Al 57′ di Roma-Fiorentina la squadra di casa è bloccata sull’1-1 dai viola. La Roma è reduce da quattro pareggi in fila, non privi di dubbi e recriminazioni, che però hanno portato in dote un po’ di musi lunghi nell’ambiente, facendo quasi dimenticare il record di 10 vittorie di fila. Si sta giocando bene ma l’avversario è forte, c’è bisogno di scuotere la situazione con qualcuno che abbia una voglia matta di tornare a fare quello per cui ha lavorato tanto, più sodo degli altri, il gol. Mattia Destro si toglie la tuta, ascolta le ultime direttive di Rudi Garcia ed entra al posto di un ragazzo che di cuore ce ne mette sempre tanto, per questo forse un po’ in affanno. Florenzi è ben lieto di lasciare il posto ad un compagno che ha visto tanto soffrire in questi mesi.
La giornata per Mattia era cominciata firmando autografi alle migliaia di bambini assiepati nel settore riservato alle famiglie, questo si sempre corretto e mai sponsorizzato. Una festa che in pochi, forse nessuno, avrebbe potuto immaginare sarebbe continuata in campo, regalando a tutti una gioia attesa dal 31 ottobre, giorno dell’ ultimo successo romanista in campionato. E a far esplodere un Olimpico gremito d’amore, ci ha pensato proprio lui, appena 10′ minuti dopo il suo ingresso in campo. Un gol che sa di liberazione, una zampata a chi non lo ha curato a dovere, a chi lo ha fatto giocare quando non avrebbe dovuto, privandolo del piacere più grande, dei gol che sa fare, eccome se li sa fare. Anche a quel difensore che lo teneva per la maglia, cercando di ostacolarlo in maniera non lecita, fuori dalle regole. A chi fa la stessa cosa con la sua, con la nostra Roma. E in quella maglia che si è levato, urlando ed imprecando di gioia,c’è il Destro che tutti aspettavamo di dare a quella “malasorte” che ha provato a rallentarci. Grazie Mattia, ora sappiamo che ci sei anche tu a darci una mano.