De Rossi: “Loro favoriti? Stesso clima del 2006…”

De Rossi: “Loro favoriti? Stesso clima del 2006…”

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GAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – Buio in sala e New York sullo schermo. Due sere fa, al cinema, la Nazionale tedesca sgranava gli occhi dinanzi all’Uomo Ragno, l’ultimo dei Tessiragnatele sfornato da Hollywood. Il modo migliore per vincere la noia dei ritiri, è stato spiegato.

Vero, e forse anche per familiarizzarsi con i supereroi, visto che la sfida di stasera ha in sé qualcosa delle saghe fumettistiche di Marvel o DC. Ebbene, noi il nostro Ragazzo Meraviglia lo schieriamo. È biondo come Thor e prova ad essere persino forte come Superman, anche se la sciatalgia di cui soffre non lo ha abbandonato del tutto. Indovinato il nome? Facile, Daniele De Rossi, che tratteggia una sceneggiatura affascinante. «Anche se la partita del 2006 appartiene ormai a un’altra epoca, vedo delle similitudini. Come adesso, tutto faceva pensare ad un trionfo della Germania, sembravano sicuri, perciò anche stavolta per l’Italia potrebbe diventare una serata epica». E il suo dolore? «Non è un semplice mal di schiena, ma sto meglio e penso di esserci. Non perché sia un guerriero, ma mi scoccia saltare persino un Roma-Triestina, figuriamoci un Italia-Germania che vale la finale. Nessuno vorrebbe farlo. In questa squadra mi sento a mio agio. Mi diverto e ho compagni fantastici che giocano a pallone. L’Italia non è solo Pirlo, anche se è normale che tutti vogliano imitare il suo genio. Perciò contro il loro pressing la nostra unica arma è il palleggio e negli ultimi due anni l’abbiamo reso letale. Non avremo il predominio nel possesso palla come con l’Inghilterra solo perché i tedeschi sono più forti. Ma sarebbe inutile e sbagliato cambiare ciò che abbiamo costruito nell’ultimo periodo».

Io & Balotelli In sordina, poi, anche le polemiche con Balotelli. «È stato ingigantito un episodio con l’Inghilterra. Il tono della voce può essere stato più alto perché c’era l’adrenalina, ma sono cose capitate anche con altri compagni. Nell’intervallo nessuno ci ha diviso e poi nella ripresa lui è stato bravissimo. Io lo tratto come gli altri. È l’allenatore semmai che deve avere un atteggiamento particolare, ma è uno come tutti. Non è difficile da seguire». In coda De Rossi respinge orizzonti stracittadini. «Io contro Klose? Questo non è un derby. È una partita più importante di tutte quelle che ho giocato quest’anno. Anzi, anche di quelle del prossimo, visto che neppure nella prossima stagione mi si prospetta di giocare nelle coppe europee». Insomma, un supereroe confinato nel Grande Raccordo Anulare. Chissà se qualcuno a Roma si sarà immalinconito.

 

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