Roma-Lecce 2-1, le pagelle dei quotidiani. Gago e De Rossi i migliori

Roma-Lecce 2-1, le pagelle dei quotidiani. Gago e De Rossi i migliori

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Una Roma bella ma sprecona convince comunque. Tra i migliori Gago che si inventa regista, centrale e goleador, De Rossi, presente in ogni zona del campo e Rodrigo Taddei autore di un’ottima prova da esterno. spreca tanto Bojan.

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di M.CECCHINI
STEKELENBURG 6 Innocente sul gol, teme soprattutto il freddo.
ROSI 6 Spinge meno del solito anche se soffre poco Perrotta s.v.
KJAER 5,5 Anello debole: disattento e colpevole sul gol.
HEINZE 6 Non brilla, ma mette d’esperienza le toppe che servono.
TADDEI 7 È il braccio armato della partita: soffre Cuadrado, ma dai suoi piedi piovono palle pericolose vedi l’assist per Pjanic.
PJANIC 6,5 Prova a consolarsi dall’addio all’Europeo timbrando la prima rete giallorossa. Cala nella ripresa ed esce.
GRECO 6 Fa legna in mediana e sfiora il gol da fuori.
GAGO 7 Per un tempo tiene in mano il ciak delle azioni, poi passa interno e segna la prima rete romanista: prezioso.

DE ROSSI 7 Da interno come in Nazionale, aiuta a sfondare a sinistra, nella ripresa centrale per rubar palloni.
LAMELA 6,5 Uno solo guizzo in 45′ che Bojan sciupa, poi nella ripresa delizia e sciupa, ma da giocatore vero.
BOJAN 5 Partita da caso umano: si mangia tre gol facilissimi e comincia a dare calci all’erba. Esce per Totti.
TOTTI 6 Entra, va vicino alla rete e gela la palla: ciò che serviva.
OSVALDO 6,5 Il gol annullato ricorda quello di Rummenigge con i Rangers: bellissimo e cancellato. Il resto è solo contorno utile.
All. LUIS ENRIQUE 6,5 Ingiudicabile con la logica dei mortali: ha davanti una Ferrari e vuole andare solo veloce. Stavolta ha ragione.

 

IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI

Gago continua a giocare molto bene e stavolta la sua prestazione è impreziosita dal primo gol con la maglia della Roma. Bene (in fase offensiva) anche Taddei. Determinato De Rossi. Maluccio Kjaer, male Bojan.
STEKELENBURG ng
Gioca più con i piedi che con le mani, nella prima frazione. Quando viene chiamato in causa, fa il suo ma il gioco era fermo. Nulla da fare su Bertolacci-gol. Non giudicabile, nel complesso.
ROSI 6
Sta ben attento a non farsi beccare alle spalle da Olivera (o Pasquato), quindi attacca solo quando ha la certezza (o quasi) di non lasciare troppo scoperta la sua fascia di competenza. Benino.
KJAER 5
Sta alla destra di Heinze, dà l’impressione di avere troppa paura di sbagliare anche le cose più elementari. Entra in negativo nell’azione del gol di Bertolacci. E non solo…
HEINZE 6
Se gli avversari non lo prendono in velocità, fa il suo anche grazie all’esperienza. Vietato, però, non dargli copertura. Si arrangia, insomma.
TADDEI 6,5
Al terzo tentativo, con giocata sempre simile, manda in gol Pjanic. Il ruolo di esterno basso a sinistra comprende, però, anche compiti difensivi che lui assolve, su Cuadrado, con un po’ di difficoltà.
PJANIC 6,5
Parte intermedio a destra, poi si sposta dall’altra parte e va in gol, il primo con la maglia della Roma, tagliando il campo proprio da destra verso sinistra. Chiude di nuovo a sinistra. Un po’ stanco.
GAGO 7
Sontuoso, nella prima frazione, quando da centrocampista centrale costruisce e tampona con pari disinvoltura. In avvio ripresa passa a fare l’intermedio a destra e, con la collaborazione di JS, segna il suo primo gol con la Roma. Molto bene.
DE ROSSI 6,5
Comincia alla sinistra di Gago, poi va a destra ma partecipa con un’intuizione da applausi (imbucata per Taddei) all’azione del gol di Pjanic giostrando sulla sinistra. Ripresa da centrale di centrocampo, quindi: aiuta molto i due centrali di difesa.
BOJAN 4,5
Assistito da Lamela, riesce a non far gol praticamente da dentro la porta di Julio Sergio. Un errore che ha dell’incredibile, impensabile per uno della sua abilità sotto porta. Un paio di erroracci clamorosi anche nella ripresa, poi. Serataccia.
LAMELA 6
Un solo lampo, nella prima frazione (assist per Bojan), poi una prestazione soporifera e troppo spesso fuori dal gioco. Dopo la rete di Gago, sbaglia un pallone d’oro offertogli dal solito Taddei. Con Totti dentro, fa l’attaccante di destra ma in maniera personale e positiva.
OSVALDO 5,5
Macchinoso, lento, sceglie male (forse scivola) la giocata quando si trova a tu per tu con JS. Il guardalinee Carrer, però, gli annulla forse il gol più bello della sua carriera.
TOTTI ng
Per Bojan dopo la rete di Bertolacci e fa il trequartista. Deve tornare in forma.
GRECO ng
Per Pjanic: un po’ di geometrie.
PERROTTA ng
Per Rosi nella parte finale: un bel recupero.

 

CORRIERE DELLO SPORT  a cura di A.MAGLIE

7,5 Gago

Gioca un tempo davanti alla difesa, poi si trasforma in mezzo destro. In tutte e due i ruoli si disimpegna molto bene confermando di essere un giocatore di rendimento. Bello il rasoterra da circa venticinque metri col quale batte Julio Sergio.

7 Pjanic

Prontissimo a sfruttare l’assist di Taddei. Gioca molti palloni, percorre parecchi chilometri. Conferma di poter essere utilissimo nell’economia del gioco della Roma.

7 Taddei

E’ stata la sua serata. Prezioso il suo assist in occasione del gol di Pjanic. Si ripete anche liberando Lamela ma l’argentino sembra non gradire. Efficace in fase offensiva, attento in fase difensiva.

6,5 De Rossi

Prima mezzo-sinistro (entra positivamente nell’azione del gol di Pjanic) poi nella ripresa davanti alla difesa (con spostamento di Gago): molto meglio nel secondo ruolo tanto è vero che nel secondo tempo il suo rendimento lievita e la sua prestazione diventa decisamente più convincente.

6,5 Lamela

L’avvio è un po’ sonnolento: appare fuori dalla partita. Poi inventa la grande giocata che Bojan non sfrutta. Da quel momento, però, la sua presenza in campo comincia ad avvertirsi. Peccato che imiti Bojan in occasione di un assist di Taddei sbagliando il più agevole dei gol.

6,5 Luis Enrique (all.)

Alto come sempre il possesso-palla e nel frattempo aumenta anche il tasso di efficacia. Certo, la Roma deve crescere in concretezza perché anche ieri il risultato che poteva essere largo è stato in discussione sino alla fine.

6,5 Osvaldo

Su di lui va spesso a chiudere Oddo e quando non lo fa il leccese, provvede il guardalinee Carrer che gli toglie un gol regolarissimo. Un vero peccato, un vero insulto al regolamento e al calcio perché l’italo-argentino parte in posizione regolarissima, perché il gesto tecnico della semirovesciata ha toccato livelli di straordinaria bellezza.

6 Heinze

Duro e determinato: concede pochissimo agli attaccanti del Lecce che solo dopo il primo gol di Pjanic decidono di combinare qualcosa dalle parti di Stekelenburg.

6 Rosi

Ha davanti Olivera che ne limita l’iniziativa. Qualcosa di più, soprattutto in fase offensiva, avrebbe potuto combinare.

6 Stekelenburg

Sino al gol di Bertolacci, praticamente mai impegnato. Nel secondo tempo, poi, la gara si fa un po’ più convulsa perché la Roma spreca molte palle-gol e il Lecce riusce a trovare qualche ripartenza in più.

6 Totti

Al posto dello sprecone Bojan. Qualche buona palla, si vede che viene da un periodo di forzata inattività.

5,5 Kjaer

La cosa migliore la fa nel primo tempo quando con un fuorigioco a pochi metri dalla metà campo impedisce un pericoloso contropiede del Lecce. Però non è riuscito nemmeno ieri a essere convincente.

5,5 Bojan

Le qualità sono straordinarie ma ieri aveva fame: si è divorato almeno quattro palle-gol. Ha cominciato con un gol sbagliato praticamente sulla linea di porta. Non si è più ritrovato e alla fine, forse un po’ per disperazione, Luis Enrique lo ha richiamato in panchina. Una cosa è certa: sui tagli ha sempre i tempi giusti. Deve solo essere più freddo sotto porta.

 

IL TEMPO a cura di A.AUSTINI

Stekelenburg 6 Un tempo a combattere il freddo, Corvia prova a scaldarlo con un colpo di testa. Non può nulla sul tocco di Bertolacci che vale il 2-1.

Rosi 6 Si gioca poco dalla sua parte e tiene spento il turbo per parecchi minuti. Prestazione nel complesso ordinata, senza errori difensivi.

Kjaer 5 Svolge il compitino senza sbavature fino al gol di Bertolacci dove è tutt’altro che efficace. Da quel momento esaurisce l’esigua scorta di sicurezza e continua a sbandare.

Heinze 6.5 Eredita dall’amico Burdisso i galloni del leader difensivo. È lui a guidare i movimenti del reparto e a metterci la «tigna» che serve in alcuni momenti.

Taddei 7 Trova tanto spazio per spingere e lo sfrutta. Suo l’assist a Pjanic nella discesa più proficua. Inizia a soffrire dietro quando Oddo e Quadrado decidono di attaccare, ma non molla un centimetro e quando gli altri sono stanchi va ancora più forte. Esempio.

Pjanic 6.5 Resiste a un duro colpo sul ginocchio e subito dopo si fa trovare puntuale all’appuntamento con il primo gol da romanista. Cala alla distanza e lascia il posto a Greco.

De Rossi 7 Parte nel ruolo di intermedio dove riesce a diventare decisivo negli ultimi metri. La svolta nella lunga azione del vantaggio la dà il suo passaggio illuminante a Taddei. Nella ripresa Luis Enrique lo rimette diga davanti alla difesa ed è fondamentale anche lì.

Lamela 6.5 Entra partita un po’ tardi, ma quando si accende è bellissimo da vedere. Inizia con la giocata che solo un errore clamoroso di Bojan non vale il raddoppio. Lui non fa meglio nell’occasione del possibile 3-0, ma continua a inventare per i compagni.

Osvaldo 6 Stavolta la mitraglia spara a salve, ma non è tutta colpa sua. Per due volte lo ferma Julio Sergio, poi l’ingiustizia dell’assistente Carrer gli annulla un gol fantastico.

Totti 6 Entra nel momento più delicato per dare sicurezza alla squadra che grazie a lui continua a giocare. Qualche passaggio illuminante, un tiro alto, segnali di salute.

Greco 6 Dentro per Pjanic, ci prova con un destro a giro deviato da Julio Sergio. Perrotta sv Finale da terzino destro, dà il suo contributo di esperienza.

Luis Enrique 7 Parte a sorpresa senza Totti, confermando il suo credo: per lui sono tutti uguali. La squadra conferma pregi e difetti: crea tanto, non è cattiva nella finalizzazione e dietro continua a ballare. Ma a conti fatti le sue mosse sono azzeccate e ora pure la classifica è interessante.

 

IL ROMANISTA  a cura di D.GIANNINI

STEKELENBURG SV Una paratina in uscita alta nel primo tempo, un gol subito senza colpa.A cercare il pelo nell’uovo, una palla non chiamata. Troppo poco per giudicarlo nel bene o nel male.

ROSI 6 Sono queste le partite che confermano quanto sia cambiato rispetto al passato. Le partite in cui porti a casa la sufficienza anche se non è la tua serata, anche se non sei ispirato. Senza perdere la testa, senza distrazioni, senza cercare per forza il numero. Compito svolto in maniera pulita. E la crescita continua…

KJAER 6 Non vedeva l’ora di giocare per cancellare l’immagine del derby.Ma non è facile farlo in partite come questa, in cui l’avversario arriva dalle tue parti una o due volte. In cui non puoi fare bella figura anche se non fai errori. E’ ancora meno facile se ogni tanto ancora sembri un po’ troppo morbido (vedi il duello spalla a spalla perso con Corvia). Quell’immagine da derby non l’ha ancora cancellata,ma ha tutto il tempo per farlo.

HEINZE 6.5 Ti basta guardarlo in quegli occhi intensi, penetranti da far paura, per capire che, senza Burdisso, sarà lui il leader carismatico della difesa.Anzi, lo è già diventato. Anche se contro il Lecce è più facile.

TADDEI 7 In effetti c’era da aspettarselo che prima o poi avrebbe giocato così. Perché è uno che alla Roma i ruoli li ha ricoperti praticamente tutti. Bastava aspettare. Ci ha messo un po’ a diventare grande pure da terzino sinistro, ieri lo ha fatto. Correndo come un ragazzino, servendo assist come se fosse la cosa più facile del mondo. Come ai vecchi tempi, come Taddei.

PJANIC 7.5 Immaginate un mondo perfetto. Un mondo in cui tutto è bello, in cui tutte le cose riescono facili facili. Questo mondo c’è, è quello di Miralem. Perché la via verso il successo la indica lui. Come sul suo primo gol con la Roma: “mettimela là” sembrava dire con l’indice a Taddei. Là gliel’ha messa. Gol, facile facile. Come solo i grandi sanno fare.

GAGO 7.5 Se l’unico pericolo del primo tempo non è pericolo proprio per niente è perché lui è lui. E’ Mr Fantastic, ovvero l’uomo di gomma, quello dei Fantastici 4, che si allunga e arriva dappertutto. Che stende una gamba e Grossmuller è cancellato, che stende l’altra e recupera palla sulla trequarti. Che carica il destro e la Roma vince. Che va a pressare al terzo minuto di recupero e torna di corsa dietro come se niente fosse, come se la trasvolata oceanica di tre giorni fa l’avesse fatta un altro e non lui, Mr Fantastic.

DE ROSSI 7 Se Gago è Mr Fantastic, lui è la Cosa. Una roccia indistruttibile. Ci mette 6 secondi (ma sul serio,mica per dire) a recuperare il primo pallone. Non ha più l’obbligo di fare il muro davanti alla difesa? Bene, allora via a divorarsi tutti gli avversari e riprendere palla dove vuole Luis, dove fa la differenza, sulla trequarti. E da lì che pesca Taddei per il gol del vantaggio. Poi torna al centro e continua ad essere muro. Sempre, ovunque.

LAMELA 7 Una sola giocata in 45 minuti.Troppo poco? Dipende. Non è poco affatto se quella giocata è stellare.Addirittura non è niente se il meglio se lo tiene per la ripresa, nella quale gioca 20 minuti pazzeschi, con una palla che non butta dentro dopo uno doppio stop che fa venire le lacrime agli occhi per quanto è bello. Con mille giocate di qualità infinita, con la pianta del piede (andategli a controllare sotto gli scarpini perché certe cose non sono umane) usata come un terzo piede.

BOJAN 5 Prende a calci il terreno. Una, due, tre volte. Come gli errori clamorosi fatti (ma perché sul primo ci ha messo l’esterno?), come se avesse voluto calciare via anche quelli. Ma non può farlo, quelli non li può cancellare, restano. Come la rabbia, da sfogare tutta la prossima volta.

OSVALDO 7.5 Per noi quel gol meraviglioso l’ha fatto. E non solo per noi, per tutto il mondo. Tranne che per l’arbitro Brighi e i suoi assistenti. Che quella rovesciata non la fanno finire negli annali del calcio,ma almeno in queste pagelle sì.

LUIS ENRIQUE 7 Contiamoli i passaggi consecutivi prima del primo gol. E poi rifacciamo il calcolo per quelli sul raddoppio. E contiamo pure le occasioni create. No, le dita della mano non bastano, prendete il pallottoliere, una calcolatrice. Per star sicuri che i numeri tornino. Come stanno tornando quelli della sua Roma, che ieri per 60 minuti è stata elettrizzante.

TOTTI 6,5 Vi ricordate la sensazione di panico avuta da tutti i romanisti, allo stadio e non, contro lo Slovan quando era uscito lui? Bene, era l’esatto opposto di quella di ieri quendo è entrato. Perché in quel momento l’angoscia di un pareggio beffa del Lecce è andata via vedendo il numero 10 lì nel mezzo. Totti, basta il nome. E passa la paura.

PERROTTA 6 Ormai pare che il suo ruolo sia diventato quello. Terzino destro. Lui non fa una grinza, entra, gioca, fa il suo.

GRECO 6 Esce Pjanic, si soffre un po’. Entrare in certe condizioni non è facile, ci vuole freddezza. Che non gli è mancata.

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