CorSport – Mourinho divide Roma

CorSport – Mourinho divide Roma

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Sentita al bar questa matti­na: « Se arriva Mourinho, divento ti­foso dell’Atletico Roma » . Dove, per chi chiama da fuori Roma, l’Atleti­co, già Cisco, una volta Lodigiani (dove Totti ha mosso i primi passi), è la terza squadra della Capitale, Prima Divisione, in corsa per i play off. Una frase, un paradosso, che sintetizza perfettamente il conflitto interiore, il dualismo junghiano con cui all’improvviso il tifoso gialloros­so si è trovato a fare i conti: dire no al rivale di ieri, al profeta dello « zero tituli » , all’uomo che l’anno scorso ha portato via alla Roma scu­detto e Coppa Italia, per poi andare a prendersi anche la Champions; oppure dimenticare tutto, cancella­re con un colpo di spugna il suo pas­sato nerazzurro, bruciare l’antolo­gia delle sue provocazioni verbali, tutto in nome della ragion di Stato pallonara, la vittoria? La soluzione al dilemma è in fondo nella frase stessa, se arriva Mou: si può cam­biare moglie, si può cambiare ban­diera politica, al limite anche rotta­mare il coupè dei sogni per una mo­novolume all’arrivo dei pupi, ma non la squadra del cuore. Un roma­nista che cambia colori? Difficile da immaginare. E infatti…

IL VOTO – « Mourinho, voci sulla Ro­ma! »abbiamo titolato ieri mattina in prima pagina, raccontando delle indiscrezioni circolate in Spagna quando, raccontando delle indiscrezioni circolate in Spagna quando l’ex tecnico dell’Inter, in caso di divorzio dal Real, ha parlato apertamente di un suo possibile ri­torno in Italia. Un’ipotesi clamoro­sa, che ha chiaramente scatenato il dibattito tra i tifosi giallorossi – ma di riflesso anche tra gli interisti etutti gli appassionati italiani – nei bar come nell’etere. E, ovviamente, sul web. Nel bel mezzo di un passag­gio di proprietà della Roma, con un nuovo allenatore insediatosi neanche da due setti­mane e all’orizzonte già un’indicazione precisa sul primo can­didato alla panchina giallorossa per il nuo­vo ciclo, Carletto An­celotti, ecco il nome che non t’aspet­ti. L’avversario di ieri, Mourinho, contro l’ex centrocampista della Ro­ma del secondo scudetto, legato allacittà e ai tifosi da un feeling che va ben oltre i suoi trascorsi rossoneri. I tifosi si sono espressi, migliaia i vo­ti sul nostro sito: chi volete, Ance­lotti o Mourinho in panchina? Al bal­lottaggio la spunta Carletto, non c’erano dubbi: 62,8% delle preferen­ze contro il 37,2% di Josè. Però que­sto testa a testa funziona un po’ co­me i primiexit polldelle politiche: si può vincere anche essendo mino­ranza.

LA LETTURA – E allora in questo son­daggio la vera notizia non è la vitto­ria di Ancelotti, scontata per mille motivi, ma il fatto che quasi quattrotifosi su dieci siano favorevoli ad un eventuale arrivo di Mourinho sulla panchina giallorossa. Andando oltre i suoi trascorsi interisti, quel suo ca­rattere che divide l’opinione pubbli­ca, lo odi o lo ami, senza mezze mi­sure, mettendo fra parentesi quelle sortite dialettiche che hanno scan­dito l’anno scorso la volata scudetto. Più del tecnico, più del personaggio, di Mou intriga un altro aspetto: quando si muove, lo fa solo quando è sicuro di vincere. E il suo arrivo, di conseguenza, è percepito come una garanzia di successo. E per vin­cere tutto è lecito, anche abbraccia­re l’eterno rivale.

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