Giornata intensa e ricca di colpi di scena quella che volge oramai al termine. Menez aggredito, Menez contestato, Menez protetto. Il talentuoso laterale francese è il grande protagonista della vigilia di Roma-Chievo Verona, sfida assolutamente da non fallire per i giallorossi per non perdere ulteriore terreno dal treno Champions. Intanto Walter Sabatini, prossimo direttore sportivo della Roma di Di Benedetto, continua a setacciare il mercato sudamericano alla ricerca di giovani ed economici talenti per far partire il rinascimento giallorosso ispirato da oltreoceano.
Pietre contro Menez. Vigilia peggiore non poteva proprio esserci. Oltre a dover fare i conti con una classifica sempre più complicata, a Trigoria, i tifosi sono stati accolti dalla spiacevole questione Menez. Con circa 48 ore di ritardo si è venuto a sapere che il laterale transalpino, nel dopo gara di Roma – Inter è stato preso a sassate da un gruppo di (pseudo)tifosi giallorossi mentre si allontava a bordo della sua auto dallo stadio Olimpico. Atteggiamento assolutamente da condannare esasperato dal clima poco sereno creatosi attorno al povero Menez, ritenuto da alcune frange dei gruppi organizzati la causa principale della difficile stagione attraversata dalla Roma. Situazione delicata svelata, come detto, solo questa mattina quando tutti gli addetti ai lavori hanno potuto apprendere cosa realmente fosse successo mercoledì mattina quando erroneamente si era parlato di un acceso confronto in campo tra Menez e Montella. Oggi si è, infatti, saputo che, dopo il fattaccio di martedì, Menez, chiaramente sotto chock, non avrebbe voluto prender parte all’allenamento mattutino e che solo grazie all’intervento rassicurante di Montali, il giovane calciatore francese, si sia poi convinto a recarsi a Trigoria. Una volta in campo, Menez ha ricevuto la solidarietà e l’invito (irruento) da parte di Montella a non mollare nonostante le avversità. “Questa è una città di matti, penso che me ne andrò” avrebbe riferito a caldo Jeremy Menez. Parole dettate dallo spavento ma anche e soprattutto dalla consapevolezza che il rapporto con la città si sia oramai compromesso irrimediabilmente e che la separazione in estate non sia più un’eventualità ma piuttosto un’esigenza.
Trigoria. Caso Menez a parte, a Trigoria la squadra ha preparato la sfida con il Chievo Verona dovendo fare a meno di Mexes (stagione finita) e Julio Sergio (ma quando recupera?). Nelle intenzioni di Montella la Roma dovrebbe scendere in campo con lo “spallettiano” 4-2-3-1 con il tridente Vucinic-Perrotta-Menez alle spalle dell’inamovibile Totti. Squadra tutta votata all’attacco per provare a scalfire la difesa di un Chievo Verona che difficilmente si presenterà all’Olimpico con atteggiamento remissivo. Occhio dunque alle ripartenze dei veneti avvantaggiati, oltre che dalla tranquilla posizione di classifica, anche e soprattutto dal fatto che i giallorossi, per cercare di restare aggrappati al treno Champions, non potranno far altro che vincere.
Montella vuole certezze. Quando era approdato a stagione in corso sulla barca in avaria, aveva caldamente respinto l’epiteto di traghettatore. Oggi però per Vincenzo Montello sembrano esserci veramente poche chance di restare, al termine della stagione, sulla panchina giallorossa. L’aereoplanino avverte attorno a se un clima di incertezza e per questo ha chiesto, in conferenza stampa, chiarezza da parte della nuova proprietà: “La nuova società deve essere presente qui a Trigoria – ha dichiarato Montella – perchè solo così si potranno gestire meglio certe situazioni e potrà essere fatta chiarezza su altre”. Come dire: “Qualcuno mi dice che ne sarà di me?”.
La Roma che verrà. Dai nomi altisonanti a quelli di giovani di prospettiva da assoldare a buon mercato. Con il passar dei giorni pare scemare l’entusiasmo generato dall’approdo in pompa magna di Thomas Di Benedetto alla guida della Roma. Franco Baldini e Walter Sabatini sono gli uomini a cui è stato affidato (per il momento ufficiosamente) il difficile compito di assemblare una nuova squadra, giovane, divertente e possibilmente con un tetto ingaggi tre-quattro volte più basso di quello attuale. Affievolite le piste Pastore, Sanchez e Pirlo, oggi si è parlato con una certa insistenza del difensore under 20 brasiliano Toloi, attualmente al Goian, così come del terzino fludificante mancino argentino Ansaldi e dell’attaccante carioca Damiao. Nomi interessanti ma che difficilmente accenderebbeo l’entusiasmo in un piazza turbata in serata dalle voci inerenti eventuali speculazioni economiche preparate da parte della cordata Di Benedetto per risparmiare in vista dell’acquisizione ufficiale del pacchetto di maggioranza del club capitolino. A preoccupare ulteriormente il popolo romanista sono poi arrivate le conferem circa la scontata partenza di Menez (Bayern Monaco o Juventus per lui) e quella probabile di De Rossi (il Real non molla).