alle 11, il medico mi ha detto che aveva la schiena bloccata. Non voglio credere che l’abbia detto perché non voleva giocare. Entrerebbe in gioco la professionalità, la società che ti paga, i tifosi. Non sarebbe più una questione di allenatore. Pizarro ha avuto una stagione travagliata: durante la preparazione ha lavorato il 3 per cento rispetto al resto della squadra, poi ha avuto un dolore al ginocchio che per lui è un problema cronico. Lui è sempre stato un punto di riferimento: no, io devo per forza pensare bene. Certi discorsi non potrei accettarli, ne va della professionalità”

VIDEO INTERVISTA A CLAUDIO RANIERI

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