IL MESSAGGERO – S. CARINA – Qualche giorno fa era toccato a Verratti lanciare l’esca: «Mi piacerebbe vedere Daniele con me a Parigi». Ieri ha rincarato la dose Ancelotti: «De Rossi è un ottimo giocatore. Con l’Atalanta è rimasto in panchina ma credo sia stata una decisione del momento. È un grande centrocampista e credo normale che sia stato accostato al Paris Saint Germain perché il Psg è una delle poche società che può spendere, anche se mi risulta che il mercato in questo momento sia chiuso. Se ne potrà parlare a gennaio– ha poi affermato il tecnico sulle frequenze di Radio Montecarlo – Zeman lo ha accusato di scarso impegno nell’allenamento? È una campana, bisognerebbe sentire l’altra. Non credo che De Rossi sia d’accordo su questa sentenza. Mi sembra sia sempre stato un giocatore molto professionale».
A dar retta solamente alle dichiarazioni, la morsa del Psg si stringe attorno al centrocampista di Ostia, facendo scivolare nel dimenticatoio quanto De Rossi, solamente un paio di mesi fa, aveva dichiarato sul suo futuro: «A gennaio ho fatto una scelta, ma forse in realtà l’ho fatta trenta anni fa. Nevicava, era inverno, ora che fa 40 gradi non è diverso. Le mie idee non cambiano con il clima». Nel frattempo c’è stata qualche incomprensione con Zeman, sfociata nell’esclusione in campionato contro l’Atalanta e nelle frasi post-gara del tecnico. Il silenzio del calciatore, sommato a quello della società – che con questo atteggiamento è convinta di favorire «il ritorno alla normalità» – e al fatto che ancora non è stato possibile un confronto con l’allenatore, acuisce la situazione d’incertezza. A Trigoria ribadiscono come De Rossi non sia in vendita e di attendere solo il suo ritorno, certi che tutto si risolverà in breve tempo. Non resta quindi che aspettare: domani il diretto interessato (insieme a Osvaldo) sarà nuovamente a Roma.