“La Fiorentina sta facendo un campionato straordinario e non sta andando oltre le aspettative, perché è nella posizione di classifica che merita. Sabato prossimo nella gara contro la Roma non ci si annoierà, perché anche quando giocano sottotono i giallorossi e i viola comunque regalano spettacolo. La Roma ha vissuto varie vicende, ma nella Capitale si vive per certe cose. Spesso si creano turbative ad arte, che non hanno niente di vero, per destabilizzare l’ambiente”. Con queste parole Ubaldo Righetti, ai microfoni di Radio Toscana, ha parlato della sfida all’Olimpico di sabato sera tra la Roma di Zdenek Zeman e la Fiorentina di Vincenzo Montella.
“De Rossi ora non gioca per squalifica – ha aggiunto l’ex difensore giallorosso – ma certamente con Zeman ci sono vedute diverse. Il gioco del boemo poco si concilia poco con le caratteristiche di Capitan Futuro, che invece è più adattabile all’impostazione che ha in Nazionale. Non mancano le problematiche nella Roma, perché ci sono stati equivoci sulla difesa, su Pjanic, sulla posizione di Destro. La Fiorentina ha trovato un’identità, cosa che invece manca alla Roma. La differenza l’ha fatta Montella, che ha fatto condividere alla squadra la sua idea. La Roma è ancora alla ricerca di un compromesso fra le caratteristiche della squadra e quello che chiede Zeman”.
Righetti ha parlato anche della sua Roma, con cui vinse lo scudetto del 1982/83: “Di Bartolomei? Come giocatore è stato riconosciuto da tutti ciò che ha fatto. Ago è stato una guida per me quando sono arrivato in prima squadra. Quando al campo Tre Fontane ci vennero a vedere tremila persone, al primo allenamento, mi disse: “Rispetto per questa maglia e per i tifosi che ci vengono a vedere”. Falcao? Non lo abbiamo mai perdonato per il rigore non tirato in finale contro il Liverpool. Quando viene in Italia ci sentiamo spesso, siamo rimasti legati, ma lui pur non essendo un rigorista in quella circostanza doveva tirarlo, anche solo per dare l’esempio”
