Non state leggendo male, nè tantomeno ha perso i lumi della ragione chi vi scrive: sarebbe stato meglio buttar giù qualche riga per analizzare una partita di campionato, quella che tutti noi aspettiamo ogni Domenica, ma non si può non commentare l’atteggiamento del Cagliari, o meglio, del suo Presidente Massimo Cellino, e delle Istituzioni calcistiche. Sia chiaro, alla Roma andrebbe anche bene il rinvio, visto che per il match di questo pomeriggio erano previste le assenze di Totti, De Rossi e Osvaldo, tre perni della rosa giallorossa fuori tutti in una volta, ma come ricorda il Ds romanista Baldini, si tratta a tutti gli effetti di “una questione di principio“.
Andiamo con ordine.
Cagliari-Roma si sarebbe dovuta giocare a Trieste, visto che la società di Cagliari aveva depositato in Lega proprio il Nereo Rocco come stadio casalingo. Il Cagliari, di contro, non era affatto intenzionato a giocare in Friuli, per questo provava a ripiegare sulla “soluzione B”, ovvero l’impianto di Is Arenas a Quartu Sant’Elena.
Nei giorni scorsi è andato avanti un botta e risposta tra Prefettura, Questura e Cagliari calcio, con la prima che ha intimato la società isolana di disputare il match a porte chiuse nello Stadio di Is Arenas a Quartu Sant’Elena, considerando l’impianto inagibile, e la società di Cellino che ha prontamente contro-ribattuto, sostenendo l’agibilità dello Stadio e invitando i tifosi ad assiste alla partita prevista questo pomeriggio. Il Cagliari sperava nel via libera all’apertura degli spalti, almeno parziale, prendendo la decisione di mettere in vendita i tagliandi, sospesa dalla Prefettura dopo il no della Commissione di vigilanza.
La Società di Cellino ha poi forzato la mano, prima col comunicato di Daniele Conti alla Figc e poi con quello del Presidente dei rossoblu di ieri sera:
“La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal Presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura.”
Anche Zeman era rammaricato per la chiusura al pubblico, “Non è mai bello giocare a porte chiuse perché il calcio si fa per la gente” dichiarava ieri, dimostrandosi ancora una volta difensore del calcio, non come sistema ma come passione e gioco. Ma mai avrebbe potuto immaginare che la situazione potesse degenerare in questo modo.
Nella notte è poi arrivata la decisione ufficiale della Prefettura, dopo una riunione iniziata alle 23: Cagliari-Roma è stata rinviata a data da destinarsi (Mercoledì 3 ottobre sarebbe la prima data utile, ndr) per motivi di ordine pubblico. In tutto ciò, la Roma è stata tenuta all’oscuro fino a a tarda notte, tenendo conto che il rinvio è stato notificato al dg Baldini all’ 1:30 di questa notte. La Società della Capitale ha presentato ricorso:
“La Roma intende tutelare non soltanto, come è ovvio che sia, i propri interessi e quelli dei propri tifosi, ma allo stesso tempo vuole proteggere quello che è un principio sacrosanto, cioè che le competizioni si debbano svolgere nel rispetto di regole che sono oggettive e che in nessun caso possono essere piegate ad esigenze soggettive“.
Queste le posizioni contro l’agibilità dello Stadio di Quartu:
– La commissione provinciale di vigilanza ha insistito nel sostenere l’inagibilità anche perché l’impianto, 16.200 posti a sedere, non garantiva la sicurezza necessaria all’esterno dello Stadio.
– il Siap, Sindacato italiano appartenenti polizia, ha espresso tutte le perplessità del caso: le due squadre ed i sei arbitri, ad esempio, avrebbero dovuto spogliarsi a trenta metri di distanza dal recinto di gioco nel palazzetto dello sport di via Beethoven. In pratica, nulla è cambiato da Cagliari-Atalanta, disputata a porte chiuse il 2 Settembre.
– Il Prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, si è preoccupato delle possibili conseguenze del comunicato di Cellino: “Questo annuncio del Cagliari ha modificato l’equilibrio.”
Ciò che ha dell’assurdo è che dell’inagibilità di uno Stadio ci si accorge nella notte immediatamente precedente il match di Serie A, sancendo ufficialmente una nuova figuraccia per il nostro campionato e per il nostro Paese. La procura federale della Figc ha aperto un’inchiesta sul rinvio di Cagliari-Roma e sui comportamenti che hanno portato alla decisione. Ciò che è ancor più sconcertante è che Cellino rappresenta la Lega in consiglio: quando metteremo un punto a queste sceneggiate? Quando ci rifaremo di questi cancri al mondo del pallone? L’impressione è che il nostro calcio, già sul lastrico, abbia avuto l’ennesima spallata verso il baratro. Lo 0-3 è una questione di principio, ammesso che esista ancora un principio per cui lottare in questo calcio moderno. Lo 0-3 è il minimo che Cellino possa ricevere, visto il suo atteggiamento. Lo 0-3 è figlio di un trattamento inaccettabile. Lo 0-3 dovrebbe consistere in un deferimento a chi ha causato tutto questo. Lo 0-3 forse sarà un 1-3, tanto Conti segna sempre, o un 2-3, perché Zeman due golletti li prende sempre con il suo gioco offensivo.