Fortunata, cinica, bella a fasi alterne. Sono tante le scuse di chi non vuol vedere o, in alcuni casi, di chi non ci vuole stare, per provare a dare un senso “mistico” a questo inizio di stagione della Roma. C’è chi fa riferimento a presunti maghi, assoldati per portare la buona sorte dalle parti di Trigoria. E la squadra di Garcia, che diverte e si sa divertire, risponde con l’ironia che solo i veri romani hanno. Sfilano sotto la Sud, nella notte di Halloween, 5 ragazzi mascherati da maghi che forse fanno davvero qualche trucco, perchè per abbattere il muro del Chievo, ci vuole un ragazzo tirato fuori dal cilindro, fatto riapparire come per magia alle spalle della difesa gialloblù, che regala la storia alla Roma. Vincere 10 partite di fila, le prima 10 del Campionato, richiede per forza di cose un pizzico di buona sorte, ma la buona sorte te la chiami provandoci fino all’ultimo e non lasciando nulla di intentato. Serve anche essere cinici, ma il cinismo è sintomo di una forza mentale e di un’unione di intenti, che da tanto non si riscontrava nel gruppo Roma.
10 partite non si vincono per caso, devi essere bravo, forte, credere in quello che fai ed accettare anche qualche panchina, perchè sai di essere importante tanto quanto chi non salta neanche un minuto. E, poi, rimane un mistero come possa essere fortunata una squadra che perde per infortunio due terzi dell’attacco titolare, privandosi oltre che del fondamentale Gervinho anche del Capitano, forse nel momento migliore della stagione.
Qualcuno si vanta di avere 30 scudetti, legittimati dalle vittorie in campo, nonostante ci siano sentenze che sanciscano cose diverse.
Ecco, se dopo ieri sera una cosa si può affermare con certezza, è che la Roma i suoi 30 punti se li è davvero guadagnati sul campo.