A Circo Massimo, trasmissione che va in onda su Radio Audax 107.65, è intervenuto Roberto Scarnecchia, per fare il punto sui calciatori in nazionale, in particolare Pjanic:
Siamo attenti ai match di Nazionale, ci sono tanti giocatori, come Pjanic, che vogliono giocare.
“La squadra di club che paga lo stipendio non è la nazionale, bisogna rispettare prima la squadra di club e poi si guarda la nazionale, non per mancanza di attaccamento, o andiamo contro le nazionali dei giocatori, ma è giusto così. Oggi i tempi di recupero dei giocatori sono molto più rapidi, nel momento in cui recupera dall’infortunio, il calciatore può giocare in Nazionale.”
Pjanic l’anno scorso ha avuto un infortunio in nazionale, e da allora ha sempre giocato sottotono. In questa stagione non ha ancora giocato, tranne due spezzoni di partita
“Guardiamola sotto un punto di vista positivo: può essere un modo per entrare in condizione più velocemente. Ovviamente spero non si faccia male e voglio sperare che torni in forma partita. E’ dura dare giudizi perché ci sono situazioni dove è difficilissimo entrare.”
Com’è allenarsi a Trigoria a ranghi ridotti quando ci sono le convocazioni in nazionale?
E’ anche vero che si rischia un po’ con la primavera, per cui ci sono allenamenti più leggeri, si tende a divertirsi un po’ di più. Quando si è in meno le attenzioni sono diverse, c’è più rilassatezza, c’è anche meno convinzione ed impegno, questo non vuol dire che non ci si allena bene, ma non potendo fare un lavoro di gruppo di un certo tipo, magari si ripete un concetto ai singoli.
Il sogno di Scarnecchia è allenare la Roma. Facciamo finta che lo sei già. Dodò è out da sempre, da due settimane si allena. Visto che lui si allena sempre da due settimane, e gli altri tornano dalle nazionali, può giocare titolare col Genoa?
“Beh, non è detto che per qualche giorno in meno di allenamento Dodò parta avanti. Io lo farei giocare più per dargli una chance piuttosto che per motivi di allenamento. Potrebbe ovviamente essere un’idea schierarlo in campo per far riposare qualcuno, tipo Piris che torna dal Paraguay. Se Zeman pensa che Dodò sia pronto, è giusto che debba giocare. Il boemo ha lasciato De Rossi e Osvaldo in panchina con l’Atalanta, spiegando che c’erano altri più in forma di loro. Eppure ricordo come stavano in panchina, loro due: nessun muso lungo, accettando la decisione con professionalità.”