Alle 17:00 il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli e Nicolas Burdisso prenderanno parola per la consueta conferenza stampa presso la sala stampa dello Stadio Olimpico alla vigilia della finale di Coppa fra Roma e Lazio.
BURDISSO:
Per Nicolas: da veterano quanta tensione c’è stata questa settimana?
“La tensione giusta, quella che ci serve per affrontare la partita ma c’è anche l’idea di alzare la Coppa. Da un po’ di tempo lavoriamo molto bene e arriviamo alla partita di domani avendo fatto belle gare come quella di domenica, abbiamo la mentalità giusta per portala a casa”.
Può essere la tua ultima partita con la Roma?
“Mi auguro di no, ma vorrei comunque farmi un regalo per questi ultimi due anni dopo l’infortunio e perché sono venuto qui a Roma per vincere qualcosa, per dare la gioia a quest tifosi che seguono veramente tanto il calcio. Domani può essere davvero una bella gioia anche per me”.
Nico, tu hai vissuto la stagione della “manita”, 5 derby vinti di fila, sia queste ultime 4 sconfitte con un pareggio… Cosa è cambiato?
“Sono anche momenti, penso che vincere 5 derby come avevamo fatto non è stata fortuna, non è stato un caso, ci siamo sudati quei derby, poi è arrivato il momento della lazio che ne ha vinti 3 di fila con tante espulsioni, tanti episodi contrari e poi questo derby abbastanza alla pari. Penso che parliamo di un derby completamente diverso ora, è una finale storica, la interpretiamo in questa maniera e credo anche la Lazio. Domani sarà una partita molto diversa da quelle vissute prima, in campionato e coppa Italia”.
ANDREAZZOLI:
Cosa cambia rispetto all’ultimo derby di Aprile?
“La valenza è sempre importante, i derby ha valenza particolare. Lì erano in palio 3 punti e invece domani c’è in palio un trofeo molto importante e la possibilità di entrare in Europa, è un doppio traguardo, oltre sempre alla considerazione che il derby a Roma è sempre una partita di interesse particolare”.
Quale squadra ti piacerebbe rivedere? Per il risultato e per come avete giocato…
“Ne abbiamo fatte diverse di partite interessanti, qualcuna l’abbiamo interpretata parzialmente, qualcuna per intero, ho numerosi bei ricordi, anche il secondo tempo di domenica, la partita di Bergamo, di Torino anche se sofferta… Per me la sofferenza fa parte, è una componente importante del calcio e quando la mia squadra riesce ad esprimere questo sentimento mi lascia un buon ricordo”.
Come si combatte lo stress da qui a domani?
“Siamo stati molto bene, questa settimana è stata normale, di diverso abbiamo solo dormito insieme ieri sera, ma più per un fatto di alimentazione controllata e per la possibilità di stare insieme. Ci siamo anche divertiti, ci sono stati momenti particolarmente coinvolgenti tra noi e tensioni per ora non ne ho viste anche se chiaramente la partita ha aspettative particolari. Personalmente mi sento fortunato a potere partecipare in prima persona ad un evento che racchiude così tanti sentimenti e che ha un’importanza di questo tipo e me la voglio godere in senso positivo, non voglio pensare agli aspetti negativi della gara, ma concentrarmi solo su quelli positivi che potrebbero anche non essere confortati dal risultato, ma voglio vederli in maniera positiva, come spero faranno tutti quelli che verranno allo stadio domani”.
Nella curva della Roma comparve lo striscione: “Mai schiavi del risultato”, domani la Roma è schiava del risultato?
“Credo sia una parola forte quella, è chiaro che, come abbiamo detto, p un risultato importantissimo per duplici motivi, triplici motivi. Ma è… Schiavo… Non certo… Che in qualsiasi maniera la nostra vita, di chiunque parteciperà a questa gara, o fa tifoso o in prima persona, sarà penalizzata in maniera da potersi definire caduto in schiavitù… Non credo, è una partita importante, vogliamo vincerla, vogliono vincerla loro… Ma io non mi sentirò schiavo di sicuro ed auguro loro stessi a tutti, rammaricati o delusi… e’ normale, chi vuole partecipare ad un evento sportivo deve sapere che c’è un avversario e contemplare la sconfitta deve essere una cosa ovvia, altrimenti si sta a casa e non si partecipa, perché lo sport è questo da sempre, non lo invento io”.
Ieri De Rossi ha invitato anche i calciatori ad evitare comportamenti che possano esacerbare il clima… Durante la settimana avete affrontato questo problema tra di voi? In che modo?
“No, non se ne è parlato proprio. Credo di ricordare che anche l’ultimo derby è stato all’insegna di correttezza e fair play, parlo dei calciatori, si sono comprotanti benissimo, si sono stretti la mano a fine partita. Avere un comportamento degno di persone mature. E credo domani sarà la stessa cosa, perché le persone sono le solite e non vedo perché dovrebbe essere diversamente”.
Se la Roma perdesse non si potrebbe parlare di fallimento?
“Mi sembra un po’ mischiare quello che ho detto a questa domanda… Comunque… Credo che le aspettative di tutto l’ambiente fossero di un certo tipo per la nostra squadra ad inizio anno e poi si sono un po’ complicate. Fallimento non credo, perché siamo qua riuniti a parlare di una competizione che ci vede protagonisti a livello mondiale, perché ha una risonanza a livello mondiale questa gara, per due obiettivi. Sia noi che la Lazio siamo nelle stesse condizioni, di potere ottenere moltissimo da questa stagione e quindi la gara di domani magari potrà trasformare una situazione vista come tu dicevi in una stagione esaltante magari”.
In settimana, oltre alla parte tattica e psicologica, ha anche parlato con i giocatori che sentono di più il derby come De Rossi?
“Abbiamo fatto, Burdisso ne è testimone, non solo con quelli che sentono più il derby, credo lo sentano tutto ma è chiaro che i romani hanno un pizzico di attenzione in più forse, ma abbiamo fatto un discorso generale, quello che vogliamo è giocarci le nostre possibilità senza che siano inficiate da qualsiasi cosa che non sia… che possa disturbare la ricerca di avere dei vantaggi sulla nostra avversaria, credo partiremo col 50% di possibilità e la squadra che riuscirà a prendere qualcosa in percentuale del 50% degli avversari avrà vantaggi e dovremo cercare id giocare così, senza crearci problemi e per problemi intendo anche tensioni o comportamenti particolari. abbiamo fatto un discorso generale, non rivolto a 3-4 personaggi”.
C’è già una lista di rigoristi? Li ha decisi lei?
“Abbiamo contemplato anche questa opportunità come credo abbia fatto anche la Lazio, perché può accadere nell’arco dei minuti contemplati dal regolamento, ci siamo allenati, li abbiamo visti e verificati, per la lista ci sarà tempo, ma è una situazione che abbiamo considerato anche molto attentamente, come tutte le altre cose”.
Affronta quella che molti definiscono la partita più importante della storia di questo club. C’è qualcuno che vuole ringraziare per questo? Magari l’allenatore che la ha preceduto, i giocatori, la società…
“E’ certo che i miei meriti sono una piccola percentuale per essere arrivati a disputare questa finale, sempre e comunque i meriti sono dei calciatori, se devo ringraziare qualcuno devo ringraziare loro, mi hanno condotto a 24 ore di distanza dalla gara con la consapevolezza di poterla vincere, col loro comportamento, atteggiamento, disponibilità e partecipazione. Tutti, io chi mi ha preceduto e la società, dobbiamo essere grati ai calciatori che ci hanno portati a disputare la finale con la consapevolezza di poterla vincere, perché la squadra sta bene”.
Si sente di mandare un messaggio distensivo alle tifoserie per domani mister?
“Credo che le tifoserie dentro lo stadio si comporteranno bene, ne sono convinto. Il ricordo che ho io dei derby, e ne ho fatti tanti anche se in seconda linea… Non ho mai visto confusione dentro lo stadio, se non situazioni normali, il problema è fuori dallo stadio semmai, ma non ci riguarda, noi dobbiamo pensare a dare la possibilità a tutti i bambini che giocheranno prima di noi e che poi saranno a vederla e a quelli che verranno con le famiglie, dobbiamo dargli un messaggio importante, se perdiamo l’occasione di farlo credere a me che perdiamo un’occasione importante. Credo, poi il mio appello può contare poco, credo che roma abbia un’opportunità irripetibile, siamo davanti al mondo, non lasciamocela scappare questa opportunità”.
Lei domani può prendersi grandi meriti se dovesse vincere. Come vive questa opportunità di lasciare un segno importante?
“In quella maniera: posso passare alla storia di questa società, un’opportunità che non tutti gli esseri umani anno, negli anni puoi rimanere quello che ha vinto la decima coppa… E’ un opportunità a cui tengo moltissimo e che spero di cogliere, questo è il mio stato d’animo”.
Domani tante poste in palio. Di queste, a suo avviso, quale è la più importante?
“Difficile… Credo… Non so fare una classifica, se penso ad una gioisco al solo pensiero che accada e poi naturalmente il trofeo è importante, per la società e per i tifosi entrare in Europa League è importante… Credo sia un insieme di cose, domanda un po’ assurda se permetti, o tutto o niente: o le hai tutte e tre o nemmeno una, che facciamo una classifica? O tutto o niente, è così”.
Nella scelta dell’undici iniziale conterà il cammino dei giocatori in Coppa Italia?
“Dobbiamo giocare una gara domani, e le scelte saranno fatte in base alle necessità de moento e le condizioni del momento, non sicuramente a quello che è stato 4, 5 o 3 mesi fa. Le valutazioni verranno fatte rispetto alle sensazioni che avremo rispetto a quanto visto nel breve periodo, questa settimana, la scorsa, cercando di mettere le forze che ci daranno più garanzie ed equilibri in campo”.