ANSA – Tante assenze, uguale fiducia. Alla vigilia della trasferta in Sardegna, Zdenek Zeman non mette le mani avanti per gli illustri forfait con cui dovra’ fare i conti, ma anzi, conferma di credere nella sua squadra, chiamata a riscattare l’harakiri andato in scena col Bologna.
Contro il Cagliari, il tecnico della Roma dovra’ rinunciare alle giocate di capitan Totti, ai gol di Osvaldo, all’apporto di De Rossi. Non certo il modo migliore per sfatare un tabu’ che dura da 17 anni (nel 1995 l’ultimo successo giallorosso in casa degli isolani), ma non abbastanza per fasciarsi la testa prima di scendere in campo. ”Come allenatore vorrei avere tutti a disposizione, purtroppo in questo momento non e’ cosi’, ci manca gente importante – ammette – ma sono convinto che quelli che li sostituiranno faranno bene. Sono soddisfatto della rosa, ho fiducia in questa squadra”.
In attacco, il tridente sara’ composto dai ‘baby’ Lamela, Nico Lopez e Destro, quest’ultimo convocato nonostante un problema al collo del piede sinistro che gli ha impedito di concludere la rifinitura a Trigoria. Nei confronti dei suoi giovani Zeman si mostra decisamente protettivo: ‘‘Il discorso e’ che possono sbagliare come possono sbagliare i vecchi, magari ai vecchi si perdona di piu”’. Meno dolci le parole per il rientrante Perrotta, uno dei senatori che il boemo finora ha tenuto ai margini del gruppo. ”In questo momento c’e’ carenza a centrocampo visto che mancano Bradley e De Rossi – dice – Spero si metta a disposizione come tutti gli altri”.
Di certo, sarebbe stato meglio poter contare su Verratti, allenato a Pescara e ora osannato dalla critica francese dopo averlo visto all’opera col Psg. ”L’ho impostato regista centrale e mi ha dato grosse soddisfazioni. E’ un ragazzo del ’92, con poca esperienza, ma penso possa crescere e diventare veramente uno dei piu’ grandi registi d’Europa”. Contro il Cagliari, a dettare i ritmi del gioco sara’ Tachtsidis, con Florenzi e Pjanic ai lati.
Il bosniaco, per Zeman, non ha le caratteristiche per ricoprire il ruolo di Totti (”per me rimane un centrocampista e spero di utilizzarlo li”’). Il rammarico vero diZeman, comunque, e’ legato piuttosto alla decisione di far giocare l’incontro dell‘Is Arenas di Quartu Sant’Elena senza pubblico. ”Non e’ mai bello giocare a porte chiuse perche’ il calcio si fa per la gente – sottolinea l’allenatore romanista –purtroppo e’ una situazione che e’ stata accettata dalla Lega e dalla Figc, quindi si va avanti, per me non sarebbe normale. A me infatti non piace giocare senza pubblico, senza gente e penso nemmeno ai giocatori faccia piacere, penso non trovino la giusta concentrazione e motivazione visto che sono soli”.
La Roma, pero’, dopo lo scivolone interno col Bologna, non potra’ permettersi un altro passo falso anche se Zeman predica calma. ”Il campionato dura 38 partite. La Roma dopo la gara con l’Inter sembrava che avesse vinto lo scudetto – ricorda – Le partite si fanno, e si cerca di fare il meglio possibile, e io ho fiducia in questa squadra, penso che puo’ competere con tutte. Siamo gia’ a 5 punti dalla vetta della classifica? Chi fa calcio sa che che puo’ succedere – conclude il boemo – ma 5 punti di ritardo non sono mai stati una differenza grande, si sono colmati distacchi anche piu’ ampi, quindi direi che siamo ancora in vantaggio”.