Dentro Borriello, Perrotta, Mexes e (forse) Menez. Fuori Totti, Brighi, uno tra Juan e Burdisso e (forse) Vucinic. Si scrive Montella ma si legge Ranieri. Nella Roma che gioca tre partite a settimana, il turnover più che una scelta è una necessità. Le squalifiche (Totti in campionato, Menez e Cassetti in Champions) aiutano il tecnico, che nei suoi pochi giorni sulla panchina romanista si sta rendendo conto della difficoltà di tenere fuori giocatori importanti. Per questo a Lecce ci sarà sicuramente Marco Borriello, che dovrebbe poi lasciare di nuovo il posto a Totti a Donetsk, martedì prossimo. Suo partner nel 4-2-3-1 dovrebbe essere Menez, squalificato in Champions, ma il condizionale rimane obbligatorio perché il francese nei minuti giocati domenica scorsa ha dimostrato di non aver ancora recepito del tutto il messaggio di Montella, che ha parlato di «qualità del minutaggio e non di quantità» . La doppia buona notizia arriva dai recuperi lampo di Perrotta e Pizarro: Montella infatti potrà schierarli entrambi. La quarta faccia nuova sarà quella di Mexes, il cui destino sembra ormai segnato: il prossimo anno giocherà nel Milan. A meno di rilanci clamorosi (e a questo punto fuori tempo massimo) da parte dei nuovi proprietari, che dalla partenza del francese ricaveranno un danno doppio: perderanno a parametro zero uno dei centrali più forti in circolazione e dovranno investire tanti soldi per comprare un sostituto all’altezza. Tanti soldi (5 milioni lordi a stagione più i premi) serviranno anche a coprire l’ingaggio di Adriano, che tornerà a disposizione di Montella non prima di metà aprile e che per il momento non ha nessuna intenzione di rescindere il suo contratto che scade nel 2013. Ieri è saltato l’incontro tra il direttore operativo Montali e il suo agente italiano Calenda. Se ne riparlerà a giugno quando il giocatore sarà lasciato libero di coronare il suo sogno di tornare al Flamengo. A meno che non arrivi un’offerta prima.