IL MESSAGGERO di Vincenzo Cerracchio
ROMA – Non è ancora Roma. Buone intenzioni ma zero punti. E vabbè che è il vagito del campionato e che fa sempre un caldo boia. Ma otto nuovi in campo più Luis Enrique ai primi passi non possono fare di colpo una squadra. Così la realtà è pane duro: quasi tutte le grandi hanno mosso la classifica e i giallorossi sono rimasti fermi al palo, trafitti all’Olimpico dal Cagliari targato Conti, il solito Conti sbagliato. Dice De Rossi, golletto sul fischio finale: “Ma in porta quando tiriamo?. Già, è questo il primo problema della Roma. E cioè concretizzare il possesso palla, che è il marchio di fabbrica di chi cresce a Barcellona. Sicuri che Borriello sia solo un lusso da panchina?
Poi certo ci sono gli errori difensivi. Quelli che sono costati l’eliminazione dall’Europa. E c’è di mezzo anche un rosso troppo diretto al giovanissimo Josè Angel. Bisogna dar tempo al tecnico spagnolo, si ripetono a mezza bocca i tifosi ottimisti, e lui lo chiede, ma bisogna che trovi in fretta la quadratura, affiancando a promettenti ragazzini chi meglio conosce i meccanismi del nostro calcio smaliziato. Il Cagliari, se ci pensate, ha l’ossatura della scorsa stagione e tanto gli è bastato per chiudere la trincea e sfruttare due sbadigli altrui.
Sabato sera c’è l’Inter,stordita a sua volta dalla straordinaria rimonta del Palermo, e se Luis avrà capito l’urgenza, in settimana bisogna che rinforzi gli ormeggi con l’esperienza di qualche vecchio pirata. Gasperini, sul fronte opposto, già rischia le ire di Moratti. Non bastano le zampate di Milito e Forlan. La bocciatura di Zarate dopo mezz’ora (Reja avrà almeno sorriso) è indice di preoccupante confusione.
Altri hanno cambiato in meglio. La Juve, per esempio. Ma Conte ha tutta gente che conosce la storia: Pirlo su tutti, ma pure Lichtsteiner e Vucinic, perfino Giaccherini. E il Parma è rimasto sotto le ruote di cotanto cinismo. L’Udinese perde i migliori e sbanca lo stesso, la Fiorentina ha tenuto Gilardino e ritrovato Jovetic. Per non parlare dell’entusiasmo del Napoli e dei napoletani, che hanno portato in trionfo a notte fonda i loro eroi al rientro da Cesena. Napoli che parte senza paura per la missione Champions in casa del City di Mancini. Come il Milan per Barcellona, con Ibra su di giri e la certezza di un girone abbordabile. Lazio e Udinese sembrano in palla, occhio a non distrarsi perché l’Europa può sempre offrire quarti di nobiltà.