«L a vita facile non esiste – dice Stefano Accorsi -è una chimera». E non esiste in nessun posto del mondo, se non al cinema: è stato presentato ieri il film di Lucio Pellegrini, « La vita facile», con Stefano Accorsi, appunto, Pierfrancesco Favino e Vittoria Puccini, nelle sale dal 4 marzo. Una commedia d’amore, d’amicizia, di triangoli e tradimenti, di Africa, con i suoi guai e le sue meraviglie, e di Italia, con i suoi guai e i suoi traccheggi. Un film in cui «niente è come sembra», spiega ancora Accorsi.
IN AFRICA – Medici in Africa, per scelta o per fuga da qualcosa sia Luca (Accorsi) sia Mario ( Favino), quest’ultimo ci finisce suo malgrado e fa talmente fatica ad adattarsi all’Africa e alle sue privazioni, abituato com’è a una vita agiata e dorata, da «rimpiangere il traffico sul Lungotevere, la confusione e anche- addirittura -una partita della Lazio». Sorride Favino. «Io sono romanista fino alla coratella, con quella frase in questo momento sembra che abbia voglia di vedere uno spettacolovero. Ma ci tengo a precisare che la posizione della Lazio quando giravamo era ben altra!».
Le posizioni oggi sono quelle che sono invece, come vede adesso la Roma nelle mani del traghettatore Montella? «Montella traghetta, traghetta», lo anticipa Accorsi. «La Roma è una società per azioni e sta per essere venduta agli americani- spiega Pierfrancesco -ho trovato curioso che Ranieri andasse via proprio in questo momento. Su Montella non penso niente, perché ci sono cose che non so e nessuno sa, che vanno al di là dell’aspetto tecnico. Certo, è bizzarro che una squadra terza in classifica, poco più di un mese fa, per un calo di concentrazione si ritrovi in questa situazione. Bizzarro no?», insiste Favino.
UNA PARTITA – Che si sia tifosi o meno, il calcio resta un linguaggio universale e nel film non poteva mancare una sana partita di pallonenel villaggio africano, con tanti bambini urlanti, dove si trova l’ospedale in cui operano i dottori italiani, Favino e Accorsi. E non poteva mancare una battuta su Zidane e la sua testata a Materazzi, durante una cena in cui si ritrovano di fronte francesi e italiani. Un episodio che con i francesi ci unisce e ci divide dal 2006. «A loro importa eccome- spiega Accorsi che, legato a Laetitia Casta, vive in Francia da molti anni ormai -sono arrivato a Parigi nel 2005 e continuavano a chiedermi se avevamo rimesso il tappo alle bottiglie di champagne per il mondiale francese, vinto dalla Francia. Poi nel 2006 però è toccato a noi vincere. Della testata ne parlano ancora, eccome se ne parlano».