GAZZETTA DELLO SPORT (D.STOPPINI)-Rudi Garcia ama spesso usare una metafora centratissima, per spiegare una situazione di campo della sua Roma: «Abbiamo giocato senza rete, come al circo». Ecco, la metafora può apparire tremendamente azzeccata anche per unallenatore che ora non può più guardare in faccia nessuno: non c’è più la rete sotto, tutti in discussione, certezze addio. Perché si diceva: la partita con il Chievo ha segnato un confine. Non era una frase fatta, la panchina di Gervinho contro la Fiorentina è la dimostrazione che davvero la musica è cambiata, il cd precedente si è esaurito, non si può più scherzare, non è più possibile approcciare a una partita con maglie già assegnate. È crollata (anche) l’ultima certezza, il punto fermo. L’indiscutibile è diventato discutibile, addirittura panchinaro. Il più inquietante degli inquietanti di Verona, con la Fiorentina è rimasto fuori per scelta tecnica, ancor prima che per turn over. Perché il turn over per l’ivoriano non è (quasi) mai esistito.
GESTIONE GERVINHO Ricostruzioni e interpretazioni a parte, è un fatto che la gestione di Gervinho, specie dal rientro della Coppa d’Africa in poi, abbia posto qualche interrogativo di troppo all’interno dello spogliatoio di Trigoria. Il fatto che l’ivoriano sia stato mandato in campo sempre e comunque, anche in condizioni fisiche insufficienti, a qualcuno non è piaciuto troppo. Chissà se è un caso che Garcia, da sempre molto attento alle dinamiche di gruppo, abbia deciso di mandare in panchina Gervinho proprio a Firenze. Magari no. Magari è più facile immaginare che il tecnico abbia voluto con un gesto mandare un segnale al suo pupillo e allo spogliatoio tutto. Qui non ci sono figli e figliastri. Qui fuori possono finire tutti. La ruota gira, stavolta è girata per Gervinho. In passato è capitato a De Rossi, spesso anche a Pjanic (peraltro in molte partite importanti), è toccato in misura minore anche a Totti. Nessuno ha più la rete sotto, la carta di credito è esaurita un po’ per tutti. La squadra di Firenze ha mandato segnali precisi: forse Garcia ha trovato la chiave giusta. Forse l’idea di trovarsi sospesi in aria, tutti su quel filo del circo, ha riacceso come d’incanto la Roma.