CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – Le strade del mercato sono infinite. Non vogliamo essere blasfemi, ci mancherebbe, ma ci sembrava l’espressione giusta per cominciare a farvi conoscere quello che un po’ tutti ormai indicano come il prossimo direttore sportivo della nuova Roma. Cioè Walter Sabatini. Personaggio che ama poco apparire, preferendo il profilo basso ai titoloni, grande appassionato di calcio e calciatori, capace, fumando una sigaretta dopo l’altra, di aggiornarsi a ciclo continuo su squadre, giocatori europei, sudamericani e non solo.
HERNANDEZ – Le ultime due squadre dove Sabatini ha lavorato sono state la Lazio e il Palermo. A Formello, giusto per ricordare l’affare migliore, è stato lui a portare Kolarov, acquistato per ottocentomila euro e rivenduto dal presidente Lotito a diciassette milioni e mezzo di euro ( più Garrido) al Manchester City. Ma qui, quello che ci piace ripercorrere, è la storia palermitana di Sabatini. Perché il Palermo che sabato prossimo si presenterà all’Olimpico, è in larga parte frutto delle intuizioni del prossimo dirigente della Roma. Partiamo da Abel Mathias Platero Hernandez, classe 1990, arrivato in Sicilia nel gennaio del 2009, appena maggiorenne. Sabatini che in Sudamerica fa tappa diverse volte l’anno, lo aveva seguito con grande attenzione, prendendolo sei mesi prima dello sbarco del giocatore in Sicilia con un accordo con il Penarol che prevedeva, per il club uruguaiano, una suddivisione del cartellino su una scrittura privata, cinquantacinque per cento al Palermo, il restante al Penarol. Costo dell’operazione circa tre milioni e trecentomila euro. Che, e qui il merito è stato del presidente Zamparini, sono stati pagati anche dopo che alle visite mediche dell’uruguaiano, fu riscontrata una piccola aritmia cardiaca. Hernandez si sottopose a un piccolo intervento chirurgico, tutto risolto, il Palermo si è ritrovato in rosa un ragazzo che già oggi può valere una cifra ben al di sopra dei dieci milioni.
PASTORE – Sabatini lo ha scoperto nel corso di uno dei suoi frequenti viaggi in Argentina. Se ne è innamorato subito, altrettanto all’istante si mise all’opera per prenderlo. Per tre volte è stato a casa Pastore, cercando di spuntare il sì per il Palermo. Non facile da ottenere, perché sul ragazzo che all’epoca giocava nell’-Huracan, avevano messo gli occhi già diversi e prestigiosi club europei. La prima a convincersi fu la mamma del giocatore, ma l’episodio che determinò il trasferimento in Sicilia di Pastore, fu una chiacchierata di ore negli uffici del procuratore, Marcelo Simonian, in cui Sabatini riuscì a convincerlo ad abbracciare il progetto Palermo. E’ stato pagato circa sei milioni e mezzo, oggi ne vale perlomeno trenta.
GLI ALTRI – Gli ultimi colpi palermitani di Sabatini, sono stati realizzati in Slovenia, a conferma di come le strade del mercato siano infinite. Ilicic è stato scoperto attraverso un dvd, la partita era Hibernian- Maribor, il giocatore è rimasto negli occhi di Sabatini. Detto e fatto, l’affare si è concluso dopo la doppia sfida tra il Palermo e il Maribor. Due partite in cui il dirigente ha scoperto pure Bacinovic, altro giocatore che ora vale parecchio di più di quello che è stato pagato. Curioso anche il modo in cui è stato scoperto Acquah, il centrocampista ghanese del 1992 che domenica scorsa ha esordito in serie A. E’ stato visto giocare in un cortile ad Accra, rivisto in uno stage di due settimane in una squadra irlandese, il Glentoran, acquistato poco dopo per poche migliaia di euro. Complimenti.