Ruggiero Rizzitelli, ex attaccante di Roma e Cesena, ha rilasciato in esclusiva alcune dichiarazioni a Romagiallorossa.it sulla gara di ieri e sul futuro di entrambe le squadre.
Come si può analizzare la gara della Roma di ieri?
“C’è poco da dire: è stata positiva solo per quanto riguarda il risultato. Erano importanti i tre punti per la rincorsa al Milan e sono arrivati, ma senza meritarli. La Roma ha giocato meglio nel primo tempo, ma nella ripresa ha subito l’iniziativa del Cesena e ha rischiato grosso, al di là del gol annullato a Giaccherini”.
Come valuta le scelte di Ranieri? L’ingresso di Borriello è arrivato tardi, e insieme a quello di un Adriano poco in forma, al posto di Vucinic e Menez che non si stavano comportando male…
“Io invece credo che le mosse di Ranieri siano state giustamente premiate. Nel secondo tempo il gioco della Roma era troppo lento e non si riusciva a scardinare la difesa avversaria. Optare per due punte di peso come Borriello e Adriano è stato necessario per trovare una maggiore profondità contro una difesa solida e ben organizzata come quella del Cesena. Non a caso, il gol è arrivato su un’azione corale, in cui ha prevalso il peso offensivo della Roma nell’area avversaria”.
Ancora una volta abbiamo assistito allo sfogo di un giocatore troppo nervoso all’uscita dal campo, in questo caso Mirko Vucinic, che anche durante il match non è mai stato abbastanza tranquillo. Come valuta questo eccessivo nervosismo all’interno dello spogliatoio?
“Vucinic ha esagerato in certi comportamenti durante tutta la partita, lamentandosi anche per normali falli di gioco. A volte però è normale essere nervosi, fa parte della tensione agonistica e per quanto riguarda l’uscita dal campo, sinceramente preferisco chi si lamenta a chi se ne frega. Per quanto riguarda il resto della rosa, è normale che chi resti fuori sia scontento: è il “problema” della rosa ampia, che per la prima volta dopo tanto tempo si ripresenta a Roma. Tutti meriterebbero di giocare, ma in campo scendono solamente in undici”.
Come possiamo valutare la gestione della rosa ampia da parte di mister Ranieri? A volte le sue scelte non convincono del tutto…
“In ogni spogliatoio possono esserci giocatori scontenti per il turn-over, ma è un aspetto che caratterizza le squadre impegnate su più fronti, come la Roma. L’importante è che il gruppo resti unito, perché ad una squadra serve il collettivo, altrimenti non si va da nessuna parte… basta pensare a ieri, le azioni personali di Vucinic nel primo tempo e di Menez nel secondo non sono bastate a sbloccare il risultato”.
Non crede che la società debba intervenire prendendo una posizione e provvedimenti disciplinari per uno spogliatoio in cui sembra ci sia un eccessivo permissivismo verso giocatori rientrati tardi dopo la sosta, come Adriano?
“Non sono dentro la società, quindi non conosco le dinamiche interne. E’ chiaro che la società debba essere presente, ma non sappiamo quello che accade dentro Trigoria. Dall’esterno vedo una società che ha fatto mercato e gruppo molto importante, che meriterebbe di essere molto più su in classifica, anche al vertice. Peccato davvero per l’avvio di stagione così stentato, in un campionato anomalo come questo la Roma in questo momento avrebbe potuto essere tranquillamente al primo posto”.
Per quanto riguarda il futuro prossimo della Roma, c’è da essere fiduciosi nella rincorsa al Milan?
“Già ieri sono stati “rosicchiati” due punti, e la Roma deve continuare il trend positivo ritrovato a Cesena. Ma serve un vero e proprio gioco, perché non basta affidarsi ai singoli”.
Lei è un ex del Cesena ed è rimasto molto legato a quell’ambiente. Quante possibilità ci sono che la squadra di Ficcadenti possa salvarsi?
“Il Cesena deve lottare fino alla fine. In questo campionato ha già perso tre gare nei minuti di recupero e ieri ha subito il gol-vittoria della Roma proprio allo scadere. E’ una squadra ben organizzata, con giocatori che sanno creare tanto ma senza concretizzare. Hanno bisogno di una punta che con i suoi gol possa portare alla salvezza, si era parlato di Mutu ma alla fine si è rivelato improbabile, mentre Maccarone sarebbe l’uomo giusto per questa squadra. Il gioco c’è, ma manca chi conclude a rete”.
Enrico Chillè