Così si rischia di perdere un capitale

Così si rischia di perdere un capitale

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IL TEMPO – G. GIUBILO – Ci voleva proprio, questa appassionante parentesi di amichevoli internazionali, per portare a Trigoria un raggio di sole e affievolire i nembi minacciosi che il derby aveva accumulato.

Per fortuna la partita col Torino si gioca di lunedì sera (sai che festa all’Olimpico!) e dunque c’è qualche margine di tempo per rimettere insieme i cocci prodotti dalle Nazionali. Perfino la Grecia e la Bosnia, oltre al Brasile, agli Stati Uniti, per non parlare della folta schiera azzurra, riducono all’osso l’organico di Zeman, già abbastanza confuso per conto suo. Vero che qualche impaccio, al tecnico, lo ha tolto il giudice sportivo, così almeno non avremo lo stucchevole dualismo per la regia, fuori uso De Rossi e Tachtsidis, ma neanche i dubbi sulla difesa, ai box Burdisso. Così ritrova il suo posto anche Castan, che per dieci giornate aveva offerto livelli di rendimento altissimi.E che,si sussurra, avrebbe pagato con l’accantonamento qualche osservazione riguardante le imposizioni del tecnico sulle pretese propensioni offensive della terza linea, generalmente controproducenti.

Chiaro che adesso avremo una lunga pausa di riflessione prima che si riproponga il problema De Rossi, che con la sua imperdonabile ingenuità ha dato modo a Prandelli di scagliare i fulmini da nume vendicatore, in nome di un codice etico che ha molto di pretesco. Basterà ricordare quanto di etico ci fosse realmente nell’esclusione di Criscito dalla spedizione europea, mentre era stato mantenuto in organico Bonucci, che pure con la giustizia sportiva aveva qualche problemino più serio. Sempre che la Bosnia abbia il buonsenso di restituirlo indenne, lunedì dovremmo rivedere in campo Pjanic, che il suo disappunto per il trattamento ricevuto aveva espresso in termini inequivocabili, comiche le smentite dirigenziali. Daniele ha molto da farsi perdonare, anche se il suo comportamento schizofrenico ha radici profonde, una pubblica sconfessione, coinvolgendo anche un Osvaldo da salvaguardare gelosamente.

Mi sembra lecito ricordare che, in estate, De Rossi e Pjanic erano i due pezzi da novanta di un eventuale mercato giallorosso in uscita. Forse sarebbe stato meglio se Zeman avesse messo le carte in tavola, circa le sue predilezioni, magari la società avrebbe privilegiato altre soluzioni. Adesso si rischia di perdere due campioni, dal valore masochisticamente svilito, in omaggio al gioco. Del quale ancora non si vede traccia.

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