Queste le dichiarazioni dei protagonisti al termine della partita Roma-Napoli.
BALDINI A SKY
Cosa stava dicendo in tribuna?
“C’era qualcuno che diceva “Mandatelo via” ed ho detto “Piuttosto vado via io”. Luis Enrique è il nostro allenatore. L’ambinte mette pressione. La squadra ha avuto paura di vincere ed ha dato modo al Napoli di venire fuori. Il modo in cui hanno reagito per il pareggo, ottenendolo, teniamolo in conto”.
In tribuna quindi qualcuno le ha chiesto di mandare via Luis Enrique.
“Sono io il responsabile, ma la squadra nel primo tempo ha fatto vedere che Luis Enrique ha un’idea di gioco per far giocare la squadra, ad inizio stagione abbiamo detto che non ci si doveva aspettare più di tanto in questa stagione. Luis Enrique merita almeno un’altra stagione perchè deve dimostrare il suo valore ed è facile difenderlo e stare dalla sua parte perchè se lo merita, crediamo molto in lui”.
Totti, ottima prestazione.
“Totti è sempre disponibile con tutti al 100% sia in campo che fuori, un giorno spero il più lontano dovremmo fare a meno di lui, per noi è troppo importante”.
Il problema allora è capire se Luis Enrique vuole continuare la sua avventura con la Roma.
“Si lui ha questa volontà, sapeva di dover passare situazioni difficili, è molto provato, è la sua prima esperienza, però abbiamo rimandato a fine campionato l’analisi di tutti i problemi e possibilmente la soluzioni degli stessi”.
BALDINI A MEDIASET
Totti sotto la Curva e lei ha detto che va via.
“Mi sono preso la responsabilità di scegliere l’allenatore, ma volevo solo sostenere l’allenatore. Il primo tempo testimonia quanto di buono abbia fatto, il secondo tempo non è una questione di gioco, ma un problema psicologico. Come la scorsa settimana si è tenuto conto solo del risultato, lo faccio anche io stasera, permettetemelo. Sono i giocatori che risentono di una pressione piuttosto importante”.
Cosa manca alla squadra?
“I giocatori che servono al gioco di Luis Enrique, ma la sua proposta è buona e ci viene spesso riconosciuta anche dagli avversari”.
Il prossimo anno si andrà avanti con Luis Enrique, ma come si fa a gestire il malumore dei tifosi?
“Totti ha portato la squadra sotto la curva perchè i giocatori ci devono mettere la faccia”.
Come si fa però a lottare contro la piazza?
“Questa piazza non è così difficile, anzi è più pronta delle altre per una proposta nuova, le contestazioni a Trigoria, quelle vere, io le ho vissute, ora ho visto una contestazione con uno striscione, una contestazione civile”.
I tifosi erano prevenuti, ci voleva solo una vittoria.
“Non credo, perchè hanno sostenuto la squadra fino alla fine, con questi risultati altalenanti non possiamo pretendere che siano contenti”.
Un’esclusione dall’Europa vi pregiudica investimenti sul mercato?
“Noi vogliamo disperatamente il risultato finale, l’Europa non l’avevamo prevista sin dall’inizio e non cambierà gli investimenti, chiaro che se fossimo riusciti ad arrivare alla Champions significava più facilità di investimenti”.
Lei ha parlato di debolezza dei giocatori.
“Loro credono ciecamente in quello che l’allenatore gli dice e come quando si va sciare, in discesa si prende velocità e alla Roma quando ha paura di non farcela subentra un atteggiamento conservativo”.
BALDINI ALLA RAI
Cosa ha risposto ai tifosi della Roma?
“Ho risposto che piuttosto vado via io. Noi crediamo fermamente nell’allenatore”.
C’è stata la reazione della Roma.
“Si è vero, stasera prendiamo anche il risultato. Però l’allenatore è sempre quello sia del primo che del secondo tempo”.
Il progetto Roma esiste ancora?
“Io faccio fatica a dire che il modello del Barcellona sia fallito. C’è da dire che noi abbiamo preso un allenatore che viene dal Barcellona ma non abbiamo mai detto che vogliamo imitare il loro modello. Abbiamo preso dei ragazzi giovani che speravamo che potessero crescere con il tempo”.
Primo tempo molto bello, ma siete calati nel secondo. Cosa dice l’allenatore su questo fatto?
“Sicuramente ancora non è soddisfatto del risultato. Con questo tipo di calcio tu non ti puoi difendere dietro perchè con questo tipo di avversario rischi troppo”.
BALDINI A ROMA CHANNEL
Oggi un punto più per la testa che per la classifica.
“Bisogna mettersi d’accordo. Se contro la Fiorentina alla fine si giudicava per il risultato, nonostante il buon secondo tempo, facciamo altrettanto stasera. Il risultato dice che abbiamo recuperato contro una squadra molto più forte della Fiorentina e dato l’idea di volerci credere fino alla fine”.
La squadra alla fine ci ha messo la faccia sotto la Curva. Luis Enrique sarà l’allenatore della Roma?
“Merita di esserlo soprattutto stasera. La squadra ha giocato il calcio che lui vuole nel primo tempo. E lo ha fatto molto bene contro un avversario forte, che è stato reso comprimario. Poi nel secondo non è la squadra che Luis Enrique voleva, non gli ha certo detto all’intervallo di andare tutti dietro. Noi dobbiamo giocare come se si fosse sempre sullo 0-0. Purtroppo troppe volte si capisce il risultato guardando la squadra giocare e Luis Enrique combatte continuamente per passare questo messaggio alla squadra. Dopo le due sconfitte a fine primo tempo il risultato era tanto importante che la squadra, spontaneamente, ha assunto un atteggiamento conservativo che non ci possiamo permettere”.
Possiamo dire che il gol di Zuniga segna anche una stagione non fortunata dal punto di vista arbitrale?
“Pensate che possiamo lavorare su arbitri o fortuna? Non crediate che io in cuor mio non imprechi con arbitri o fortuna, ma attaccarsi a questo e parlarne non serve. Se tutti ci riempiamo la bocca della volontà di cambiare il calcio poi abbiamo l’occasione di fare qualcosa per portare un contributo di serenità e non la sfruttiamo? No, non ci sto”.
Taddei dice che chi capisce di calcio deve stare con Luis Enrique. Credo che calciatori e società siano uniformi: Luis Enrique è uno sguardo verso il futuro?
“Non è che siamo tutti diventati visionari improvvisamente o gente che non ha mai guardato o analizzato le proprie colpe sul calcio. Se alla fine, ma anche all’inizio e a metà, continuiamo a dire le stesse cose di Luis Enrique è perchè il suo valore come persone prima ed allenatore poi è talmente palese che non posso non riconoscerlo come la persona più adatta per trasmettere questo tipo di cultura. Fa due ore di italiano al giorno per risolvere il suo punto debole che sono le conferenze stampa, che lui non aveva preso come una parte così importante del proprio lavoro, perchè poi quello che dice la stampa glielo rigira contro. E così noi dobbiamo lavorare per prendere migliori giocatori e giocatori più funzionali al suo calcio. Sono lavori in corso. Non siamo molto diversi da quello che credevamo saremmo stati all’inizio. Ha cambiato la percezione questo andamento altalenante: abbiamo fatto dei su e giù continui che hanno disorientato noi per primi e dopo i tifosi. Ci aspettavamo che i giocatori giovani avessero maggiori difficoltà all’inizio e che poi mostrassero la qualità che hanno, perchè ne hanno. Questo gruppo ha qualità, poi c’è chi è risultato bene e chi è risultato meno bene. Quando noi andiamo a giocare fuori ognuno dei nostri avversari ci riconosce che stiamo cercando di proporre qualcosa che con la forza e col tempo potrà ottenere buoni risultati”.
Dopo la bella esultanza di Simplicio ho visto anche la sua. E’ la famosa rabbia all’ennesima potenza che ci aveva descritto quando le cose non vanno come devono?
“Ripeto che mi sento in tutti i modi responsabile di questo, visto che lo ho pensato e immaginato io. Nessuno mi ha detto cosa fare: ho scelto il ds, l’ad, l’allenatore e ovviamente mi sento direi persino vittima di tutto questo, nel senso bello. Mi sto giocando qualcosa nel modo in cui pensavo di poterlo fare e quindi soffro quando le cose vanno un pochino male e gioisco quando vanno un pochino bene”.
Ieri un telespettatore ha fatto un paragone con la storia di Ferguson, che alla quinta stagione di Mancester arrivò 13esimo.
“Veramente anche alla prima, perchè poi uno si attacca a tutti! (Ride) Vorrei talmente tanto che questo allenatore, un uomo perfettamente integro, avesse questa fortuna che sono tranquillamente disposto a non esserci quando accadrà. Basta che questa fortuna accada alla Roma e a questo allenatore”.
LUIS ENRIQUE A SKY
Differenze tra primo e secondo tempo?
“E’ sempre difficile sapere se è mertito o demerito. Il primo tempo è stato brillante, il secondo sapevamo che loro avrebbero pressato più alto. Può essere più merito loro che demerito nostro. Quando la partia è diventata difficile i ragazzi si sono messi a disposizione ed hanno fatto una bella gara”.
E’ stato nuovamente confermato da Baldini. Ma aveva detto qualche giorno fà un altro giorno all’addio.
“Non c’è una posizione definitiva, il prossimo futuro è la partita di Verona. Lì sarò l’allenatore della Roma, poi a fine stagione valuteremo”.
Marquinho e Simplicio, due parole per loro. Marquinho si fa trovare spesso davanti alla porta, Simplicio sempre decisivo.
“Tutti e due sono stati bravi, ma oggi non parlo solo di loro, parlo anche di quelli non scesi in campo. Si è vista la mentalità di una squadra vera e per me è tanto. Mi dispiace non aver vinto non per me, ma per loro, meritavamo contro un avversario forte. Il pareggio è giusto, ma sarebbe stato bello per loro aver vinto”.
Soffrite spesso gli inserimenti dei centrocampisti. Da cosa dipende?
“Quasi sempre ci mettiamo in una struttura per attaccare, ma quando perdiamo palla in modo ingenuo la situazione crea pericolo. Un giocatore che si inserisce dalla seconda linea è sempre pericoloso”.
Se i giocatori e la società sono dalla sua parte, dov’è l’incertezza sul suo futuro?
“Sono diverso, aspetterò tranquillamente e vedremo, sono a disposizione della squadra e mi interessa fare più punti possibili”.
Tito Vilanova sulla panchina del Barcellona?
“Una persona molto preparata, gli faccio i miei auguri che se lo merita”.
LUIS ENRIQUE A MEDIASET
Baldini l’ha confermato anche per la prossima stagione.
“Non sono contento perchè volevo vincere questa partita, i giocatori ci tenevano perchè sanno che in questa stagione volevano fare felici i tifosi”.
Lei aveva chiesto una prova d’orgoglio.
“Si, si si, io la vedo ogni giorno la reazione, oggi li ho visti fare di tutto per vincere la partita, ma di fronte c’era uno squadrone con grandi attaccanti. Continuamo, l’obiettivo è avere più punti possibili”.
Quanti giocatori potrebbero servire per la sua Roma ideale?
“No non posso quantificarlo, nel calcio non esiste il futuro, il futuro è martedì a Verona”.
Che effetto le ha fatto la contestazione e le parole di Baldini che ha detto che piuttosto andrebbe via lui?
“No, non avevo visto l’immagine di Totti sotto la curva ero nello spogliatoio. Francesco persona è più grande del Francesco calciatore, non si nasconde mai”.
I fischi non le avranno fatto piacere.
“Il nostro lavoro è onorare la maglia”.
Stasera avete preso molti contropiedi.
“Noi pensiamo di essere sempre più veloci possibili, ma alcune situazioni diventano difficili da controllare, ci hanno pareggiato quando ci siamo allungati, ma oggi abbiamo preso ripartenze per errori nostri nel possesso palla ma non ho niente da dire ai giocatori. Giocavamo contro tre grandi attaccanti e oggi siamo stati bravi, ci sono cose da migliorare”.
Quante possiblità per il terzo posto?
“Non tante, ci sono scontri diretti, cercheremo di fare più possibili, siamo stati lontani dal 3° posto per tanto tempo nella stagione, è difficile ma ci proviamo”.
LUIS ENRIQUE A ROMA CHANNEL
Subire un gol come quello di Zuniga al momento aumenta tanto le difficoltà?
“Questa non era una partita semplice, non solo per quanto riguarda l’avversario, ma anche perchè venivamo da una brutta sconfitta che ha deluso i tifosi e questo si sente e si percepisce. Abbiamo fatto un bel primo tempo spendendo tanto e facendo il pressing alto. Nel secondo quando si sono messi avanti è mancato questa forza che serve in partite come questa. E’ calata un pò per gli sforzi del primo tempo e la situazione generale: ci siamo allungati e siamo andati in difficoltà contro una squadra con tre punte di grandissimo livello. Colpivamo noi e colpivano loro. Siamo andati in svantaggio, abbiamo sofferto il secondo grande gol di Cavani e poi ci siamo rialzati, facendo di tutto per pareggiare e vincere”.
Oggi i suoi cambi sono stati molto importanti.
“Cerchiamo di controllare l’aspetto fisico dei ragazzi. Bojan ha fatto una bella gara e Tallo sembra faccia la serie A da 5 anni ed è un piacere vederlo in campo. Simplicio è sempre una garanzia, è un calciatore che dà sempre prestazioni sicure ed oggi ha fatto gol sfruttando gli inserimenti dalla seconda linea, che sono una sua grande qualità”.
Baldini parla di lei come un allenatore e una persona straordinaria. Taddei dice che chi capisce di calcio l’apprezza come mister. Parlando del suo futuro le dico che un nostro allenatore ci ha ricordato come Ferguson alle prime due stagioni sia arrivato 13esimo e 12esimo. Tenga duro, i risultati possono arrivare. Inoltre siamo settimi.
“Non facciamo battute, fare i paragoni con Ferguson. Gli allenatori si giudicano sempre per i risultati, è così che la vedo. Non sono venuto a vendere niente”.
Ma un anno basta per il suo tipo di calcio? Per rivoluzionare un sistema di gioco?
“Può essere poco tempo o molto tempo, ho sempre detto che vorrei lavorare in un posto vicino ai calciatori e ce l’ho. I calciatori che giocano poco sicuramente vogliono un’altra cosa, ma ho cercato di fare quello che credevo giusto e continuerò a farlo. Baldini mi ha detto che potrebbe essere questo viaggio e sono arrivato soddisfattissimo e non mi sono ancora mai pentito di essere arrivato qui a Roma, pur sapendo che non è una piazza facile. Niente, credo che sono stato molto chiaro in tutta la stagione. Niente, adesso non voglio dire nessuna cosa: è il momento di preparare la partita di Verona e mancano tre partite. 10 giorni e poi parleremo tranquillamente dei problemi, delle soluzioni ed arriveremo ad una soluzione tutti insieme”.
Sarà dura col Chievo?
“E’ stata una delle partite più difficili del girone di andata. Sarà difficilissima anche perchè in trasferta siamo in difficoltà, ma il nostro obiettivo è chiaro: cercare di recuperare la fiducia dei tifosi, fare molto meglio di quanto fatto negli ultimi due mesi e fare più punti possibile per arrivare in alto in classifica e arrivare all’Europa League. La Champions sembra piuttosto difficile. L’obiettivo è fare più punti possibile”.
TADDEI A ROMA CHANNEL
Partita strana, il gol di Zuniga vi ha tagliato le gambe. A tratti alla Roma sembra manchi il fiato, che fase vivete?
“E’ un momento difficile, tutto diventa molto più pesante nelle gambe, soprattutto quando hai l’obbligo di vincere e giocare bene, per rispetto di noi stessi e dei tifosi. Ad inizio secondo tempo prendiamo gol su un calcio d’angolo che era rimessa dal fondo per noi. Poi abbiamo lottato fino alla fine e siamo riusciti a pareggiare, ma davanti ai nostri tifosi vogliamo sempre vincere”.
Cosa avete nella testa? Sembrava aveste preso il filotto e un’identità precisa. Poi i dubbi e le contestazioni. Che momento è?
“E’ un momento difficile, cerchiamo di superarlo con le nostre forze e capacità che sappiamo di avere. Dobbiamo solo abbassare la testa con i tifosi: ci sono stati vicini fino adesso e quando i risultati non vengono è normale la contestazione. Dobbiamo accettarla visto che ci seguono dappertutto e vogliono vedere una squadra che lotti come ha lottato oggi”.
Il capro espiatorio delle contestazioni è Luis Enrique. E’ arrivato con grande lealtà ed umiltà ed ha creato un grande gruppo. Ci tenete moltissimo.
“Sicuramente, è un grande allenatore e un grande uomo: parla di ciò di cui deve parlare col gruppo e non alle tv o ai giornali. Viene e ti dice faccia a faccia cosa non gli sta bene. Merita rispetto e ha acquistato il rispetto di tutti noi: capisce di calcio ed ha dimostrato di essere un uomo”.
Il gol di Zuniga vi ha tagliato le gambe o poi il Napoli è stato superiore?
“Un pò tutto, ma mentalmente un pò vai giù: veniamo da sconfitte difficili, poi ci viene da pensare, anche inconsciamente, che ora sarà un’altra partita difficile. Però alla fine tutti hanno cercato di dare il massimo e questo è l’importante. Se fai così hai il riconoscimento dei tifosi e puoi uscire dal campo a testa alta, cosa che a volte non ci è successa. Per me il rammarico grandissimo è non poter dare soddisfazioni ai nostri tifosi”.
Oggi gran bel primo tempo e tua grossa partita. Strameritavate il pareggio.
“Abbiamo lottato fino alla fine: volevamo la vittoria e non è arrivata. Abbiamo rischiato di perdere ma dico bravi a tutti che ci sono impegnati fino in fondo per arrivare fino alla fine a testa alta e con la dignità”.
BOJAN A ROMA CHANNEL
Pareggio importante che vi dà fiducia e muove un pò la classifica.
“Si credo che almeno il pareggio lo meritavamo. Meritavamo di più, soprattutto nel primo tempo, dove abbiamo giocato molto bene e con molta intensità. Poi loro hanno fatto due grandi gol e abbiamo reagito bene, arrivando al gol con Simplicio. Questo ci dà fiducia”.
Grandissimo primo tempo tuo e della Roma. Poi la sostituzione. Stai molto bene fisicamente.
“Si per me è importante, soprattutto per aiutare la squadra in questa partita, che non era facile. Sto giocando bene e con fiducia. Voglio migliorare ancora di più”.
Oggi nel primo tempo si è visto il Bojan che salta l’uomo, quello che ci piace. Quanto hai dato di te in questa stagione in percentuale?
“E’ stata una stagione positiva, non è stato facile. Era un cambio importante, ma credo che sia andata bene. Posso dare ancora di più ma sono convinto di stare sulla strada giusta. Devo lavorare”.
Ieri eri molto attento a seguire la conferenza stampa dell’addio di Guardiola. Ti è dispiaciuto?
“No, era il mio allenatore e non solo io, tante persone del mondo del calcio hanno visto questa cosa importante”.
BOJAN A SKY
I tifosi vi hanno chiamato sotto la curva. Ti era mai capitato?
“E’ normale che i tifosi siano arrabbiati. Loro vogliono il meglio per il club e anche noi. Oggi meritavamo di più, abbiamo fatto un buon primo tempo, a questo pareggio è importate. Dobbiamo finire la stagione al meglio possibile”.
Come si devono dividere la responsabilità in questa stagione? Voi giocatori siete stati protetti spesso dalla società.
“La responsabilità è di tutti. Dobbiamo stare uniti e non segnalare uno ma tutti, dal primo all’ultimo. Dobbiamo mostrare ai tifosi che noi vogliamo fare bene e facciamo di tutto per farlo al meglio”.
Non hai seguito la squadra sotto la curva.
“Ero in panchina. Guardavo ma non capivo cosa succedeva. Heinze mi ha abbracciato e siamo andati insieme nello spogliatoio. Se lo avessi capito sarei andato con la squadra”.
Perchè la mancata crescita nella stagione?
“E’ mancata la regolarità. In tante partite fatte bene è mancata la fortuna. Quando entri in una dinamica negativa il calcio è più difficile, soprattutto in Italia. Abbiamo fatto un buon lavoro ma è mancata la fortuna. Il calcio italiano è molto diverso, un bel calcio che mi fa crescere”.
L’addio di Guardiola?
“Io adesso ho solo il pensiero della Roma. Ho parlato con un giocatore del Barcellona che mi aveva detto che poteva andare via. Ma per me l’importante è la Roma non quello”.
BOJAN A MEDIASET
Tifosi inferociti, qual è il tuo stato d’animo?
“Oggi meritvamo di più e il pareggio è importante per la fiducia, il fatto di non perdere è importante per le ultime partite”.
Luis che vi ha detto?
“Ci ha fatto i complimenti, penso che la squadra ha fatto un buon lavoro oggi”.
Come spieghi le amnesie?
“Non è facile, però oggi non era una partita semplice, nel primo tempo abbiamo fatto un gran lavoro, credo che la sensazione oggi sia positiva”.
Sull’addio di Guardiola?
“E’ un grande allenatore, ma per me è più importante la Roma ora”.
Negli spogliatoi che vi siete detti?
“Dobbiamo stare uniti, che oggi abbiamo fatto tutto, meritavamo di più”.
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