IL ROMANISTA – D. GIANNINI – Quanto tempo ci vuole per far vedere all’Europa che l’Italia non è andata in Polonia ed Ucraina per rimediare una figuraccia simile a quella del Sudafrica? Ci vuole, anzi ci è voluto, un attimo.
Quello in cui Daniele De Rossi, in una delle prime azioni della sfida contro i campioni della Spagna, ha spiccato il volo per atterrare sulla palla sradicandola dai piedi di Iniesta. Un intervento duro, peraltro con le immediate scuse all’avversario, per mettere la palla in angolo e per far capire a tutti gli avversari che da quelle parti non era aria. Un tackle che, rivisto con una inquadratura da dietro, assume ancora un maggiore significato. Perché si vedono sullo sfondo i tifosi dell’Italia schizzare in piedi galvanizzati da tutta quella grinta. Ecco, forse è stato in quel momento che gli azzuri hanno cambiato faccia, mentalità, fose anche il loro futuro europeo. E non è un caso che il giorno dopo per Daniele sono quasi solo complimenti. Che arrivano da tutti, dai vertici del calcio nostrano così come dagli avversari. Il presidente federale Abete, che per ruolo di solito tende a non elogiare un giocatore piuttosto che un altro, è stato chiarissimo: «Il voto più alto di ieri (domenica, ndr) lo darei a De Rossi, perché era un impegno importante, giocava in uno schema diverso a quello abituale, ha fatto bene, dando sicurezza al reparto». E belle parole su Daniele le ha spese anche Josè Mourinho, che domenica era in tribuna a Danzica e che non ha mai nascosto la sua ammirazione per De Rossi, tanto che era pronto a convincere il Real a ricoprirlo d’oro pur di portarlo al Bernabeu.
«In questo Europeo l’Italia può arrivare molto lontano – ha detto lo Special One durante alcune dichiarazioni rilasciate ad Al Jazeera -. De Rossi è stato grandissimo ed è senz’altro uno dei migliori giocatori italiani in assoluto. La partita? L’errore della Spagna è stato di lasciare troppa libertà a Pirlo e lui, se gioca “comodo”, crea sempre problemi agli avversari». Insomma, Daniele ha convinto tutti, anche in un ruolo non suo, sebbene non fosse una novità assoluta. Magari per i tifosi delle altre squadre è stata una sopresa, non certo per i romanisti. Che nel corso della stagione da poco conclusa hanno discusso per giorni sulla scelta di Luis Enrique di schierarlo al centro della difesa in caso di emergenza. Daniele nel giorno degli elogi non si è dimenticato del tecnico asturiano: «Credo di essere andato molto bene, anche per l’aiuto dei miei compagni. Vorrei ringraziare Prandelli, che mi ha dato fiducia in quel ruolo, ma soprattutto Luis Enrique che mi ha visto prima di tutti come difensore centrale. Se rischio di giocare anche nella Roma come difensore? Non credo: Zeman ha già detto che non giocherò in quel ruolo». C’è anche Prandelli nell’elenco dei ringraziamenti di De Rossi, eppure il ct a Daniele chiede ancora uno sforzo: «Ha fatto una grande gara – ha spiegato ieri in conferenza stampa -. Ma per me un centrocampista con le sue qualità in quel ruolo potrebbe fare le due fasi con maggiore continuità. In alcuni momenti alla difesa è mancato un punto di riferimento e Daniele sarebbe dovuto venire più avanti. Una difesa a 4? In quel caso, non penso di utilizzarlo lì, solo se dovessi avere una necessità durante la partita».
Comments are closed.