Da Pjanic a Radonjic c’è il caro commissioni

Da Pjanic a Radonjic c’è il caro commissioni

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Plusvalenze ma non solo. La relazione finanziaria della Roma, oltre a certificare l’ottimo lavoro del ds Sabatini in quest’ambito (+38,5 milioni al 30 giugno 2015), certifica ancora una volta l’importanza che i mediatori esercitano nel nostro calcio. Del resto l’allarme era stato lanciato già nel periodo 2011-13, con gli oltre 254 milioni di dollari – pari al 14.6% del valore degli 865 affari (83% prodotti da operazioni all’interno della Uefa) – in cui erano presenti i procuratori (per un valore 1,7 miliardi di dollari). Ricordiamo nel settembre del 2013 il presidente Lotitodenunciare l’agente di Ylmaz, reo di avergli chiesto più di 2 milioni di commissioni, definiti un’ estorsione. Ecco, la prassi di quelle che nei bilanci delle società figurano come «oneri accessori, compensi a intermediari», continua.

PRASSI CONSOLIDATA «Con il denaro in tasca si è a casa ovunque», amava sottolineare lo scrittore De Foe. E negli ultimi tempi a Trigoria,molti procuratori si sono trovati a loro agio. Un caso su tutti fa scalpore: quello di Radonjic, il croato classe ’96, arrivato nel gennaio 2014 e rispedito a casa sette mesi dopo. Bene, il costo del cartellino (che si aggira sul milione) lievita per le commissioni dovute all’agente a 3,1 milioni di euro. Praticamente il triplo. Non è l’unico caso di compensi che superano il valore del calciatore: Torosidis, ad esempio, è stato pagato400mila euro ma il corrispettivo all’intermediario è stato più del doppio (850mila); Anonic, costato150mila euro, ha visto la commissione essere superiore di 20mila euro (170). Se è vero che alla fine è sempre l’affermarsi o meno del giocatore a incidere sulla valutazione dell’operazione (in pochi ad esempio avranno fatto caso che Pjanic, costato 11 milioni, ha avuto una commissione pari al 33%del costo del cartellino: 3,3 milioni), il totale di 20,3 milioni di commissioni (tra questi, 1,9 Strootman, 1,3 Nainggolan, 1,7 Ljajic, 1,6 Iturbe, 1,3 Sanabria, 1 Cole) nel bilancio giallorosso al 30 giugno 2015 è una somma che non passa inosservata. I club (non è infatti una prerogativa esclusiva della Roma) giustificano gli importi, asserendo ufficiosamente che quelle che a volte appaiono operazioni minori e incomprensibili per costi e oneri, possono diventare il passepartout per arrivare ad obiettivi importanti, dove la parola del procuratore ha un peso fondamentale.

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