CONFERENZA STAMPA – La presentazione di Maitland-Niles, a Trigoria, è affidata come sempre al GM Tiago Pinto: “È un calciatore pronto per aiutare la squadra subito, sapete che il mercato di gennaio è così. È giovane, che può giocare in più ruoli e viene da un campionato impegnativo come la Premier League. Mi fa piacere dire che mi ha aiutato tanto per far sì che questa trattativa sia stata possibile”.
Inizia la conferenza con il calciatore:
Ti senti di passaggio in Serie A nella Roma o pensi in questa fase della tua carriera di poter rimanere per qualche anno?
“Sono concentrato in questo momento sul presente piuttosto che sul contratto. Sono concentrato nel raggiungere gli obiettivi che la Roma persegue in questo momento che è un piazzamento tra le prime quattro”.
Che idea ti sei fatto dei 7′ con la Juve e delle contraddizioni in Serie A e nella Roma?
“Gli alti e bassi fanno parte del calcio, ci sono costati cari e la vittoria. C’è stato un calo di concentrazione. Dobbiamo lavorare per cambiare la nostra mentalità e avere la regolarità per 90′ e per gli eventuali minuti di recupero. L’obiettivo si raggiunge lavorando tutti insieme”.
Che impressione hai della Serie A?
“La Serie A è un campionato importante, molto diverso dalla Premier, più tattico e mi è sembrato molto tecnico. Bisogna mantenere la concentrazione altissima dal primo all’ultimo minuto”.
Tu e Sergio Oliveira potete aiutare per la mentalità vincente?
“Sì, certamente. Sono convinto che abbiamo la capacità di trasmettere questa volontà per aiutare la squadra e tutti insieme a vincere le partite. Il calcio chiede questo, se non vinciamo non siamo contenti motivo per il quale dobbiamo tornare a farlo il prima possibile per tornare a sorridere”.
Sei il terzo giocatore inglese, conoscevi Abraham e Smalling? In campo e in allenamento parlate inglese o ti fai aiutare dal traduttore?
“Conoscevo Tammy (Abraham, ndr) prima di arrivare qui, non conoscevo così bene Chris (Smalling, ndr) e ho avuto il piacere di conoscerlo qui. Capisco la lingua del calcio, anche se il mister parla in italiano riesco a seguire le sue istruzioni perché riesco a contestualizzarle. Per le sfumature mi dà una mano Claudio (il traduttore, ndr)”.
La tua più grande caratteristica? Dove devi migliorare di più?
“Ritengo di essere polivalente, di buona corsa e molta energia in campo. Sono rapido, forte, abile tecnicamente e con una buona lettura del gioco. Adesso devo metterle in pratica affinché le mie prestazione siano sempre di un livello elevato. Posso migliorare la regolarità del rendimento che mi permetta di non accontentarmi di prestazoni sufficienti e far sì che ogni azione possa essere incisiva”.
Come sono stati questi primi allenamenti in campo? Mourinho?
“Il primo giorno è stato frenetico, c’erano tante cose da fare e da sistemare. Ho avuto un solo allenamento prima di giocare la prima partita, che volevo giocare perché sono qui per questo. Il rapporto con compagni e con il mister si è rafforzato, ci conosciamo sempre meglio e anche il mister mi ha potuto vedere all’opera”.