CorSera – La Roma si fa del male, Ranieri se ne va

CorSera – La Roma si fa del male, Ranieri se ne va

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Una partita very british porta a conseguenze molto italiane. L’incredibile rimonta del Genoa da 0-3 a 4-3 innesca a Marassi una festa che si ricollega al derby vinto mercoledì sera e provoca un terremoto nella Roma che perde il suo allenatore, Claudio Ranieri. Sono dimissioni e non esonero, un gesto nobile che costa 800 mila euro al tecnico di San Saba, come suo ultimo atto d’amore per la squadra di cui è tifoso. Così, però, non si poteva andare avanti e lo aveva dimostrato la violenza cieca di chi, sabato, aveva lanciato bombe carta a Trigoria per contestare la squadra giallorossa. Adesso, anche se manca ancora l’ufficialità, toccherà a Vincenzo Montella, allenatore dei Giovanissimi (classe 1996), o ad Alberto De Rossi, allenatore della Primavera (e padre di Daniele), provare a guidare questa Armata Brancaleone. Da subito, perché già dopodomani si giocherà a Bologna il recupero (74 minuti) della gara sospesa il 30 gennaio scorso. La Roma, prima di quella nevicata, veniva da 7 vittorie in 8 partite e nessun traguardo le era precluso. Da allora ha pareggiato una partita (in casa contro il Brescia) e ne ha perse 4 (Inter, Napoli, Shakhtar e Genoa), subendo 15 gol. Claudio Ranieri, nella partita di ieri, non ha colpe soltanto in due episodi: Borriello si è mangiato un gol a porta vuota sullo 0-0 e Totti ha centrato Criscito sulla riga di porta, con Eduardo lontano dai pali, sul 3-3. Per il resto è stato messo nel sacco da Davide Ballardini, soprattutto in un momento cruciale della partita: il doppio cambio tra il 19’e il 20’della ripresa. La Roma era andata sul 3-0 (Mexes e Burdisso, tutti e due di testa su assist di Totti, e lo stesso Totti al termine di un bel contropiede con Borriello), ma sessanta secondi dopo il gol — come era accaduto mercoledì sera contro lo Shakhtar Donetsk— i giallorossi sono riusciti a subire la rete che ha rianimato il Genoa. Sul 3-1, Ranieri ha cambiato (scelta tattica) Simplicio per Ménez, togliendo equilibrio a una squadra già instabile. Ballardini è stato prontissimo a capire il momento: dentro Paloschi per Marco Rossi, in una gara che aveva perso ogni logica. E in situazioni simili ha da guadagnare solo chi sta inseguendo. Proprio Paloschi ha segnato il 2-3 e lì Ranieri ha completato l’opera, con Loria per Borriello. Un’altra picconata: Palacio per il 3-3, Paloschi per il 4-3. Al fischio finale molti giocatori della Roma si sono coperti la faccia con la maglia, come se volessero rendersi irriconoscibili. Il silenzio stampa è stato il modo per prendere qualche ora di tempo, ma Ranieri ha anticipato tutti: «Fino a oggi ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. Ringrazio tutti i tifosi e la dottoressa Sensi: insieme, nonostante le difficoltà, abbiamo fatto un grande lavoro l’anno scorso e quest’anno. Sono e rimango un uomo di campo e, dopo una partita così, ritengo sia giusto dare un segnale, per amore di questi colori e spero che questa mia decisione sia utile a spronare la squadra» . In quattro giorni, invece, Ballardini ha svoltato la stagione del Genoa e il suo futuro con Preziosi. Era un allenatore a rischio, con il contratto in scadenza il 30 giugno. Ora è in una botte di ferro e potrà lavorare con un progetto pluriennale. Il più felice di tutti, ancor più del presidente Preziosi, era Alberto Paloschi. Non segnava dal 28 ottobre 2009, ieri per lui è stato come rinascere.

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