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Roma, il Pagellone finale: Top Marcos, Bradley e l’attacco, flop Stek, De Rossi e Balzaretti

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PAGELLE

Terminato il Campionato, è giunto il momento di dare un voto alla stagione della rosa giallorossa. Alti e bassi, punti gettati al vento, e così la Roma si ritrova costretta a vincere la Coppa Italia per entrare in Europa League, onde evitare il secondo anno out. Non ci troviamo però a parlare di soli eventi negativi, basti pensare alle prestazioni di Marquinhos, alla vena realizzativa dell’attacco giallorosso e alla tenacia e al mordente di Michael Bradley. Ma procediamo con ordine:

 

PORTIERI


stekelenburgMaarten Stekelenburg 5:
Inizia male la sua seconda stagione in giallorosso, all’insegna di errori grossolani, disattenzione e solita mancanza di comunicazione con il reparto difensivo. A Parma perde il posto da titolare, complice anche un infortunio, per poi tornare in campo con l’arrivo in panca di Aurelio Andreazzoli. Bene le prime partite con Juventus, Atalanta e soprattutto Genoa, ma poi cala di nuovo vertiginosamente. A gennaio era vicino al Fulham, non se ne fece niente per intoppi burocratici: la sensazione è che sia stata la sua ultima annata giallorossa. Ce ne faremo una ragione.


LobontBogdan Lobont 6:
Finito nel dimenticatoio da praticamente due anni, è stato chiamato in causa e ha risposto bene, giocando tranquillo e soprattutto comunicando con la difesa, dettaglio che non è sfuggito ai più. Il rinnovo è quasi fatto, sarà lui il secondo della prossima stagione.
Il portiere rumeno trova spazio nell’undici titolare ed entra nei cuori dei tifosi: a Firenze gioca con il naso rotto pur di non lasciare il campo, cosa che sarà costretto a fare all’intervallo. Nonostante tutto continua a scendere in campo nelle partite successive, rinunciando anche alla maschera protettiva. Un professionista esemplare.

 

Mauro+Goicoechea+Parma+FC+v+Roma+Serie+mdMS-VwfxrSlMauro Goicoechea 5: Arrivato nell’ultimo giorno di mercato per volere di Zeman, ha tenuto a galla la Roma con alcune parate fenomenali contro il Milan e la Fiorentina, commentendo anche degli svarioni non di poco conto nel derby ma soprattutto contro il Cagliari, un errore tecnico basilare che è costato il posto al suo allenatore. Un giocatore al primo anno in Italia proveniente dal sudamerica, dal Danubio, catapultato in un calcio diametralmente opposto. Non verrà riscattato a fine stagione, e pur sapendolo è entrato nel secondo tempo di Fiorentina-Roma compiendo una grande parata.

 

DIFENSORI

 

torosidis-roma1-610x400Vasilis Torosidis 6.5: Arrivato a metà gennaio nella capitale, si inserisce subito nel gruppo, facendo anche da mentore per il giovane Tachtsidis. L’ambiente l’aveva bollato come rincalzo di bassa lega, ma lui ha dimostrato il suo valore, giocando bene e segnando anche il gol decisivo in Atalanta-Roma. Alla fine per lui 8 presenze e 2 reti, contando anche la gara di Coppa Italia contro l’Inter, dove Vasilis ha segnato un gran gol dal limite dell’area. Finale di stagione in calando, complice qualche noia muscolare, ma è stato un acuto acquisto di Walter Sabatini.

 


Juventus-Roma serie ALeandro Castan 7:
Arriva a Roma come il nuovo Juan, si dimostra subito dotato di grande personalità e forza fisica. A suon di chiusure e ripartenze mette in cascina il posto di titolare fisso. Un gladiatore, non rinuncia praticamente mai al duello fisico, ottimo tempismo nelle chiusure, salvo qualche errore in fase di copertura, come ad esempio in occasione della rete di Thereau che ha condannato la Roma a perdere col Chievo.
Nel complesso un ottimo acquisto, con una linea difensiva rodata si prospettano grandi soddisfazioni.

 

marquinhosMarquinhos 7,5: Acquisto criticato in sessione di mercato per l’inutilità e la giovane età, si rivela un colpaccio, visto il costo complessivo di 4 milioni o poco più. Si presenta molto bene al pubblico di fede romanista e mette al sicuro il posto da titolare, diventando un pilastro della difesa. Condizione fisica zoppicante, vista la giovane età e lo sviluppo, è una sentenza, giocando da leader e ricordando per alcuni tratti il primo Aldair.

 

BURDISSONicolas Burdisso 5: Una volta venuto fuori Marquinhos, si accomoda in panchina. Con l’arrivo di Andreazzoli trova spazio in campo, complice anche la difesa a 3 schierata più volte, gli acciacchi di Marcos e le condizioni di Castan. Il Bandito non è lo stesso dei tempi d’oro, l’infortunio e l’età hanno il loro peso, e probabilmente quella di ieri potrebbe essere stata l’ultima partita con la Roma; calato a livello di lucidità, perde spessissimo l’uomo. H sulla coscienza diverse marcature avversarie (Maggio,Pellissier, Bojan, Palacio per fare degli esempi) ma nel finale recupera la lucidità necessaria. Annata deludente.

 

BalzarettiFederico Balzaretti 4,5: Arriva da un Europeo disputato da protagonista, la Roma era galvanizzata dal fatto di aver strappato al Napoli il terzino della svolta. Inizia la stagione senza pressione, pare trovarsi alla grande con Totti sull’asse di sinistra, ma delude quasi da subito, perdendo l’uomo sulla sua fascia e sbagliando una quantità disarmante di cross. Il posto da titolare lo trova quasi sempre, sia con Zeman che con Andreazzoli, vista la precaria condizione di Dodò, ancora in fase di recupero, ma di certo ci si aspettava di più da lui, anche in fase di spinta. Condizionato anche da una forma fisica non eccellente e diversi infortuni, che però non costituiscono un alibi.

 

PIRISIvàn Piris 6: Primo paraguayano a vestire la maglia giallorossa. Parte terzino titolare con Zeman, comincia in sordina, mettendoci un po’ per prendere confidenza col campo e con l’ambiente: la sua stagione è stata caratterizzata da alti e bassi, ma con Andreazzoli viene riscoperto come terzo difensore di destra, rivelandosi prezioso in fase di chiusura. Nel complesso una stagione non esaltante, che porterà la società capitolina a non riscattarlo per la cifra concordata (4 milioni di euro) ma di sicuro il suo spirito di abnegazione e sacrificio è da apprezzare.

 

dodòDodò 6: Il nuovo Roberto Carlos, che si è dovuto sorbire quasi tutta la stagione dalla tribuna, o meglio, dal campo di allenamento per la riabilitazione. Verso il finale di stagione riesce a trovare la forma necessaria per scendere in campo, e riesce a mettere in evidenza le sue qualità di corridore, oltre a una personalità fuori dal comune, quasi al pari di Marquinhos. Dopo aver giocato alcuni spezzoni di partita per ritrovare il feeling con il campo, tira fuori dal cilindro ottime prestazioni contro Milan e Napoli, dimostrando di esserci per la prossima stagione. Alla De Sciglio?

 

romagnoliAlessio Romagnoli 6: Classe ’95, 18 anni a Gennaio. La mascotte del gruppo cresce strappando consigli ai compagni di reparto, cercando di apprendere il più possibile da un veterano come Nicolas Burdisso. Il ragazzo che fino a neanche un anno fa era in campo nelle finali scudetto degli Allievi Nazionali arriva a gioca una partita da titolare trovandovi addirittura il primo gol in serie A, dimostrando carattere e personalità. Il futuro è suo!

 

CENTROCAMPISTI

 

PJANICMiralem Pjanic 6: Stagione altalenante, ma quando sta in forma non ce n’è per nessuno. Con Zeman non trova la posizione in campo, pestandosi i piedi con De Rossi, poi anche diverse partite in panchina. Trova la giusta posizione a centrocampo con Andreazzoli, la sua condizione fisica non è il massimo, ma si è rivelato prezioso in più di un occasione nella costruzione del gioco. Non un’annata da protagonista, ma nemmeno una bocciatura.

 

de-rossi-301x246Daniele De Rossi 4,5: Delusione, la stagione peggiore da quando è in giallorosso, cioè di sempre. Parte malissimo, sbaglia tante partite,  molte partite e perde addirittura il posto: da mediano intoccabile diventa riserva di lusso, con Tachtsidis prima e Bradley poi a prendergli il posto. Neanche un gol in stagione, come al primo anno da professionista. Mezzo punto per qualche sprazzo con Andreazzoli, ma è troppo poco per un giocatore del suo calibro, che in Nazionale segna e mette tutto sé stesso.

 

bradley_michael_roma_2012-52509491Michael Bradley 7: La sorpresa del centrocampo giallorosso. Si parlava di “raccomandato”, essendo americano come il presidente e la gran parte della dirigenza, ma si rivela un prezioso elemento della rosa. Forma fisica impeccabile, corre e pressa per due, si posiziona davanti la difesa e fa sempre filtro. Non si distingue per le accelerazioni, ma si fa preferire per personalità, presenza tattica e custode della mediana. Niente male, anzi!

 

tachtsidisPanagiotis Tachtsidis 6: Inizio tormentato per il gigante greco, che deve fronteggiare il fatto di essere il ricambio di De Rossi, considerato intoccabile da alcuni membri della tifoseria. Parte quindi molto timido, impacciato, anche se in amichevole fa illuminare gli occhi con la sua aggressività e tecnica. Pian piano migliora dal punto di vista tattico, i suoi appoggi non sono mai banali, anche se le accelerazioni non fanno parte del suo repertorio. Deve imparare a velocizzare la manovra, anche perché ha dimostrato di saper lanciare i compagni di squadra col goniometro. Tiene bassa la difesa, gestisce il possesso ma non cambia il passo. Migliorabile, le basi ci sono.

 

marquinhoMarquinho 7: Dimenticato da Zeman, con il quale ha un rapporto non molto felice, anzi. Andreazzoli lo rispolvera e lo utilizza come jolly, mettendolo in tutti i ruoli dalla cintola in su a parte il mediano, con risultati soddisfacenti. Il brasiliano si trova da una cessione imminente ad un minutaggio quasi regolare, trovando il tempo di siglare 4 reti, tra cui quella splendida con il Napoli. Chissà che non si sia guadagnato la conferma.

 

perrottaSimone Perrotta 7: Si fa trovare pronto con Andreazzoli, entra quasi per caso con Zeman a Siena e segna il gol del vantaggio giallorosso. Ci mette sempre il cuore, gioca come può e fa il suo dovere. Pare ormai giunto alla fine della carriera in giallorosso, con una stagione da due reti in 8 partite. Un giocatore che non si è mai risparmiato, Il calo di rendimento negli ultimi anni dovuto sia all’età che ad un utilizzo diverso lo portano piano piano a capire che per lui è l ora di appendere gli scarpini al chiodo. Da ricordare sicuramente i momenti da trequartista dedito agli inserimenti, la vera carta vincente di Lucianone, arrivando a guadagnarsi un posto ai Mondiali 2006. Lo ricorderemo per la sua grinta, professionalità e il suo silenzio. Mai una parola, sempre disponibile, con professionalità, anche sulla fascia per Luis. Ciao Zio!

 

taddeiRodrigo Taddei s.v: Gioca qualche scampolo di partita. Probabile che si tratti anche per lui dell’ultima stagione in giallorosso, per la quale merita un 6,5 per la costanza sulla fascia, dando il suo massimo nelle 276 presenze totali tra coppe e campionato, siglando in tutto 28 reti. Il brasiliano prepara l’addio dopo nove anni, durante i quali ha vinto due Coppa Italia e una Supercoppa, oltre a distinguersi per l’adattabilità a giocare anche da terzino.

 

florenziAlessandro Florenzi 6.5: Primo anno in Serie A, quattro gol e cinque assist. Dopo una stagione in prestito al Crotone per lui c’è il salto di categoria con i suoi colori, per i quali lotta dal primo momento: giocatore tutto cuore e grinta, disputa un’ottima stagione, onorando la maglia e meritandosi i minuti giocati in campo. Con Zeman arrivava stremato a metà ripresa, scomparendo dal gioco, Andreazzoli lo dosa e prova a gestirlo al meglio: quando Ale riuscirà a contenere gli sforzi e dosarli nei 90 minuti diventerà un giocatore fondamentale. Non dotato di precisione chirurgica, ma per essere l’anno del debutto davvero niente male.

 

ATTACCANTI

 

20121119_osvaldo4Pablo Osvaldo 7 : Amore e odio con i tifosi, è l’anno del record di segnature per lui. 16 gol in campionato, terza piazza nella classifica generale a fine campionato, 1 in Coppa Italia contro l’Atalanta. Sbaglia un rigore a Genova contro la Samp, dopo aver chiesto a Totti di tirarlo, essendo lui alla ricerca disperata del gol, come tutte le punte di ruolo. Quell’episodio non è andato giù a molti, come il suo atteggiamento a volte polemico, alcuni dissidi con qualche esponente del tifo giallorosso, ma tutto sommato Pablo riesce a mettere tutti d’accordo segnando gol importanti e anche di pregevole fattura. Ha fatto il suo lavoro, reagendo alle numerose (e forse eccessive) critiche subite con i fatti. Splendida la scena di Firenze, sotto lo spicchio dei tifosi romanisti.

 

lamelaErik Lamela 7: Prestazioni altalenanti nel finale, ma le folate offensive sono una gioia per gli occhi. 15 reti in 28 partite (più di un gol ogni due partite di media), El Coco dimostra di avere qualità fantastiche, di saper trovare la porta con facilità, anche se fa saltare dalla poltrona per i suoi testardi incaponimenti. Quarta posizione generale finale della Classifica Cannonieri, anche 5 assist per lui, che con le sue percussioni, con i cambi di velocità e le serpentine ha incantato tutti in Italia e non, chiedere al City e recentemente all’ambizioso Monaco.

 

Nico_LopezNico Lopez  7: Gioca con la maglia della Roma una partita e mezzo, ma segna un gol importante (e splendido) contro il Catania. In inverno gioca con la nazionale uruguagia il Sub 20, vincendo la classifica marcatori con 6 marcature, mettendosi in evidenza e dimostrando di essere un campioncino. Non si è ben capito perché sia stato impiegato col contagocce, quasi sicura una sua partenza in prestito nella prossima estate.

 

destroMattia Destro 7: Il centravanti del futuro. Arrivato con tutte le pressioni del caso, vista la cifra onerosa sborsata per averlo, ci mette un po’ a sbloccarsi, riuscendoci alla fine. Il ragazzo segna 6 gol in campionato, mentre è il trascinatore di coppa della Roma, con 5 segnature in 4 incontri. Un attaccante di assoluto spessore, dalle potenzialità disarmanti, se consideriamo che ha solo 22 anni: giocatori come Vieri, Inzaghi, per intenderci, alla sua età giocavano nelle serie minori. Ci mette il fisico e il cuore, sfortunato a infortunarsi quando sembrava aver trovato il ritmo e la condizione, ma si ritrova e segna l’ultima rete giallorossa del 2013. Un punto di partenza.

 

AS Roma's Francesco Totti celebrates their win against Juventus at the end of their Italian Serie A soccer match at the Olympic stadium in TurinFrancesco Totti 7,5: 12 gol e 12 assist, assieme ad Hamsik del Napoli unico ad andare in doppia cifra in tutte e due le classifiche. 36 anni, 227 gol in 535 partite, secondo marcatore di sempre dietro Piola ma primo marcatore all time se consideriamo che ha segnato tutte le reti solo con una maglia. Ogni giocata è pericolosa, con Zeman pare l’unico rigenerato e incentivato a dare il massimo, trovano assist al bacio, giocate da star e soprattutto un punto di riferimento sempre presente. Nel finale di stagione cala fisicamente, come è logico che sia per un ragazzino quasi quarantenne, ma non si tira mai indietro.

 

ALLENATORI

 

ZEMANZdenek Zeman 5: Il suo 4-3-3 è troppo rischioso e lo si intuisce subito. L’assetto psicologico della squadra è da brividi, con Zeman quasi del tutto incapace a rendere la squadra capace di gestire il vantaggio (vedi le partite casalinghe con Udinese e Bologna) o di evitare imbarcate (vedi trasferte di Torino con la Juventus e a Napoli). Nelle prime 10 gare ottenuti 14 punti (incluso lo 0-3 a tavolino con il Cagliari), 34 punti in totale fino al 2-4 subito in casa contro il Cagliari, ultima partita con il Boemo in panca. Squadra capace di infilare un massimo di quattro vittorie consecutive, con il Torino, a Pescara, a Siena, e poi la Fiorentina, salvo poi perdere a Verona col Chievo, capace di vincere in casa col Milan e poi iniziare il filotto negativo, con 2 punti in 5 gare, frutto dei pareggi con l’Inter e a Bologna con i felsinei. Media di 1,41  punti in 23 gare, non propriamente una stagione stellare. Zeman paga forse l’incapacità di alcuni giocatori del gruppo incapaci di mettere il 100% in allenamento, forse paga il suo modo di schierare offensivamente la squadra, esponendo la difesa a rischi troppo elevati, come dimostrano le reti subite, 42 sulle 56 totali. Per cinque volte sono state 3 le reti subite, ben 2 le quaterne, ovvero i tracolli con Napoli e Juve in trasferta. Zeman ha consegnato alla Roma un Totti in formato campione, ma numeri alla mano ha esposto troppo la squadra a rischi.

ANDREAZZOLIAndreazzoli 5: Riceve una panchina scomodissima e bollente, riesce a raddrizzare un po’ il cammino giallorosso, conquistando 28 punti in 15 gare, una media di 1,86. Riesce a portare la squadra alla Finale di Coppa Italia, chiude il campionato sopra la Lazio, ma alcune scelte tattiche sono piuttosto rivedibili, come l’assetto in campo con il Pescara e il Chievo, non riuscendo a studiare bene l’avversario e portando quindi la Roma a perdere terreno importante per l’Europa automatica. Si improvvisa tecnico e il gioco della Roma lo dimostra.

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