Edmund Burke filosofo e uomo politico britannico,fiero oppositore della rivoluzione francese ed esponente di punta del conservatorismo europeo,sosteneva che una rivoluzione non necessitava di una “tabula rasa” ma di una graduale implementazione al sistema precostituito. Evidentemente non devono essere stati dello stesso avviso i dirigenti della Roma che dopo esser stata rilevata dalla proprietà americana ha di fatto intrapreso un nuovo corso attuando una vera e propria rivoluzione tecnica: a poco più di un anno dall’insediamento a stelle e striscie in quel di trigoria sono giunti fin ora ben 23 nuovi acquisti. A fronte di molte partenze necessarie allo sfoltimento di una rosa ormai logora e consumata da anni di dure battaglie sono arrivati calciatori giovani e di prospettiva a rifondare la squadra che ad oggi si presenta,nonostante i repentini cambiamenti, certamente rinforzata rispetto a qualche anno fa pur essendosi privata di calciatori importanti, sacrifici illustri (Vucinic e Menez) indispensabili per avviare il nuovo corso e dare un netto taglio con il passato.Nella scorsa sessione di mercato gli arrivi di gente come Bojan,Osvaldo,Pjanic,Lamela ,Stekelenburg ,e Marquinho poi,hanno dimostrato fin da subito che la squadra poteva essere competitiva dando per altro una dimensione sempre più internazionale al club capitolino che ha poi proseguito l’opera di restyling innestando altri calciatori interessanti nel suo tessuto tecnico quali Bradley,Castan,Tachtsidis,Dodò non rinunciando mai ad ambire a quel profilo di calciatore “giovane di prospettiva ma già forte”che ha portato la società ad investire con successo, per quanto concerne l’esito della trattativa,su Destro, uno tra i più corteggiati della Serie A puntellando con occhio attento la rosa in quei reparti che avevano bisogno di certezze, affidandosi stavolta all'”usato garantito” con l’arrivo di Balzaretti, un calciatore con grande consapevolezza, marinaio di lungo corso pronto a dare quel qualcosa in più nell’immediato alla ciurma del grande timoniere Zdenek Zeman.I complimenti in questo senso,oltre a chi ha messo i soldi che merita sempre un novero speciale, vanno ai dirigenti Baldini e soprattuto Sabatini che hanno saputo svolgere un grandissimo lavoro, ancora non ultimato almeno in questa sessione, che a parte qualche incidente di percorso non calcolato -vedi l’operazione Kjaer che avrebbe dovuto munire la Roma di uno dei centrali più interessanti in circolazione ma che invece per varie vicissitudini si è dimostrata operazione infelice,o anche l’errata scelta dell’allenatore la passata stagione,-è riuscito ad irrobustire con nuova linfa la rosa giallorossa tanto che del vecchio corso tra i titolari,a distanza (lo ripetiamo) di appena un anno,sono rimasti solamente Totti, De Rossi e Burdisso. Un caso a parte è costituito da Pizarro,Borriello e Perrotta che vivono ormai da separati in casa, in attesa di sistemazione mentre il sempre verde Taddei anche per la sua duttilità è stato ritenuto elemento utile dalla panchina per fare da chioccia ai giovani e anche per dare respiro ai titolari. Che dire, nel calcio le rivoluzioni esistono e sono attuabili in poco tempo poi sarà il futuro a dirci sul campo da che parte sta la ragione.
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