Sabatini: “Sì, farò il direttore sportivo”

Sabatini: “Sì, farò il direttore sportivo”

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IL ROMANISTA – «A DiBenedetto ho dato la mia disponibilità per ricoprire l’incarico di direttore sportivo della Roma, ma a tutt’oggi non ho firmato nessun contratto». Il Dream Team made in America si arricchisce di una nuova figura. Walter Sabatini ha detto sì a Thomas Richard DiBenedetto. Lo racconta lo stesso ex diessedel Palermo a reterete24.it: «Devo solo attendere il passaggio di consegne con l’arrivo della nuova proprietà». C’è, anzi c’era, un solo nodo da sciogliere. Sabatini aveva un accordo verbale con la Samp. E Sabatini è un uomo, un professionista, che rispetta la parola presa. Stavolta ha dovuto fare però un’eccezione, si è dovuto concedere uno strappo alla regola. La posta in palio era troppo alta per rinunciare. E questo a Genova l’hanno capito. «Prima di dare la mia disponibilità a DiBenedetto -spiega Sabatini – ho dovuto esercitare il disimpegno con il club ligure. L’ho fatto con una certa difficoltà perché fin dai primi incontri mi ero reso conto di trovarmi di fronte a persone importanti. Sono rimasto assolutamente impressionato dalla professionalità e dalla cultura di vita e sportiva dell’intero gruppo dirigente della Sampdoria con in testa il presidente Riccardo Garrone, poi, però, ho dovuto fare una scelta diversa quando mi è giunta la richiesta di DiBenedetto».
È incredibile il magnetismo che esercita il futuro presidente della Roma su chi lo circonda. Montali si è messo da subito a disposizione, Baldini gli aveva detto un mezzo sì la prima volta mesi fa, Sabatini (che è profondamente legato all’attuale general manager della nazionale inglese) ha rinunciato ad andare alla Sampdoria pur di tornare a Roma. Era già stato nella Capitale, anche se sulla sponda sbagliata, tra il 2004 e il 2008. Portare la prima squadra di Formello in Champions League fu un mezzo miracolo sportivo entrato nella storia della Lazio. Mezzo, perché si trattava pur sempre della stagione 2006/07, quella del dopoCalciopoli, con la Juve in B. Il talento di Sabatini non si discute. Un fenomeno del calciomercato internazionale come Ernesto Bronzetti un annetto fa disse di lui: «Walter Sabatini è uno dei migliori talent scout in circolazione. Lo stimo da tempo, lo considero davvero bravissimo». È lungo l’elenco dei colpi messi a segno in carriera. Il più recente è il trequartista del Palermo, Javier Pastore. Nell’estate del 2009 il club rosanero pagò 6 milioni agli argentini dell’Huracan. Adesso non ne bastano 30, a detta dell’eccentrico presidente Zamparini. Ma se Baldini farà il dg, se Montali avrà comunque compiti direttivi distinti da quelli dell’ex direttore sportivo del terzo scudetto e se arriverà, o meglio quando arriverà, Sabatini, cosa farà Daniele Pradè? La domanda se la pongono un po’ tutti, addetti ai lavori e tifosi. Pradè ha degnamente servito la Roma per undici anni, di cui sette nelle vesti di direttore sportivo. Nonostante un budget non certo eccezionale, è riuscito a portare in giallorosso grandi giocatori come Borriello, Burdisso, Juan, Menez, Pizarro e Toni. Bisogna ritenere un affare anche l’acquisto dell’ex attaccante rossonero. Perché qualora a Trigoria decidano a fine stagione di cederlo, il cartellino di Borriello varrà comunque molto di più dei 10 milioni che la Roma dovrà versare a giugno al Milan. Il contratto di Pradè scadrà nel 2013. Il ds è pronto a valutare ogni offerta. La priorità resta la sua Roma. Ma se gli americani avranno altri progetti, come pare, a malincuore le strade si divideranno. C’è poi la questione Fenucci. L’ad del Lecce è un altro nome accostato da tempo a DiBenedetto, che secondo qualche indiscrezione vorrebbe affidargli la gestione dell’apparato amministrativo di Trigoria. Ieri, il presidente della società salentina Giovanni Semeraro ha negato che Fenucci possa passare alla Roma. «Parlo con lui tutti i giorni – ha detto – e su questa cosa ci abbiamo scherzato. Mi ha detto che non è vero. Ha molti amici nello staff che DiBenedetto porterà a Roma ed è quindi probabile che qualche notizia sia uscita per questo motivo. Ma Claudio mi dice che non andrà alla Roma e che rimarrà al Lecce».

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