IL TEMPO (D.Di Santo)-Dopo anni fatti di lungaggini e degrado la vicenda di Campo Testaccio è all’ultimo miglio. È attesa entro il 15 giugno la sentenza del Consiglio di Stato chiamato aconfermare o rigettare la decisione del Tar che restituiva al Campidoglio l’area del primo stadio della Roma, oggi solo una buca a cielo aperto, sotto sequestro ma occupata illegalmente da ladri e spacciatori.
Ieri su iniziativa dell’assessore allo Sport Paolo Masini c’è stato il sopralluogo dei tecnici degli assessorati allo Sport e alla Mobilità a cui hanno partecipato l’avvocatura capitolina e la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi. Un’occasione per prendere atto delle situazione in cui versa l’area e valutare la realizzabilità dei diversi progetti di riqualificazione al vaglio del Campidoglio. Uno spettacolo impetoso, per ora, con i reperti archeologici spuntati durante i lavori alla mercè di chiunque e i container della Soprintendenza occupati dagli abusivi.
Masini, martedì, era tornato a rassicurare le associazioni del territorio: appena l’area rientrerà nella disponibiltà del Comune si darà il via al bando per la sistemazione. «Potevamo fare questa riunione in ufficio ma siamo voluti venire qui per verificare lo stato dell’area a pochi giorni dalla sentenza», dichiara la presidente Alfonsi. «Ci sono diverse proposte in campo, anche da parte dei cittadini – continua – e vogliamo trovare in tempi rapidi una soluzione. Campo Testaccio tornerà a essere un impianto sportivo con un campo di calcio e sicuramente non si faranno più parcheggi sotterranei. Stiamo pensando anche di estendere l’intervento ad alcune costruzioni limitrofe, ci sono ex attività commerciali che non hanno più i titoli e altri stabili occupati abusivamente. Per il rione Campo Testaccio, dato il valore simbolico e affettivo, è qualcosa di più un ex campo sportivo».