Sfida nella sfida : Totti vs. Gerrard, due simboli a confronto

Sfida nella sfida : Totti vs. Gerrard, due simboli a confronto

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Accomunati da una scelta di vita oltre che dall’essere profeti in patria Francesco Totti e Steven Gerrard costituiscono due grandi esempi di un calcio vecchie maniere ancorato a quelle ideologie romantiche che oggi nel mondo del business risultano essere purtroppo desuete. Senza soffermarci troppo sulla questione degli ingaggi che hanno percepito legarsi a vita al nome dei rispettivi club, in quanto nel mondo del calcio vi è un cosi gran giro di denaro che se da una parte può essere ritenuto eticamente scorretto dall’altra analizzando la realtà calcistica questi due talenti avrebbero potuto affermarsi e vincere molto di più altrove guadagnando somme addirittura maggiori tutto questo per sottolineare il coraggio della scelta in un mondo dorato che però ha ancora un barlume di genuinità. Questa sera al Fenway park di Boston, la tana dei Boston Red Sox, sia Francesco che Steven si fronteggeranno in una gara che non potrà mai avere il sapore amichevole per via dei brutti ricordi che evoca al tifoso romanista il nome Liverpool, nonostante lo scambio di maglie che ha fatto da prologo al match di stasera,la presenza di Aquilani e Borini(che salvo sorprese non dovrebbe essere della partita)che hanno lasciato dolci ricordi nei cuori della gente di fede giallorossa e – visto quanto sono costati – anche in quelli della dirigenza, e sempre per restare in tema di dirigenza il fatto che entrambi i club siano gestiti da cordate americane che fra l’altro vantano anche diversi soci in comune non potrà mai svilire la forte rivalità che suscita il nome dei Reds alle vecchie e nuove generazioni capitoline.

Entrambi Protagonisti – dicevamo del peso della scelta, che ha forse inficiato la carriera di questi due simboli,comunque ricca di successi, soprattutto per quanto riguarda il capitano del Liverpool che nonostante non sia mai riuscito a vincere il campionato con il proprio club,ha fatto incetta di trofei anche e soprattutto in Europa,dove è tra i pochi ad aver vinto ben due Champions League mentre al nostro Francesco è riuscita l’affermazione sul tetto del mondo con la propria nazionale,mancante nella bacheca del centrocampista inglese,oltre a qualche coppa nazionale impreziosita da uno scudetto che lo ha reso ” immortale” consacrandolo a vero e proprio mito di Roma. Entrambi con il passare degli anni oltre ad essere gli ambasciatori e le icone delle proprie squadre in tutti gli angoli di un mondo che si affaccia progressivamente a vivere il calcio in modo sempre più viscerale come accade in Europa, sono senza dubbio ancora protagonisti e pedine fondamentali degli scacchieri tattici dei loro allenatori, e seppur abbondantemente sopra i trenta riescono,in virtù delle qualità di cui dispongono,ad oleare i meccanismi della manovra e laddove questa si inceppasse ancora oggi con un lampo tipico del fuori classe hanno licenza di incidere sempre in maniera determinante sul risultato. Che dire di questi due ragazzi se non che sono l’essenza e l’ultimo baluardo di un calcio che giorno dopo giorno aprendosi ai nuovi mercati in un mondo sempre più globalizzato, se arricchisce ulteriormente il portafogli di chi specula in questo sport ,finisce  irrimediabilmente per perdere tutto quel fascino che stasera alle ore 00:30 italiane irradierà gli occhi e le menti di chi assisterà al Roma – Liverpool dei sempreverdi Totti e Gerrard, simbolo di una generazione che fa delle passioni, a torto o a ragione ,le proprie linee guida nella vita di tutti i giorni.

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