Victoria Libertas Pesaro-Acea Virtus Roma 77-82 (18-18, 37-43, 58-58)
Victoria Libertas Pesaro: Musso 8, Bartolucci, Johnson 5, Panzieri ne, Pecile 9, Young 6, Trasolini 14, Amici, Anosike 11, Turner 24 All. Dell’Agnello
Acea Virtus Roma: Goss 18, Jones 16, Reali ne, Tonolli ne, Righetti, D’Ercole, Taylor ne, Eziukwu 6, Hosley 8, Baron 26, Moraschini 2, Mbakwe 6 All. Dalmonte
Due punti fondamentali nella corsa alle Final Eight di Coppa Italia. Questo e poco altro porta via dall’Adriatic Arena di Pesaro la Virtus Roma. Troppa sofferenza per battere una squadra come quella marchigiana, che si presentava all’appuntamento con appena una vittoria su otto gare disputate. Ancora un Jimmy Baron in serata di grazia (26 punti con 6/9 da tre) toglie le castagne dal fuoco alla formazione di coach Dalmonte, aiutato da un Jones costante per tutto il match e da Goss, accesosi nel finale e autore dei canestri che hanno definitivamente chiuso la gara. Pesaro dal canto suo mette sul parquet di casa tanta grinta, qualche buon talento come Turner, Anosike (il miglior rimbalzista del campionato) e Trasolini ma tanta confusione e poca organizzazione. Piccola postilla dedicata gli arbitri: una conduzione disastrosa che ha danneggiato entrambe le squadre e tolto subito dalla partita il centro virtussino Mbakwe, autore di due falli dubbi nei minuti iniziali del primo quarto, seguiti da un tecnico per lo meno discutibile.
La partita. Parte forte la Virtus, che dopo 3′ è già sul +7 (4-11). Primo time out per coach Dell’Agnello, che sortisce l’effetto sperato. Roma si blocca completamente, Pesaro inizia a difendere e a sporcare ogni conclusione avversaria, trova canestri facili e al 9′ ribalta il punteggio (14-11). Il quarto però si chiude in parità (18-18), grazie ad un tiro messo a segno a fil di sirena di Baron, ad una ventina di metri dal canestro, preludio della sua grande serata. Nella seconda frazione regna l’equilibrio, tanto che al 16′ le due squadre sono sul 28-30 per Roma. Baron e Goss danno il primo significativo vantaggio a Roma, portandola sul +9 al 18′ (28-37). Vantaggio che si mantiene fino al 20′, prima che Musso piazzi la tripla che porta al riposo lungo sul 37-43.
Il terzo periodo è all’insegna del caos. Pesaro e Roma non offrono una bella pallacanestro, tanti errori da entrambe le parti e di questo approfitta la Vuelle, che al 27′ riapre completamente i giochi (50-52). Jones e Goss da una parte, Trasolini dall’altra, mantengono l’incertezza che porta all’ultimo riposo le squadre sul 58-58. In apertura di ultimo quarto Pesaro prova ad indirizzare la partita. Prima passa in vantaggio con una tripla di Turner poi, dopo un fallo antisportivo fischiato a Righetti che ha lasciato interdetta la panchina blugiallorossa (e non solo), Pecile fa 2/2 ai liberi e in un attimo si vola sul +5 (63-58). Baron però si fa trovare presente e con un 2/2 da tre riporta i suoi avanti (63-64). Botta e risposta a suon di canestri e si entra negli ultimi 3′ con i padroni di casa in vantaggio sul 70-67. Roma trova le soluzioni giuste con Goss, Jones e Baron che bruciano la retina dai 6.75 e al 39′ allunga sul +6 (73-79). Inizia la giostra dei falli sistematici, Anosike fa 1/4, capitan Goss invece è freddo e preciso dalla lunetta, consentendo alla Virtus di portare a casa due punti che, se non fossero arrivati, avrebbero riaperto le polemiche sulla tenuta mentale della squadra, dopo che la vittoria con Milano della settimana scorsa aveva dato nuova linfa alla squadra del presidente Toti. Onore a Pesaro che, nonostante il ruolino di marcia sin qui disastroso, non viene mai surclassata nel punteggio, segno che almeno dal punto di vista della convinzione, i marchigiani potranno dare del filo da torcere a molte altre squadre.