RITIRO ROMA 2108 – Luca Pellegrini, giovane terzino sinistro della Roma, ha rilasciato un’intervista a Roma Tv, prima della seduta pomeridiana di allenamento a Trigoria. Queste le parole del giovane calciatore giallorosso:
Come stai?
Sono molto contento di cominciare questa stagione. Sto bene, mi sento bene. Era quello che volevo. Speriamo di continuare così.
Che sensazioni hai avuto nell’amichevole col Latina?
Dopo un anno un po’ così, avere voglia è il minimo. Sto bene, mi sento bene, posso crescere ancora molto fisicamente, posso dare più. Siamo all’inizio del ritiro, al decimo giorno. Mi sento bene, ma dobbiamo continuare a spingere.
Sì, zero. Fosse stata solo psicologica, il giorno dopo sarei stato in campo. Zero paura perché il calcio è uno sport di contatto. La paura è legittima, ogni cosa ha suo tempo, però è stata uno dei problemi minori.
A chi ti sei appoggiato?
A parte a Lippie e Norman, ho legato tantissimo con Emerson, ho passato la riabilitazione con lui, e con Karsdorp. Ci siamo spronati l’un l’altro. Si sono creati dei bei rapporti. Averli in campo forse era meglio… (ride, ndr).
Tonetto e Candela.
Ho solo da imparare da loro. A inizio carriera sto prendendo un po’ da tutti loro, ho visto dei loro video. Essendo due terzini che nella Roma hanno fatto bene, uno ha solo da che imparare.
Sei sempre stato considerato un predestinato. Tuo padre ha il calcio nel sangue. La famiglia quanto conta?
Conta tanto. Con me non ha mai sbagliato niente, ha sempre saputo dirmi le cose al momento giusto. Conta tanto, soprattutto nei momenti delicati. Tocca ringraziare pure papà… (ride, ndr).
Dirai a Kolarov di prendersi qualche turno di riposo?
A lui rubo tutto, è un giocatore tosto e si vede. Alex per me è un esempio, non solo per il ruolo che fa ma anche per la persona che è e per come affronta le cose. Riposo? Magari qualche partitella potrà saltarla pure lui. Sarà difficile, sono contento di averlo davanti perché posso soltanto migliorare in maniera esponenziale, prima di tutto come persona. Prima viene l’uomo e poi il giocatore, è questo l’importante.
Non tutti si aspettavano la stagione di Kolarov.
Lui è un grande professionista. L’età per forza di cose conta, ma lui è l’eccezione che conferma la regola. Non c’è bisogno per forza di un’età fisica per giocare bene a calcio. Ride mai? Ride ride!
Hai avuto la percezione che la società creda tanto in te?
Se non avessi avuto queste sensazioni probabilmente non sarei stato qui, è grazie al mister e al direttore che hanno speso parole importanti per me. Ci sono cose che valgono più di una firma sul contratto. La fiducia la senti a pelle, ti danno senso di sicurezza e ti dicono le cose come stanno. Per me questo va oltre la firma, l’impressione ce l’ho avuta eccome.
È cambiato il ruolo del terzino negli ultimi anni? È diverso giocare in una difesa a 3 o a 4?
Cambiano i compiti. Sono d’accordo con lo studio che dice che sia cambiato il ruolo del terzino, basta andare a vedere una partita di 5 o 6 anni fa. Il ruolo è completamente cambiato. Giocare a 4 o a 5 è differente.
Il terzino di Di Francesco ha compiti precisi e dispendiosi.
Corriamo tutti, ve lo posso assicurare, e anche tanto. Tutti i ruoli sono importanti, tutti devono correre. C’è chi fa più fatica e chi meno, ma in base ai ruoli e all’attitudine che uno ha. Tutto è rapportato a quanto e come uno è abituato a correre. Il terzino corre abbastanza, ve lo confermo.
A quale terzino ti ispiri? Chi ti è piaciuto al Mondiale?
Uno che mi è piaciuto, e che non mi aspettavo facesse così bene, è stato Lucas Hernandez della Francia. Al Real ha Marcelo davanti, non l’ho nominato perché è abitudine dire il suo nome. Un giorno vorrei arrivare a essere come lui. Hernandez mi ha impressionato molto, è stato solido in difesa e in spinta. Farlo per 8-9 partite di fila nell’arco di un Mondiale non è facile.
I terzini ormai sono merce rara.
È diventato un ruolo completo, devi saper far tutto.
Chi ti ha impressionato dei nuovi? Chi è il tuo compagno di giochi?
Lo era fino a ieri Antonucci, eravamo in stanza inieme. I nuovi mi hanno fatto tutti una buona impressione, con Kluivert ho giocato diverse volte contro in nazionale e lo conosco molto bene. Mi ha impressionato tanto Coric, non me l’aspettavo. Santon è un giocatore affermato, Pastore anche. Per me, Ante è quello che m’ha impressionato più di tutti.
L’obiettivo stagionale di Luca Pellegrini?
Fare il meglio possibile, Kolarov permettendo (ride, ndr).