LA REPUBBLICA (F. BIANCHI) – Per ora no ai droni, i Predator non servono nei dintorni degli stadi circondati da case. È allo studio del Viminale l’uso degli idranti, con il liquido colorato per identificare i teppisti: un sistema utilizzato contro antagonisti o black bloc. Potrebbe essere utile anche per fermare la violenza e rendere gli stadi — come si augura il ministro Angelino Alfano — accessibili anche alle famiglie. Oggi pomeriggio al Ministero dell’Interno il secondo summit stagionale con il mondo del pallone (più Malagò).
Due gli obiettivi: evitare scontri lontano dagli stadi (da qui gli idranti) e impedire l’accesso negli impianti a bombe carta, fumogeni, petardi. Non sono efficaci i metal detector, gli sniffer o i cani poliziotto. Servono solo perquisizioni ma spesso gli ultrà nascondono i fumogeni nella biancheria intima, nei panini o si servono di donne e bambini. La collaborazione dei club, salvo eccezioni, è piuttosto scarsa col Viminale (ma oggi Alfano non lo dirà): nessuna società si è costituita parte civile contro i teppisti, anche se la Lega di A l’aveva promesso. Vince la paura. Altre misure (spray al peperoncino e telecamere sui caschi degli agenti) sono allo studio. I Daspo in atto sono 5.000.